Tra i documenti che più spesso ci viene richiesto dai nostri clienti troviamo il DURC. Molti, purtroppo, non sanno di cosa si tratta e a cosa serva. Alla richiesta di presentazione del DURC, per poter effettuare una prestazione o svolgere volentieri un lavoro, si rimane spiazzati e, magari, si lascia anche perdere l’occasione lavorativa.
Nel contenuto di oggi vogliamo analizzare cos’è il DURC, chi può richiederlo e cosa fare per ottenerlo.
La parola DURC è una sigla che sta per “documento unico regolarità contributiva“. Dal nome possiamo già capire che si tratta di un atto che attesta la regolarità contributiva della ditta. La regolarità contributiva, in particolare, viene documentata nei confronti degli enti previdenziali ed assistenziali, INPS, INAIL o cassa edile.
Praticamente, attraverso il DURC, si attesta che un’impresa o una società sia in regola con i versamenti.
Il DURC può essere richiesto dalle imprese, dalle ditte individuali o dalle società sia di tipo commerciale che artigianale. Nel caso di ditte individuali o società senza dipendenti, chiaramente, verrà verificata la regolarità contributiva solamente del titolare; mentre nel caso di ditte con dipendenti tale controllo verrà effettuato anche nei confronti dei lavoratori.
Nel caso dei lavoratori autonomi occorre distinguere se abbiano una propria cassa professionale oppure se siano iscritti alla gestione separata dell’INPS.
Nella prima ipotesi, dal momento che i professionisti versano i propri contributi alla propria cassa, la richiesta del DURC dovrà essere effettuata nei confronti della stessa.
Per i professionisti che, invece, sono iscritti alla gestione separata dell’INPS non è possibile richiedere il rilascio del DURC. Nel caso di richiesta di un documento simile, si è soliti presentare all’Istituto un’autocertificazione di regolarità contributiva nei confronti dell’ente previdenziale.
Il DURC viene richiesto come verifica di regolarità contributiva di un’impresa al fine di:
Una volta ottenuto il DURC con esito positivo, l’impresa potrà ottenere il via libera a partecipare alla gara in questione o iniziare i lavori.
Il DURC, però, non sempre ha esito positivo. Capita, e non raramente, che l’esito del DURC sia negativo e, in questi casi, l’impresa dovrà provvedere quanto prima (entro 15 giorni) a regolarizzare la propria posizione per poter proseguire con il bando o con il progetto in questione ed ottenere il rilascio del documento.
Dal 2015 la richiesta del DURC può essere effettuata esclusivamente online. Il documento va richiesto direttamente nei confronti degli enti previdenziali ed assistenziali, ovvero INPS, INAIL o cassa Edile nel caso di imprese edilizie.
La domanda per il rilascio del documento potrà essere, quindi, eseguita direttamente sul sito INPS o INAIL.
Ciascun titolare di p. iva potrà richiedere autonomamente il proprio DURC oppure potrà avvalersi di un intermediario abilitato, come il proprio commercialista o un’associazione di categoria.
Una volta inoltrata la richiesta, gli enti provvederanno alla verifica della regolarità della ditta. Nel caso di esito positivo, rilasceranno il documento, invece, nel caso di esito negativo, notificheranno via PEC l’irregolarità nei versamenti.
Terminando, ricordiamo che il DURC non ha una durata illimitata. Solitamente è di 4 mesi. In alcune circostanze, ad esempio in quella dei lavori edili privati, ha invece una durata di 90 giorni.
Buongiorno, un ente pubblico per liquidarmi un contributo vuole il durc ma non avendo ancora versato i contributi (che verserò ad agosto 2023) ancora non c’è. Come posso ovviare?
Salve.. se voglio aprire una ditta edile per la prima volta in vita mia, il durc mi spetta in automatico? Altrimenti come faccio a prendere il mio primo lavoro es una ristrutturazione? Grazie
Buonasera Antonio,
il durc risulterà “bianco” avendo da poco aperto la p. iva e non avendo versato nessun contributo.
Potrai effettuarne richiesta non appena terminato l’iter d’apertura.
Saluti