Dal 30 giugno 2022 cambiano le regole per chi non accetterà pagamenti elettronici. Il POS diventa obbligatorio e questa volta sono state previste le sanzioni per chi non accetterà pagamenti elettronici.
Attraverso il decreto PNRR2, il DL 36/2022, il governo ha anticipato di 6 mesi il regime sanzionatorio per gli esercenti che non accetteranno pagamenti elettronici. Le sanzioni, che in principio, dovevano essere introdotte dal 1 gennaio 2023 infatti sono state anticipate al 30/06/2022.
Oltre all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria per tutti, luglio sarà anche il mese in cui potremo vedere le prime sanzioni per coloro che non accetteranno pagamenti tramite POS.
Quali sono state le tappe che hanno portato all’obbligo dell’accettazione dei pagamenti elettronici? Negli ultimi anni si è spesso sentito parlare di obbligo di POS per gli esercenti ma perché ogni anno sono presenti diversi contenuti dal titolo “POS obbligatorio”?
In realtà, l’obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici esiste già da un pezzo. Attraverso il decreto crescita 2.0 datato 2012 il legislatore aveva già previsto la diffusione degli strumenti elettronici di pagamento per commercianti, artigiani e professionisti tuttavia non erano state previste le sanzioni per chi non si fosse adeguato. Non essendo prevista dunque alcuna sanzione per chi non avesse accettato pagamenti attraverso carta o bancomat, l’obbligo di fatto è come se non esistesse.
L’art. 18 comma 1 del dl 36/2022 imporrà l’obbligo di accettazione del pagamento tramite carta o bancomat e quindi più in generale di essere in possesso del POS indistintamente a professionisti, imprese, commercianti o artigiani.
Non ci saranno dunque esclusi questa volta.
La ragioni dell’introduzione delle sanzioni per chi si rifiuterà di accettare tali tipi di pagamento sono sempre le medesime, disincentivare i comportamenti basati sul contante e come conseguenza ridurre sempre di più il fenomeno dell’evasione.
La vera notizia più che l’obbligo del POS in sé, è quella dell’introduzione delle sanzioni per coloro che si rifiuteranno di accettare pagamenti elettronici.
Le nuove disposizioni infatti prevedono che la sanzione da applicare per la mancata accettazione di un pagamento elettronico sarà pari ad una quota fissa e di una quota variabile.
Parliamo di € 30 per la quota fissa che verrà irrogata sempre, qualunque sia l’importo della transazione negata, più il 4% del valore della transazione negata dall’esercente.
Tali sanzioni verranno applicate anche per pagamenti rifiutati di pochissimo valore.
Facendo un esempio: Mario rossi, di professione consulente aziendale, rifiuta di ricevere il pagamento per la propria parcella di 150 € attraverso carta. In questo caso, Mario Rossi, potrà essere sanzionato per un valore di € 30 + il 4% di 150 €. Il totale della sanzione sarà dunque di 36 €.
Tale tipo di sanzione sarà di tipo amministrativo e l’accertamento dovrà essere definito dagli ufficiali/gli agenti di polizia.
Su tale stretta del governo moltissimi contribuenti, soprattutto i più piccoli, sicuramente staranno storcendo il naso.
La problematica più grossa infatti si fonda su quelli che sono i costi delle commissioni bancarie applicate alla tenuta del POS che, per chi effettua operazioni di modico valore o poche operazioni possono incidere sul bilancio annuale dell’attività.
A questo proposito, il governo negli anni scorsi, ma anche tuttora offre delle agevolazioni di tipo fiscale sia per l’acquisto che per i costi di gestione del POS stesso.
Le agevolazioni che ad oggi riscontriamo sono 3:
Ovviamente non si tratta di grossissime agevolazioni ma sono pure sempre un incentivo per dare il là all’utilizzo sempre più diffuso della moneta elettronica.
Non dimentichiamo comunque che ormai esistono, oltre al tradizionale POS, anche delle soluzioni alternative a basso costo se non addirittura gratuite che permettono lo scambio di denaro per transazioni aziendali sicure.
Lascia un commento