Molto spesso quando ci si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro non si apre subito la partita IVA. Di solito le prime attività vengo svolte attraverso la classica prestazione occasionale con ritenuta d’acconto nei confronti di aziende o professionisti. Nel momento in cui il giro d’affari comincia ad essere più stabile rendendo abituale il proprio lavoro nasce l’obbligo dell’apertura della partita IVA.
Oggi non ci occuperemo del tema dell’apertura della partita IVA ma faremo riferimento ad una delle domande più postate nei blog: “Le prestazioni occasionali devono essere inserite in dichiarazione dei redditi?”.
Da molte nostre consulenze, siamo arrivati alla conclusione che molti pensano che le prestazioni occasionali non debbano comparire nella dichiarazione dei redditi in quanto si tratti di un lavoro non abituale già tassato.
Questa credenza è assolutamente falsa! Per questo motivo, cercheremo di fare chiarezza riguardo il trattamento delle prestazioni occasionali in dichiarazione dei redditi. Nella seconda parte del contenuto invece andremo ad analizzare la questione relativa ad i contributi previdenziali, certe volte infatti anche se si tratta di una prestazione di tipo occasionale è obbligatorio il versamento di contributi INPS.
Capitoli
- LA PRESTAZIONE OCCASIONALE
- LA RITENUTA D’ACCONTO
- LA CERTIFICAZIONE UNICA
- LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
- COME RECUPERARE LE RITENUTE D’ACCONTO
- LA CONTRIBUZIONE DEL LAVORATORE OCCASIONALE
- IL CALCOLO DEI CONTRIBUTI INPS PER LE PRESTAZIONI OCCASIONALI
- ESEMPIO PRESTAZIONE OCCASIONALE CON RITENUTA INPS
- COME SI VERSANO I CONTRIBUTI
LA PRESTAZIONE OCCASIONALE
La prestazione occasionale di lavoro autonomo è una prestazione di tipo non commerciale che deve essere resa in modo saltuario e non ripetitivo.
Un esempio potrebbe essere lo studente che saltuariamente realizza un sito internet per un’impresa oppure un lavoratore dipendente che fa una consulenza straordinaria a un altro professionista al pomeriggio. In questo caso la prestazione non è di tipo continuativo e rientra nella fattispecie del lavoro occasionale.
Come abbiamo già visto nel nostro articolo “quando è obbligatorio aprire la partita iva” se l’attività che svolgiamo è caratterizzata da abitualità e continuità, ovvero facciamo un lavoro con regolarità, stabilità e sistematicità non potremo più avvalerci della prestazione occasionale.
La disciplina che inquadra le prestazioni occasionali di lavoro autonomo la ritroviamo nell’articolo 2222 del codice civile e nella normativa INPS riguardo al suo trattamento contributivo. In linea generale, sotto un piano fiscale, il soggetto che durante il periodo d’imposta abbia ricevuto dei redditi derivanti da prestazioni occasionali li dovrà dichiarare in dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui, il soggetto come fonte di reddito avesse i soli redditi derivanti dalla prestazione occasionale, e non sia in possesso di immobili oltre all’abitazione principale, può non presentare la dichiarazione dei redditi se i suoi compensi non superano i 4.800 €.
La soglia dei 4.800 € è dovuta dal fatto che per i titolari di questo tipo di reddito l’articolo 13 del DPR n. 917 del 1986 prevede una specifica detrazione. Fino a 4.800 € di reddito la detrazione è di 1.104 € e di conseguenza l’IRPEF dovuta sarà pari a zero.
Se però il soggetto deve dichiarare anche altri redditi o vuole recuperare le ritenute d’acconto subite, la via della dichiarazione dei redditi diventa obbligata.
LA RITENUTA D’ACCONTO
La nuova riforma del lavoro occasionale non ha accantonato la classica ricevuta con ritenuta d’acconto del lavoratore autonomo occasionale. Infatti, quando viene svolta una prestazione occasionale verso un titolare di partita IVA (ditta individuale, società, professionista), al lavoratore occasionale deve essere applicata una ritenuta d’acconto del 20%.
Il fatto di non incassare il 100% del compenso ma, soltanto l’80% data la ritenuta d’acconto subita, è come se il committente che ha incaricato il lavoratore occasionale pagasse le imposte al posto del lavoratore. Per non perdere le diverse ritenute subite è conveniente effettuare la dichiarazione dei redditi anche sotto i 4.800 €. Presentando tale dichiarazione, la ritenuta diventa un credito che può essere utilizzato in compensazione per il versamento di altre imposte o si può anche richiedere il rimborso.
