La fattura “proforma” è un documento molto utile per i professionisti in quanto permette di gestire in maniere più precisa gli incassi previsti durante l’anno ed evitare spiacevoli pagamenti dell’imposte nel caso di mancato saldo delle proprie prestazioni da parte dei clienti.
Nel contenuto di oggi vediamo nello specifico cosa è e come si usa questo documento e perché spesso riesce a salvare da spiacevoli soprese in fase di dichiarazione dei redditi o versamenti iva. Nel contenuto odierno ci occuperemo di uno strumento molto utile per i professionisti: la fattura “proforma“. Vediamo un po’ a che scopo viene usata, a cosa serve e come si costruisce questo documento.
La fattura “proforma“, generalmente emessa dai professionisti, è un documento che non ha nessun valore fiscale. La sua emissione è precedente all’emissione della fattura valida ai fini fiscali e non rappresenta un obbligo né per il professionista né per il cliente. I vantaggi però sono diversi. Vediamoli.
La fattura “proforma“, come detto in precedenza, generalmente viene emessa dai professionisti che la utilizzano per richiedere il pagamento ai propri clienti prima di emettere la vera e propria fattura valida ai fini fiscali.
Emettere una fattura “proforma” è utile per permettere ad entrambe le parti, clienti e professionista, mettere in evidenza il prezzo pattuito, la merce acquistata o il servizio che si andrà ad erogare per evitare successive incomprensioni.
Il professionista poi, ha anche un certo interesse nell’emettere una fattura “proforma“. Come detto prima infatti, si utilizza per richiedere il pagamento, ma soprattutto per non far scattare il pagamento dell’IVA. L’imposta sul valore aggiunto infatti, deve essere versata avendo come riferimento temporale la data dell’emissione della fattura.
Per ultimo, la fattura “proforma” si utilizza per controllare tutti i dati di fatturazione ed evitare errori ed eventuali note di credito che andrebbero a complicare la gestione della contabilità del professionista.
Volendo fare un riassunto dei vantaggi della fattura “proforma” possiamo dire che la sua emissione permette:
Precisiamo inoltre, che nel momento in cui il professionista riceverà il suo compenso sarà obbligato ad emettere regolare fattura elettronica valida ai fini fiscali in quanto la proforma non ha alcun valore.
La fattura “proforma” non ha particolari modalità di compilazione. In generale, ha il medesimo contenuto e aspetto della classica fattura.
L’unico requisito necessario è quello della distinguibilità dalla fattura valida ai fini fiscali.
La distinguibilità si ottiene attraverso l’inserimento, ben visibile, della dicitura “proforma“.
Inoltre per correttezza, deve essere anche riportato opportunamente: “Il presente documento non costituisce fattura valida ai fini del D.P.R. 633/72. La fattura definitiva sarà emessa all’atto del pagamento del corrispettivo (art. 6, comma 3, D.P.R. 633/72)”.
Riguardo la numerazione delle fatture “proforma“, queste devono avere una numerazione progressiva del tutto indipendente da quelle valide ai fini fiscali.
Concludiamo con un esempio di fattura “proforma“.
FATTURA “PROFORMA”
Silvio Bodoni
Viale Suzzani 140, Milano
Codice fiscale:
Partita iva:
Nome e cognome/rag.soc. Cliente
Via Tommaseo 10, Padova
Codice Fiscale:
P.Iva:
Documento: FATTURA “PROFORMA” Numero: 1 Data: 28/12/2023
PRESTAZIONE: CONSULENZA AZIENDALE
Compenso professionale 1000,00
INPS rivalsa 4% 40,00
IVA 22% 228,80
TOTALE FATTURA 1268,80
Ritenuta d’acconto 20% – 208,00
NETTO A PAGARE 1060,80
“Il presente documento non costituisce fattura valida ai fini del D.P.R. 633/72. La fattura definitiva sarà emessa all’atto del pagamento del corrispettivo (art. 6, comma 3, D.P.R. 633/72)”
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