Nel contenuto di oggi cercheremo di fornire una guida per coloro che vorranno mettersi in proprio aprendo la propria partita IVA per esercitare la professione di elettricista.
In particolare, ciò che andremo ad analizzare è la necessità o meno di possedere particolari requisiti professionali per avviare e svolgere la propria attività di elettricista. Inoltre, vedremo qual è il regime fiscale più conveniente per iniziare l’attività.
Sommario
L'elettricista
I requisiti professionali dell'elettricista
Come aprire partita iva online per elettricista
I vantaggi del regime forfettario per l'elettricista
Le semplificazioni in materia di iva
Un'unica imposta
La contribuzione agevolata
Quanto paga d'imposte un elettricista in forfettario
Esempio di calcolo imposte e contributi 2020
L’elettricista è un artigiano che si occupa della realizzazione degli impianti elettrici sia per gli stabilimenti industriali che per le abitazioni di tipo civile. Caso leggermente diverso è per l’elettricista installatore (impiantista) che si occupa dell’installazione dell’impianto, della progettazione e della certificazione dello stesso.
In Italia per sia per l’attività di elettricista che di installatore sono necessari dei requisiti professionali ed una relativa abilitazione. Il soggetto che si occupa di valutare la sussistenza dei requisiti è la camera di commercio. Ne consegue che tutti gli elettricisti e più in generale gli artigiani sono soggetti all’iscrizione camerale.
Per attestare il possesso dei requisiti per poter esercitare la propria attività, sono necessari dei corsi professionali oppure aver lavorato alle dipendenze di un elettricista per un periodo continuativo. In relazione al possesso dei requisiti professionali è sufficiente averne uno dei seguenti:
Come accennato in precedenza per ottenere i requisiti professionali non è strettamente necessario aver un titolo o una qualifica ma è possibile entrarne in possesso dopo un periodo continuativo alle dipendenze di un’azienda specializzate nel settore. Per maggiori informazioni in merito rimandiamo al prontuario delle camere di commercio della lombardia che trovate al seguente link.
Prontuario impiantista
Per aprire la partita IVA come elettricista/impiantista il primo passo per essere in regola è l’iscrizione in camera di commercio all’albo degli artigiani. Questa procedura avviene attraverso una comunicazione unica ai diversi enti preposti (Agenzia dell’Entrate, CCIA ed INPS), chiamata comUnica a cui possono accedere solo gli enti e i professionisti abilitati come noi.
Inoltre, ricordiamo che l’iscrizione in camera di commercio non è gratuita poiché richiede il pagamento di costi di istruttoria e di avviamento per i quali è necessario versare delle somme di denaro per diritti e bolli vari che variano da pratica a pratica.
Constatata la presenza dei requisiti professionali, nel momento di apertura della partita IVA anche nel caso dell’attività di elettricista è importante il momento della scelta del regime fiscale.
Se si tratta di una nuova attività consigliamo di aderire al regime forfettario flat-tax almeno per i primi tempi. Come spesso menzionato infatti, questo regime semplifica molto la vita ai contribuenti e permette un risparmio importante in termini di imposte e contributi.
Vediamo nello specifico quali sono le agevolazioni per le imprese artigianali.
Il regime forfettario è un regime fiscale esente da IVA. Le fatture dell’impiantista forfettario flat-tax saranno esenti IVA. La mancanza dell’IVA oltre ad una maggiore competitività all’interno del mercato perché permetterà di applicare prezzi più bassi per le proprie prestazioni porterà anche ad un risparmio dal punto di vista del professionista che seguirà l’elettricista nella gestione della partita IVA.
Un altro dei vantaggi del regime forfettario flat-tax è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15%. La differenza nell’aliquota dipende dal fatto se il contribuente può essere considerato start-up o meno. Inoltre, la presenza di un’imposta sostitutiva significa che non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Si dovrà pagare solo un’imposta. Nessun Regime Fiscale prevede tasse così basse in Italia.