Quando si supera la soglia o quando si è percettori di altri redditi, i compensi derivanti da prestazioni occasionali DEVONO essere inseriti in dichiarazione dei redditi e concorreranno alla determinazione dell’IRPEF.
LA CERTIFICAZIONE UNICA
I sostituti di imposta (i nostri committenti titolari di partita IVA) per cui si sono effettuate delle prestazioni occasionali devono rilasciare ai lavoratori la certificazione unica dei compensi ricevuti (c.d CU). In questo documento, si pongono in evidenza quali sono i redditi percepiti e se sono state subite le ritenute d’acconto.
La certificazione deve essere rilasciata di solito entro il 31 Marzo dell’ anno successivo (la data può subire variazioni ogni anno) a quello durante il quale è stata svolta la prestazione. Una volta ottenuta la CU, il lavoratore occasionale potrà controllare la propria situazione e valutare se fare la dichiarazione dei redditi o meno.
LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
Una volta visto se dover fare o meno la dichiarazione dei redditi, il modello Redditi (ex modello UNICO) deve essere compilato nel seguente modo.
RIGO RL 15
Nella prima colonna devono essere inseriti i compensi derivanti dall’attività di lavoro autonomo non abituale.
Nella colonna due possono essere riportate lespese sostenute per l’esercizio dell’attività, fino a concorrenza dei compensi percepiti.
RIGO RL 20
Deve essere riportato il totale delle ritenute d’acconto subite, che andrà a confluire nel quadro RN del Modello Redditi Persone Fisiche.
È bene sottolineare che l’importo delle ritenute da inserire in questo rigo è quello che deriva dalla Certificazione Unica che il sostituto d’imposta è obbligato ad inviare all’Agenzia delle Entrate e a rilasciarvi in copia entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui avete percepito il compenso per la prestazione di lavoro autonomo occasionale svolta.
COME RECUPERARE LE RITENUTE D’ACCONTO
Capita molte volte che le ritenute d’acconto vadano perdute dai lavoratori occasionali. Potrebbe risultare infatti che il lavoratore abbia subito delle ritenute maggiori rispetto all’IRPEF dovuta.
Quindi, è bene fare la dichiarazione dei redditi ogni qual volta si percepisca un reddito anche derivante da una sola prestazione occasionale di importo molto basso. Nei casi in cui la ritenuta sarà maggiore del dovuto questa sarà riportabile negli esercizi successivi o potrà essere utilizzata a compensazione oppure potrà essere richiesto il rimborso sul proprio conto corrente.
LA CONTRIBUZIONE DEL LAVORATORE OCCASIONALE
Per i soggetti che effettuano prestazioni occasionali di lavoro autonomo, l’obbligo contributivo scatta al superamento dei €. 5.000 (lordi) di reddito percepito tramite questa attività.
Sono questi i famosi € 5.000 di cui si parla tanto sul web che non denotano (come erroneamente molti credono) il limite da non superare altrimenti bisogna aprire la partita IVA ma semplicemente viene fissato un paletto oltre il quale scatta l’obbligo per il lavoratore occasionale di iscriversi all’INPS.
Per i lavoratori autonomi occasionali i primi 5.000 € annui costituiscono quindi una soglia di esenzione dall’obbligo contributivo.
Anche se raro infatti è possibile che un lavoratore effettui una o più prestazioni occasionali che lo portino ad avere un ricavo superiore a € 5.000 durante l’anno.
Ricordiamo che per essere definita tale, una prestazione di tipo occasionale deve avere dei requisiti:
- l’attività svolta deve essere di tipo professionale;
- il lavoratore deve svolgere la propria attività in totale autonomia;
- l’attività deve essere episodica ed eventuale, non deve quindi essere un’attività ripetitiva nel tempo.
Se quindi il rapporto tra committente e lavoratore occasionale diventa continuativo questo tipo di rapporto ha tutte le caratteristiche per trasformarsi in un rapporto di lavoro dipendente oppure una collaborazione che obbligherà il lavoratore ad aprire la sua partita IVA.
IL CALCOLO DEI CONTRIBUTI INPS PER LE PRESTAZIONI OCCASIONALI
Come abbiamo detto poc’anzi, se durante l’anno vengono superati i 5.000 € i compensi per prestazioni occasionali, il lavoratore occasionale dovrà versare dei contributi.
Superata questa soglia infatti, l’INPS prevede l’obbligo all’iscrizione alla gestione separata. I contributi da versare saranno dovuti solo sulla parte eccedente i 5.000 € e non sul totale delle prestazioni occasionali.
