Quando si sta per intraprendere la propria attività imprenditoriale uno dei temi più importanti da affrontare è quello legato all’intenzione o meno di assumere dei dipendenti all’interno dell’azienda.
È importante infatti capire se questi collaboratori di cui abbiamo bisogno per il nostro business saranno assunti con regolare busta paga o se si ci rivolge a freelance titolari di partita IVA che di conseguenza non sarebbero dipendenti ma personale esterno.
Fino al 2018 una causa di non adesione o esclusione dal regime forfettario (individuata nell’art. 1, comma 54, lett. b), legge 190/2014), era l’impiego di lavoratori dipendenti che abbiano comportato una spesa superiore 5.000 € lordi annui.
Nel Gennaio 2019 questo limite di spesa per l’impiego di collaboratori dipendenti è stato abolito.
Nel 2020 è stato reintrodotto il limite, adesso pari a 20.000€ lordi annui, per l’impiego di collaboratori dipendenti. Tale limite è stato confermato anche per il 2021.
Se vuoi quindi assumere un dipendente, per mantenere il regime agevolato anche per il 2022 dovrai mantenerti sotto questo livello.
Le modalità con le quali potrete farvi coadiuvare sono le seguenti:
Per prima cosa dobbiamo ribadire che il tetto di spesa per i dipendenti e collaboratori per chi è in regime forfettario è di € 20 mila euro per anno e in caso di sforamento, dall’anno successivo, si passerà in automatico al regime ordinario.
In secondo luogo, è importante ricordare che chi aderisce al regime forfettario non è solitamente sostituto d’imposta. Ciò vale nel caso delle prestazioni ricevute dai professionisti esterni o prestatori d’opera occasionali, nel caso in cui si assumano dei dipendenti, il forfettario dovrà operare come sostituto e quindi mettere in atto tutti gli adempimenti previsti.
Questa disposizione porta con se che tutte le agevolazioni a livello contabile previste per i contribuenti che si avvalgono di tale regime venga meno con un conseguente aumento degli adempimenti gestionali e e di riflesso anche un aumento dei costi di gestione.
Tutti i vantaggi della gestione snella del forfettario verrebbero meno.
Anche il forfettario dovrà dunque effettuare tutte le trattenute fiscali e previdenziali al dipendente rilasciando normale certificazione unica annualmente.
Considerando, inoltre, il livello massimo di fatturato di € 65.000 per mantenere il regime, la spesa anche di un solo dipendente sarà difficilmente sostenibile per l’imprenditore. I costi per il lavoratore, tra l’altro, non saranno nemmeno deducibili dal reddito d’impresa. L’assunzione dovrà quindi essere valutata opportunamente analizzando tutti i costi e i benefici. Spesso è molto più semplice e conveniente avvalersi di soli prestatori d’opera occasionali o collaboratori con partita iva.
Buongiorno,
dal 1 gennaio 2019 sono titolare di partita iva forfettaria, avrei bisogno di un collaboratore, posso retribuirlo con i voucher?
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordialmente.
Buongiorno Antonio,
le consigliamo di chiedere al suo consulente del lavoro.
Buongiorno.
Il mio datore di lavoro sta valutando se passare al regime forfettario.
Se passerà al regime forfettario per me dipendente cambierà qualcosa? Se sì, cosa?
Ringraziando sin d’ora per l’aiuto che mi sarà dato, saluto cordialmente.
Roberta
Buongiorno Roberta,
da quest’anno per lei non cambierà più nulla. Fino allo scorso anno un forfettario poteva effettuare spese per dipendenti fino a € 5.000, da quest’anno questo limite di spesa non ci sarà più.
Forse è corretto dire che in realtà sarà il dipendente che dovrà pagare per intero le proprie tasse nella dichiarazione da farsi l’anno dopo e che il titolare non farà più da ritenuta d’acconto…..forse qualcosa cambia, o mi sbaglio?
Buongiorno Emanuele,
non si sbaglia. Il dipendente dovrà fare la sua dichiarazione.