Nel contenuto odierno ci occuperemo di come aprire partita IVA online per tecnico della prevenzione. Il tecnico della prevenzione è una figura professionale molto ricercata che si occupa della tutela della salute dell’uomo in riferimento ai luoghi di lavoro e all’ambiente in generale. Ma come si diventa tecnico della prevenzione? Servono degli specifici requisiti? Come si avvia l’attività?
Per prima cosa vediamo chi è e cosa fa un tecnico della prevenzione e successivamente spieghiamo se e quando deve aprire la propria partita IVA per esercitare la sua professione.
Sommario
Il tecnico della prevenzione tecnico della prevenzione
Partita iva o prestazione occasionale?
Il regime forfettario per il tecnico della prevenzione
Come aprire partita iva online per tecnico della prevenzione
I vantaggi del regime forfettario per il tecnico della prevenzione
Nessuna ritenuta d’acconto
Quanto paga di imposte e contributi un tecnico della prevenzione
Come emette la fattura un tecnico della prevenzione in regime forfettario
Il tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, come disciplinato dal D.M. n. 58 del 17 gennaio 1997, è:
“…l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, è responsabile, nell’ambito delle proprie competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia d’igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria”.
L’attività di questo professionista quindi si occupa di determinare, contestare, istruire e nei casi previsti di notificare le irregolarità nella sua sfera di competenza. Egli infatti ha il compito di controllare e vigilare:
Tra i suoi compiti si individua, inoltre, la collaborazione con l’amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale, sulle condizioni di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti. Altri incarichi propri della suddetta funzione sono: la partecipazione a ricerche, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari, il contributo nella formazione del personale e la collaborazione per l’aggiornamento relativo al proprio profilo e alla ricerca.
Visto quindi come si diventa e chi è il tecnico della prevenzione occupiamoci degli aspetti di nostra competenza, quelli di tipo fiscale e contributivi.
Prima di partire affrontando il tema dell’apertura della partita IVA è importante è doveroso parlare anche delle prestazioni occasionali del tecnico della prevenzione. Infatti, un tecnico della prevenzione, per esempio un neolaureato che è in cerca di lavoro, può offrire le proprie prestazioni attraverso la classica prestazione occasionale con ritenuta d’acconto o il nuovo contratto di lavoro occasionale “prestO” non aprendo la partita IVA.
È bene precisare però che nel momento in cui il giro d’affari comincia ad essere più stabile rendendo abituale il proprio lavoro nasce l’obbligo dell’apertura della partita IVA a prescindere da qualsiasi fatturato. Ricordiamo infatti che se l’attività che si svolge è caratterizzata da abitualità e continuità, ovvero si svolge un lavoro con regolarità, stabilità e sistematicità si è obbligati ad aprire la partita IVA.
Se quindi per il tecnico della prevenzione diventa obbligatorio aprire la partita IVA, il primo passo è quello di individuare il regime fiscale adatto. Il regime più conveniente per chi decide di avviare un’attività è il regime forfettario. Per poter aderire a tale regime ci sono però dei requisiti da rispettare:
Ricordiamo che fino al 2022 il tetto massimo di reddito era di € 65.000 che è stato innalzato a € 85.000 con l’approvazione della legge di bilancio 2023.
Attenzione però! Sono previste delle cause di esclusione dal regime forfettario (anche se si è in possesso dei requisiti elencati sopra) ai sensi dell’art. 1, comma 57, legge n. 190/2014. Nel caso specifico del grafico:
Una volta constatato di avere i requisiti per aderire al regime forfettario, si potrà procedere ad aprire la partita IVA.
Verificati i requisiti per il regime forfettario, la partita IVA può essere aperta entrando sul sito dell’Agenzia delle Entrate compilando il modello AA9\12 ed indicando in questa fase l’eventuale adesione al regime forfettario. In questa sede, si dovrà anche scegliere il codice Ateco che indica l’attività che si andrà a svolgere.
Ricordiamo che il codice da tecnico della prevenzione appartiene a quella categoria di codici Ateco che fa capo alla gestione separata INPS. Di fatto, considerando che il tecnico della prevenzione rientra nel settore della libera professione ne segue che non dovrà fare iscrizione in Camera di Commercio e di conseguenza all’iscrizione alla gestione INPS commercianti/artigiani.