Nello specifico, dovrà essere il lavoratore occasionale a comunicare al proprio committente che con la prestazione in essere supererà il limite. A questo punto il committente dovrà provvedere ad iscrivere il lavoratore alla gestione separata INPS e procedere al versamento dei contributi. I contributi da versare saranno 1/3 a carico del lavoratore (trattenuti direttamente nella ricevuta) e 2/3 a carico del committente.
ESEMPIO PRESTAZIONE OCCASIONALE CON RITENUTA INPS
Vediamo adesso un esempio di prestazione occasionale con ritenuta previdenziale. Ricordiamo che questo tipo di ritenuta si va aggiungere alla ritenuta d’acconto classica che invece viene applicata per trattenere le imposte al lavoratore.
Inoltre la ritenuta previdenziale è da applicarsi solo sulla parte eccedente i 5.000 € di ricavi annuali del lavoratore.
Dopo aver fatto queste doverose premesse vediamo come dovrà essere costruita la ricevuta di un soggetto che ha ricevuto un compenso di € 3.000 per una prestazione occasionale. Durante l’anno lo stesso soggetto ha ricevuto però compensi per prestazioni occasionali per altri 3.000 € ne consegue che è andato oltre per 1.000 €. Nella ricevuta quindi oltre alla ritenuta d’acconto classica sul totale della prestazione dovrà effettuarsi su € 1.000 un ritenuta previdenziale pari ad 1/3 dei contributi totali da versare.
compenso prestazione € 3.000
ritenuta d’acconto (20%) – € 600
ritenuta INPS (1/3 del 33%) – € 110
(la ritenuta inps come abbiamo detto prima viene applicata solo su 1.000 €)
netto a pagare € 2.290
COME SI VERSANO I CONTRIBUTI
Superata la soglia, i contributi, secondo prescrizione dell’INPS, saranno versati da parte dei committenti con le modalità previste per i collaboratori coordinati e continuativi entro il 16 del mese successivo a quello della prestazione tramite modello F24.
Come abbiamo detto sopra, la contribuzione sarà 2/3 a carico dell’impresa ed 1/3 a carico del lavoratore occasionale. La parte a carico del lavoratore occasionale sarà versata sempre dall’impresa, che attuerà un ulteriore ritenuta oltre a quella del 20% a titolo d’acconto per l’imposta.
Inoltre, secondo l’INPS, la base imponibile su cui applicare il prelievo è costituita dal compenso lordo erogato al lavoratore, dedotte le spese poste a carico del committente e risultanti dalla ricevuta.
Ne consegue che qualora sia presente anche la quota previdenziale, la base imponibile fiscale su cui applicare la ritenuta di acconto e quella previdenziale sarebbero diverse:
- quella fiscale è rappresentata dall’importo complessivamente addebitato al committente (comprensivo di spese);
- quella previdenziale è rappresentata invece dal solo compenso riferito alla prestazione di lavoro, al netto quindi delle spese.
Concludendo, spesso e volentieri ci si dimentica quanti compensi si sono percepiti con prestazione occasionale e quindi non si comunica al committente l’obbligatorietà di iscrizione alla gestione separata e la conseguenti iscrizione dei contributi. In questo caso per regolarizzare la propria posizione il lavoratore dovrà compilare l’apposito quadro RR del modello dove dovrà denunciare i propri contributi da versare e successivamente provvedere in autonomia a versare i contributi totali.
In una situazione del genere, quando si prevede di incassare più di 5000 € annui, piuttosto che farsi iscrivere all’INPS dall’impresa committente (che malvolentieri accetta dato che l’occasionalità diventa difficile da dimostrare) appare opportuno e conseguenziale l’apertura della partita IVA in regime forfettario. Con la partita IVA, grazie a questo regime agevolato, si emetterebbero fatture non sottoposte più alla ritenuta del 20% e/o alla ritenuta previdenziale INPS e finalmente si incasserebbe il 100% dell’importo.
Luigi
Buonasera e complimenti per l’articolo
Avevo necessità di un chiarimento per il mio caso:
– ho una ditta individuale con la quale gestisco degli affitti estivi (appartamenti, residence, etc), volevo “assumere” un collaboratore che si dovrà occupare dei check-in e pulizie, con il contratto di prestazione occasionale
E’ possibile?
