Dopo quasi vent’anni sull’ultima riforma sulle professioni sanitarie, con la legge n. 3 del 2018, “Legge Lorenzin”, sono stati istituiti gli albi professionali di tutte le professioni sanitarie già regolamentate.
Negli scorsi giorni, il 13 marzo, inoltre, è stato pubblicato un decreto ministeriale attuativo della stessa Legge sulla costituzione degli albi delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. Questo nuovo maxi ordine dovrebbe mettersi in moto entro un anno e mezzo e permettere l’iscrizione di tutti i professionisti inglobando di fatto le diverse professioni che fino a questo momento erano sprovviste anche di collegi.All’interno del decreto ministeriale inoltre, si ribadisce che sarà obbligatoria l’iscrizione all’albo per esercitare la propria professione sia nel caso di lavoro dipendente che di lavoro autonomo.
Come per tutte le professioni dotate di albo, anche per l’albo delle professioni sanitarie saranno necessari dei requisiti per iscriversi. I requisiti richiesti, quasi in maniera scontata, saranno i titoli di laurea abilitanti, dei titoli equipollenti o equivalenti alla laurea abilitante.
La valutazione dei titoli, che avverrà nei prossimi diciotto mesi, sarà a carico dei rappresentanti delle associazioni di categoria. Successivamente è stato riferito che sarà l’ordine stesso, una volta elette tutte le cariche direttive a verificare il possesso dei titoli utili per l’esercizio della professione e la corretta cura e pubblicità, anche in maniera telematica, di tutti gli albi professionali inglobati.
La legge Lorenzin, rimoderna dopo un bel po’ di tempo la vita degli ordini professionali e ne introduce di nuovi.
La Legge di fatto, ha coinvolto tutte e 22 le professioni sanitarie attualmente riconosciute e ne ha aggiunte di nuove (chiropratici ed osteopati) con anche un occhio al futuro verso ulteriori nuove figure professionali. Nella pratica più di un milione di professionisti in ambito sanitario adesso avrà il proprio ordine.
Con il riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie infatti, le nuove disposizioni trasformano di fatto gli attuali collegi e le federazioni nazionali in veri e propri ordini che si uniscono agli attuali ordini dei medici, veterinari e farmacisti.
I nuovi ordini istituiti con il decreto del 13 marzo sono l’ordine degli infermieri, degli ostetrici, tecnici sanitari di radiologia medica e un maxi ordine delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (fisioterapisti, logopedisti, dietisti, tecnici della prevenzione) che ingloberà tutti i rispettivi albi professionali.
Allo stesso tempo è stata ridisegnata la disciplina degli ordini al fine di migliorare le funzionalità e chiarire i compiti, la funzione e la relativa partecipazione interna degli stessi professionisti. Inoltre, come anticipato in precedenza, gli organi dei diversi ordine dovranno verificare ed iscrivere il professionista all’albo e mantenere la pubblicità di quest’ultimo. Lo stesso ordine dovrà poi proporre all’assemblea la tassa annuale per gli stessi iscritti per la copertura delle spese.
Oltre alle professioni sanitarie c’è stato riordino delle professioni dei chimici, fisici, biologi e psicologi. Il disegno di legge stabilisce che la vigilanza sulle suddette professioni sia di competenza del ministero della salute e di conseguenza le nuove disposizioni in materia di funzionamento degli ordini come da nuovo disegno di legge saranno applicate anche a questi professionisti.
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