Sembra tutto facile tuttavia, aprire una partita IVA non è così semplice come appare. Aprirla è solo il primo passo dopo di che questa deve essere anche gestita. Degli errori in sede di apertura come la scelta del regime fiscale o del codice ATECO sbagliato possono costare caro. Consigliamo sempre di affidarsi ad un professionista, egli si capirà la tua situazione e saprà consigliarti la soluzione migliore.
Il regime forfettario è un regime fiscale esente da IVA. Nelle fatture del tecnico della prevenzione quindi non sarà presente l’IVA. La mancanza dell’IVA oltre ad una maggiore competitività all’interno del mercato perché permetterà di applicare prezzi più bassi per le proprie prestazioni porterà anche ad un risparmio dal punto di vista del professionista che seguirà il il tecnico della prevenzione nella gestione della partita IVA. Questo perché l’assenza di IVA semplifica molti adempimenti del commercialista.
Un altro dei vantaggi del regime forfettario è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15% a seconda se si aderisce al regime forfettario start-up o meno. La presenza di un’imposta sostitutiva significa che non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Si dovrà pagare solo un’imposta.
Il regime forfettario, oltre ad essere esente IVA, è esente anche dalla ritenuta d’acconto. Con questo, regime non si dovrà inserire nessuna ritenuta d’acconto in fattura in quanto il tecnico della prevenzione è soggetto ad un’unica imposta sostitutiva sui suoi ricavi che dovrà versare egli stesso. Ne consegue che su qualsiasi fattura verrà incassato il 100% dell’importo.
Il tecnico della prevenzione in regime forfettario pagherà sul reddito imponibile, determinato moltiplicando i ricavi percepiti con il coefficiente di redditività previsto per il suo codice ATECO, un’imposta in misura pari al 15%.
Ricordiamo che nel caso di start-up, invece, è prevista una riduzione dell’aliquota d’imposta che sarà pari al 5% anziché al 15% per i primi cinque anni dall’avvio dell’attività, dopodiché si passerà all’aliquota normale del 15%.
Facciamo subito un esempio.
Ipotizziamo che il nostro tecnico della prevenzione startup, nel suo primo anno di attività, raggiunga un fatturato di € 26.000.
Fatturato € 26.000
Coefficiente di redditività previsto per questa attività: 78%
Calcolo delle imposte: (26.000 * 78%) x 0,05 = € 1.014
Riguardo i contributi INPS, questi saranno calcolati sullo stesso imponibile calcolato sopra e l’aliquota di riferimento è pari al 25,72%.
Ricordiamo che per i contribuenti che fanno capo alla gestione separata INPS non c’è una quota fissa annuale da pagare. Il tecnico della prevenzione infatti, verserà contributi solo se avrà conseguito dei ricavi.
Ipotizziamo sempre un calcolo approssimativo con il nostro fisioterapista che ha un fatturato di € 26.000.
Fatturato € 26.000
Coefficiente di redditività previsto per questa attività: 78%
Calcolo dei contributi previdenziali: (26.000 x 78%) x 25,72% = Euro 5.216
Nota importante! Nel caso in cui il professionista decide di aprire la partita IVA ad esempio nel 2018, imposte e INPS relativi al 2018 saranno pagati nell’ estate del 2019.
Come anticipato in apertura, riportiamo un esempio di fattura per il caso del tecnico della prevenzione in regime forfettario.
Dall’esempio seguente potrete notare come vengano citati riferimenti normativi dell’adesione al regime forfettario e il riferimento alla marca da bollo da applicare se la fattura ha un importo superiore a 77,47 €.
Luca Farina
Viale Dalmazia 14
Segrate (MI)
Codice fiscale:
Partita IVA:Nome e cognome del cliente\ rag. soc. cliente
Via Raffaello 34
23100 Sondrio
Codice fiscale:
Partita IVA:Documento: FATTURA Numero: 1 Data: 01/01/2019
……………….. Descrizione prestazione ……………………………
Compenso professionale € 400,00
IVA € 0,00
contributo rivalsa INPS 4% € 16,00
totale documento € 416,00
+ bollo € 2,00
netto a pagare € 418,00
Operazione senza applicazione dell’IVA ai sensi dell’art.1, comma 58, Legge 190/2014, regime forfetario; operazione senza applicazione della ritenuta alla fonte a titolo di acconto ai sensi dell’art.1, comma 67, Legge 190/2014
Applicata marca da bollo da 2 euro sull’originale se l’importo della fattura supera 77,47 Euro
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