L’INPS per l’elettricista, appartenendo alla gestione artigiani prevede una agevolazione contributiva pari al 35 % se si aderisce al regime forfettario sia sulla contribuzione fissa che a percentuale. Ricordiamo che l’agevolazione non è implicita ma deve essere richiesta all’INPS, se si è appena aperta la partita IVA va fatta richiesta immediatamente.
L’elettricista, essendo un artigiano, ricordiamo che è obbligato all’iscrizione all’INAIL, che comporta degli oneri di circa qualche centinaio di euro l’anno.
Prima di passare ad un esempio numerico è bene precisare nuovamente che un elettricista oltre che l’INPS gestione artigiani è tenuto al pagamento dell’assicurazione INAIL che deve essere sommata ai conti effettuati di seguito. Questi importi sono fissi e da pagare a prescindere dal reddito conseguito.
Passiamo all’esempio:
Il nostro impiantista apre una ditta individuale in regime forfettario start-up nel 2019 ed ha richiesto, in sede di apertura, anche l’agevolazione contributiva del 35%. Ricordiamo che per poter continuare ad aderire al regime forfettario il suo limite di fatturato annuale sarà di € 85.000 ed il coefficiente di redditività con il quale saranno calcolate imposte e contributi è del 86 %.
N.B. Dal 2019 i limiti di fatturato sono fino ad un massimo di € 65.000, essendo fino al 2018 pari a € 25.000 per l’elettricista.
Ipotizziamo che nel 2020 il fatturato totale (ovvero i ricavi lordi annuali) ammonti a € 25.000.
Il pagamento delle imposte relative al reddito del 2020 sarà a partire da fine Giugno 2021. Mentre, sarà dovuto il versamento dei contributi fissi già nel 2020 a rate.
I contributi fissi generalmente ammontano a € 3.700 ma, con l’agevolazione del 35% scendono a € 2.500 circa. Questi, dovranno essere versati in 4 rate. Nel caso in cui si apra a Gennaio, la prima rata INPS da pagare sarà quella di Maggio in quanto la rata di Febbraio è intesa come a saldo della contribuzione dell’anno precedente. Di seguito riportiamo le scadenze per il versamento dei contributi fissi INPS.
Nel 2020 quindi, l’elettricista in questione verserà solo i contributi fissi per un esborso pari alle rate di Maggio, Agosto e Novembre (1800 € circa).
Il nostro elettricista/ impiantista sarà tenuto al versamento dei contributi fissi e al versamento delle imposte come saldo 2020 e acconto 2021. Precisiamo che per il calcolo delle imposte possono essere portati in deduzione i contributi. Procediamo al calcolo.
Fatturato 2020: € 21.000
Contributi versati durante il 2020: € 1.800
Calcoliamo l’imponibile ai fini fiscali:
€ 21.000 x 86% = € 18.060
A questi € 18.060 dobbiamo dedurre i contributi versati che hanno un valore di € 1.800. Facendo la differenza l’imponibile impositivo per il nostro elettricista sarà di € 16.260
Imponibile fiscale 2019: (€ 21.000x 86%) – €1.800= € 16.260
Imposta 2019: € 16.260 x 5%= € 813
Ricordiamo che sarà dovuto anche l’acconto per l’imposta del 2021 in termini del 100% del saldo dell’imposta del 2020 nello specifico, altri € 813. L’acconto per il 2021 potrà essere pagato in misura del 40% a Giugno e il restante 60% a Novembre.
Buonasera ho l’attestato dei 3 anni di scuola ipsia elettricista, inoltre ho preso un altro attestato di due di specializzazione di elettricista scuola dante Alighieri, inoltre ho lavorato come apprendistato su una ditta Impianti elettrici per 2 anni e mezzo.
la mia domanda e sono sufficienti i requisiti descritti per poter aprirmi una ditta come artigianato impianti elettrici rilasciando una autocertificazione di conformità?
Buonasera Giovanni,
per valutare se i requisiti sono sufficienti bisognerebbe effettuare un approfondimento diretto con Camera di commercio.
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