Se sei un giovane tra i 18 e i 35 anni o una donna di qualsiasi età e stai pensando di cimentarti nel mondo dell’impresa, sappi che la misura sulle agevolazioni erogate dallo Stato prevede un finanziamento a tasso zero. L’incentivo, per le spese di progetti fino a 1,5 milioni di euro, copre anche il 75% dei costi ammessi. Continua la lettura per saperne di più.
Nuove Imprese a tasso zero è l’incentivo dello Stato destinato alla creazione di micro e piccole imprese composte dai giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età.
L’importo totale delle risorse economiche, messe a disposizione fino ad esaurimento fondi, è pari a 150 milioni di euro ed ha come scopo quello di finanziare i progetti d’imprese per spese fino a 1,5 milioni di euro. L’incentivo può coprire fino al 75% dei costi ammessi. La parte residua (il 25%), invece, sarà a carico dell’impresa, che potrà farvi fronte tramite risorse proprie o con quelle concesse dalle banche.
La misura gestita da Invitalia è a sportello. Quindi, le domande saranno valutate in base all’ordine cronologico di arrivo (non sono previste graduatorie).
L’attività, ammessa alle agevolazioni, deve essere svolta per almeno tre anni dopo aver completato il programma di investimenti.
Le agevolazioni, nello specifico, sono rivolte:
Le persone fisiche che vogliono costituire una società possono ricevere l’incentivo se, entro 45 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni, dimostrino l’avvenuta costituzione della società e il possesso dei requisiti.
Alla data di presentazione della domanda, invece, le imprese devono essere costituite in forma di società da non più di 12 mesi.
La misura Nuove Imprese a tasso zero finanzia le iniziative che concernono:
Sono anche ammessi progetti relativi all’innovazione sociale e alla cultura e che, comunque, siano volti alla nascita di imprese giovanili.
Gli unici settori esclusi dalle agevolazioni sono: pesca, acquacoltura e produzione primaria di prodotti agricoli. È, però, stabilito che possono realizzare solo programmi di diversificazione in attività di trasformazione agricola. Sono inoltre escluse le attività connesse all’esportazione.
È necessario, comunque, tenere una contabilità ordinaria separata delle diverse iniziative imprenditoriali, in quanto l’uso promiscuo dei beni d’investimento non è ammesso.
Un rimborso agevolato, a partire dal completamento del piano degli investimenti, è consentito. Occorre, però, che la realizzazione avvenga entro 24 mesi dalla firma del contratto, salvo eventuale proroga non superiore a 6 mesi. Il rimborso può essere effettuato con il pagamento di due rate semestrali posticipate, della durata massima di 8 anni.
Inoltre, è possibile realizzare i programmi ammessi alle agevolazioni sulla base di fatture di acquisto non quietanziate, tramite delle convenzioni stipulate tra ABI, MISE e Invitalia. Ciò dovrebbe consentire un’accelerazione del completamento dei programmi, una velocizzazione dei pagamenti dei fornitori, oltre a rappresentare un aiuto in termini di alleggerimento dei costi da affrontare.
Non sono ammesse dalla misura le spese per:
L’erogazione delle agevolazioni avviene una volta presentati i SAL (stati di avanzamento lavori), a fronte di titoli di spesa quietanzati. È poi possibile ottenere l’incentivo attraverso fatture di acquisto non quietanzate, senza però potere cambiare la scelta effettuata e relativa all’intero programma d’investimento.
In questo caso, inoltre, la società beneficiaria delle agevolazioni dovrà aprire un conto corrente presso una delle banche facenti parte della Convenzione succitata. Il numero massimo di SAL da poter presentare è tre. Il primo stato di avanzamento lavori non deve, però, essere inferiore al 25% dei costi ammessi. L’ultimo, invece, deve essere al di sopra del 10% delle spese sostenute.
La domanda per l’erogazione del SAL a saldo o in un’unica soluzione deve essere comunque effettuata entro 30 giorni dalla data in cui viene concluso il programma di investimento.
Può essere richiesto un anticipo dell’incentivo entro quattro mesi dalla data di sottoscrizione del contratto. Una prima quota, fino a un massimo del finanziamento del 25%, può essere richiesta dall’impresa. Tale anticipazione può essere inoltre svincolata dalla realizzazione del programma.
Per ottenere l’anticipo l’impresa, però, dovrà presentare idonea fideiussione a favore di Invitalia di pari importo, rilasciata da istituti di credito, da compagnie assicurative o da intermediari finanziari iscritti nell’albo apposito.
La richiesta per ottenere le agevolazioni può essere presentata da una persona che fa parte della compagine della società (rappresentante legale, referente, o socio). Per compilare la domanda è necessario registrarsi ai servizi online di Invitalia.
Sarà lo stesso sistema informatico a procedere alla verifica della presenza del soggetto che ha inoltrato l’istanza all’interno della società. Se il controllo darà esito negativo, non si potrà procedere alla presentazione della stessa.
È invece consentito avanzare diversi progetti. In questo caso il totale delle agevolazioni ricevute in regime de minimis non può eccedere i 200 mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari per la stessa impresa, a meno che non si riesca a dimostrare la fattibilità degli aspetti tecnici e gestionali delle iniziative presentate.
La domanda si presenta esclusivamente online, attraverso la piattaforma informatica di Invitalia. Per richiedere le agevolazioni è dunque necessario:
Nel business plan viene descritta nel dettaglio l’idea imprenditoriale. Questo documento dovrà seguire le indicazioni dettate da uno schema che si trova all’interno dell’area riservata del sito web di Invitalia e che dovrà contenere:
Affinché la procedura di presentazione della domanda possa concludersi, è necessario apporre all’istanza la firma digitale e l’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del legale rappresentante della società, se questa è già costituita al momento dell’inoltro. Se la società è in fase di costituzione, allora, occorre che la richiesta sia firmata da uno dei soci.
Una volta conclusosi l’iter di compilazione del business plan e l’invio telematico della domanda, con allegati tutti i documenti necessari, il sistema informatico attribuirà un protocollo elettronico all’istanza presentata. Dal momento che, come detto sopra, non è prevista la formazione di una graduatoria, le richieste di agevolazione verranno valutate a seconda dell’ordine cronologico di presentazione.
I risultati dell’esame della domanda verranno comunicati tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) entro 60 giorni dalla data di presentazione della stessa. La procedura di valutazione delle istanze richiede due fasi: la prima concerne la verifica dei requisiti formali; la seconda prevede un esame di meriti.
Nel corso della prima verifica, si procede sostanzialmente all’accertamento del possesso dei requisiti di legge sia da parte dei soggetti richiedenti che dell’iniziativa imprenditoriale. Questi requisiti devono essere rispettati al momento della presentazione della domanda. La valutazione di merito consiste, invece, in un colloquio obbligatorio con gli esperti di Invitalia per approfondire tutti gli aspetti descritti nel business plan allegato all’istanza.
I criteri da soddisfare per la valutazione di merito sono i seguenti:
Se ci si trova in difficoltà nella presentazione della domanda, non ci si deve preoccupare. Infatti, Invitalia mette a disposizione un servizio di accompagnamento che aiuta i soggetti, proponenti i piani di investimento, nella compilazione dell’istanza. Tale supporto può essere richiesto chiamando un numero apposito che è possibile visionare sul portale dell’Agenzia per lo Sviluppo.
Saranno degli esperti, tramite degli incontri via Skype, a fornire tutte le informazioni e a guidare i responsabili dei team imprenditoriali, delle società già costituite o ancora da costituire, nella presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni.
Lascia un commento