Grazie per il riscontro
Giulia
Buongiorno Luigi,
dal 2019 non ci sono più limiti di spesa per collaboratori o dipendenti. Può configurare il rapporto con la sua coadiuvante come preferisce.
remo
Remo
buon giorno
L’articolo è molto completo; mi pare però – a meno di sbagliarmi – che non contempli il seguente caso, sul quale mi piacerebbe avere un gentile e gradito chiarimento : se un fisioterapista regolarmente laureato e iscritto all’albo dei fisioterapisti, ma non fornito di partita iva, mi fornisce un suo servizio in via occasionale – magari una decina di volte in un anno – in che modo potrà fornirmi idonea documentazione perché io possa poi detrarla nel 730 alla voce ” spese mediche ” ? E’ sufficiente che mi rilasci una normale ricevuta con impresso il suo nome e il suo numero di codice fiscale ? Se questo non fosse possibile, quali altre alternative vi potrebbero essere, visto che, essendo il medesimo alle prime armi non intende, per il momento, aprire la partita iva ?
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Remo,
per poter detrarre la spesa dovrà necessariamente ricevere fattura. Una prestazione di tipo sanitario non può essere prestata in maniera occasionale.
Annamaria
Salve, grazie per l’articolo…io ho questa situazione…ho svolto lavoro occasionale per il 2019 non ho superato i 5000€….ho una casa data in affitto con cedolare secca..e di conseguenza vivo in una casa in affitto .non ho altri redditi…sono obbligata a fare la dichiarazione dei redditi?posso in questo caso recuperare il credito per l’affitto?(150/300 in base al reddito)? grazie
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera,
si, dovrai procedere ad effettuare la dichiarazione dei redditi.
Donato
Buongiorno,
Se nello stesso anno supero il reddito complessivo di 5000 euro derivante da prestazioni occasionali e 2 mesi di lavoro dipendente 3 e 3 mesi dibrimborso spesa derivate da stage.
Posso recuperare le ritenute d’acconto per il lavoro occasionale ?
Il reddito da lavoro dipendente si valuta al lordo?
Sono obbligato alla dichiarazione dei redditi?
Grazie
Donato
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera Donato,
si se volessi recuperare le diverse trattenute dovrai necessariamente fare la dichiarazione dei redditi.
morena
Salve,
sono in procinto di effettuare una prestazione occasionale, il committente è un privato e l’importo è davvero molto basso poichè non supera i 700€.
Anche in questo caso il committente dovrà versare la ritenuta d’acconto del 20&% tramite il modello F24? oppure questa prassi si adopera solo in caso il committente fosse un vero e proprio sostituto d’imposta (imprese ecc..)?
Michele (Partitaiva24.it)
No, in questo caso il cliente ti corrisponderà l’intero importo. Non verrà applicata la ritenuta, pagherai le imposte in fase di dichiarazione dei redditi riportando il valore da te percepito attraverso la prestazione occasionale.
Maria Sofia
Se durante l’anno inizialmente lavoro con ritenuta d’acconto e dopo apro p.iva come faccio a calcolare la detrazione della ritenuta d’acconto sulla somma del fatturato con p iva ?
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera Maria Sofia,
la somma delle prestazioni occasionali non rientra nel calcolo del limite di fatturato della p. iva forfettaria.
Per una consulenza più approfondita ti consiglio di compilare il form di contatto presente in homepage e prenotare la tua consulenza gratuita: http://www.partitaiva24.it.
Michele
Buonasera,
Devo recuperare delle ritenute per prestazioni occasionali inferiori a 5 mila euro. Non avendo altri redditi non ho fatto la dichiarazione essendone esonerato per legge. In questo caso posso recuperarle anche senza dichiarazione ma solo allegando all’istanza di rimborso le relative C.U. rilasciate dal sostituto d’imposta? Grazie in anticipo
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera Michele,
no, per il recupero delle ritenute sulle prestazioni occasionali dovrai necessariamente fare la dichiarazione e successivamente fare istanza per il rimborso.
Ilaria
Buonasera
Se lavoro con ritenuta d’acconto entro quando la persona a cui ho svolto il lavoro mi deve pagare? E se è lo stesso datore che compila per me la ritenuta d’acconto entro quando mi deve consegnare la documentazione e il relativo compenso?
Grazie
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Ilaria,
il tutto dipende dagli accordi presi con il committente. Non c’è una norma specifica che disciplina ciò.
Rodolfo Alberti
Un azienda che abbia erogato un compenso per prestazione occasionale di 1.000 euro operando la ritenuta del 20% versata poi con F24 entro il 16 del mese successivo ma non ha fatto alcuna comunicazione all’Inps cosa deve fare?
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Rodolfo,
la comunicazione ad INPS non è necessaria se il lavoratore occasionale ha effettuato prestazioni occasionali sotto 5 mila euro durante l’anno.