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Cultura Crea, il sostegno per cultura e turismo

Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Sono queste le regioni italiane che possono usufruire dell’incentivo volto a sostenere le iniziative imprenditoriali nel settore culturale e turistico. Grazie a questo strumento, le PMI potrebbero accrescere la loro competitività. Analizziamo nel dettaglio quali sono le sue ramificazioni.

Sommario

Cos'è Cultura Crea

A chi è rivolto

Crea la tua impresa

Sviluppa la tua impresa

La tua impresa "no profit"

Conclusioni

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A gennaio, sono stati resi noti da Invitalia i risultati fin qui ottenuti da “Cultura Crea”, la misura destinata a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, attraverso il sostegno all’impresa e al no profit.

Per quanto concerne i business plan, ne sono stati presentati più di mille. Gli investimenti previsti ammontano a 232 milioni di euro, invece, le agevolazioni richieste sono pari a 211 milioni di euro.

Attualmente, sono state finanziate 301 imprese, 59,5 milioni sono gli investimenti attivati e 48 milioni le agevolazioni concesse. Sono, invece, 825 i nuovi occupati. L’aumento delle richieste si era verificato già nei primi quattro mesi del 2020, raggiungendo oltre il 115% rispetto alla media del 2019.

Dunque, Cultura Crea ha rappresentato, come si legge nella nota rilasciata proprio in quel periodo, “Una risposta anticongiunturale allo stato di crisi provocato, soprattutto alle imprese culturali e creative, dall’emergenza Covid-19”. Si auspica che una tale risorsa possa ancora aiutare a far sopravvivere il settore colpito dalla crisi e che si possano trarre dei vantaggi una volta superata.

Cos’è Cultura Crea

“Cultura Crea” è la misura ideata dal MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) per incentivare le iniziative imprenditoriali e del no profit nel settore dell’industria culturale, creativa e turistica e, in particolare, di quelle che mirano a valorizzare le risorse culturali presenti nel territorio della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Nello specifico, le risorse finanziarie messe a disposizione del ministero per sostenere la filiera culturale e creativa, volte a fortificare la competitività delle micro, piccole e medie imprese, ammontano a circa 107 milioni di euro. Ulteriori 7 milioni di euro sono previsti in aggiunta.

L’incentivo, precisamente, sarà destinato alla nascita delle startup del comparto culturale e creativo, allo scopo di integrare le PMI, oltre che nell’ambito del citato settore, anche in quello dello spettacolo e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici, e alle imprese sociali, per sostenere i soggetti del terzo settore nelle attività collegate alla gestione di beni, servizi e attività culturali, per l’appunto.

L’aiuto alle imprese consiste in un finanziamento agevolato a tasso zero e un contributo a fondo perduto sulle spese ammesse. Gli incentivi possono coprire fino all’80% delle intere spese. Risorse aggiuntive sono previste per giovani, donne e imprese con rating di legalità. In questo caso, il sostegno può essere elevato fino al 90%.

A chi è rivolto

Come detto, “Cultura Crea” si rivolge alle PMI che operano nel settore culturale e creativo. Sono inclusi anche i team di persone che vogliono costituire una società e i soggetti del terzo settore che vogliono realizzare i loro progetti di investimento nel territorio delle regioni succitate (destinatarie dell’intervento PON 2014-2020 Cultura e sviluppo).

In particolare, sono tre le ramificazioni previste dall’incentivo. Nello specifico, la misura “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” finanzia i team di persone fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni. Le imprese societarie, comprese le cooperative, devono essere costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi.

Quest’ultimo punto vale anche per l’incentivo per lo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale”. Invece, quello per il “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” finanzia imprese e soggetti del terzo settore. Precisamente, le ONLUS e le imprese sociali.

Specifichiamo che le domande possono essere presentate esclusivamente online, registrandosi nell’area riservata del sito di Invitalia. Una volta compilata, si deve caricare il piano di d’impresa ed allegare la documentazione richiesta. L’istanza di agevolazione, unitamente a tutti gli allegati, deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante della società.

Rammentiamo poi che le risorse economiche vengono gestite da Invitalia, che si occupa di valutare i business plan e controlla la realizzazione dei progetti presentati. L’erogazione del contributo sugli investimenti avviene dietro presentazione di massimo 4 stati avanzamento lavori (SAL), da presentarsi per via elettronica.

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Crea la tua impresa

L’incentivo “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” ha come obiettivo quello di finanziare programmi di investimento delle imprese fino a 400 mila euro che prevedono la creazione o l’introduzione di prodotti o servizi innovativi in una delle seguenti aree tematiche:

Nei limiti del regolamento de minimis, sono concesse le agevolazioni che prevedono congiuntamente:

Se i progetti vengono presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità, il tetto delle agevolazioni è portato al 45%. Chiaramente, le imprese beneficiarie dell’incentivo dovranno far fronte con risorse proprie alla quota di investimenti non coperta dal finanziamento.

Il beneficiario può richiedere una prima quota di agevolazione a titolo di anticipazione, fino ad un massimo del 40% delle agevolazioni a fondo perduto se risponde a determinati requisiti che può consultare nelle FAQ del sito di Invitalia.

Ricordiamo che la misura non prevede una “finestra” di accesso con formazione di graduatoria secondo il protocollo assegnato. Le imprese o aspiranti tali possono presentare domanda “a sportello” fino ad esaurimento fondi.

Gli investimenti si possono realizzare entro 12 mesi dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento. Una proroga è consentita per un massimo di 6 mesi. Inoltre, sono ammissibili solo le spese di investimento sostenute successivamente alla presentazione della domanda.

Sviluppa la tua impresa

Sono finanziabili, attraverso questa misura, programmi di investimento fino a 500 mila euro nelle seguenti aree di intervento:

Anche in questo caso, le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente:

La quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni, dovrà essere coperta dalle imprese beneficiarie dell’incentivo.

La tua impresa “no profit”

L’incentivo, come detto, si rivolge alle imprese e ad altri soggetti del terzo settore che hanno programmi di investimento fino a 400 mila euro in una o più delle seguenti aree di intervento:

Qui, il contributo a fondo perduto è fino all’80% della spesa ammessa, ma può essere esteso al 90% se la richiesta è presentata da un’impresa femminile, un’impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.

La misura anche in tale ipotesi è concessa nei limiti del regolamento de minimis e la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni sarà a carico delle imprese beneficiarie.

Conclusioni

L’interesse per l’incentivo da parte delle imprese è cresciuto anche grazie alle attività promozionali che sono state svolte da Invitalia con molti attrattori culturali, associazioni imprenditoriali, incubatori di imprese culturali etc.

Nonostante il momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato dalla pandemia da Covid-19, chi svolge attività di impresa nel settore turistico e culturale dovrebbe cogliere questa opportunità, anche perché Invitalia, tramite un servizio gratuito, continua a supportare i soggetti interessati agli incentivi e alla domanda di presentazione per ottenerli.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 08/03/2021
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