Come aprire partita iva da soli senza il commercialista è una pratica molto semplice che non richiede particolari competenze. Come ogni pratica burocratica italiana che si rispetti però l’errore è sempre dietro l’angolo e quindi bisogna sempre prestare molta attenzione.
In questa guida ti mostriamo quindi come aprire partita iva in autonomia senza l’aiuto del commercialista in pochi semplici passi.
La procedura che mostreremo è valida solo per i professionisti. Se vuoi aprire un’attività di ecommerce, un’attività artigianale-commerciale o più in generale un’impresa iscritta in camera di commercio la guida che vedrai di seguito non è sufficiente, ti mancheranno infatti degli altri passaggi fondamentali.
Fatte queste premesse partiamo!
Come si apre una partita iva da soli? Per aprire partita iva è sufficiente compilare il modello AA9/12 che può essere scaricato direttamente dal sito di agenzia dell’entrate o reperito in un qualsiasi ufficio territoriale della stessa.
Una volta compilato, il modello, deve essere inviato all’Agenzia dell’Entrate al fine di ricevere il proprio numero di partita iva. I metodi di invio sono diversi.
Si può procedere all’invio telematico, per raccomandata oppure si può prendere appuntamento presso una qualsiasi sede dell’Agenzia dell’Entrate nazionale per espletare la pratica di persona.
Se vuoi procedere in autonomia, l’invio telematico del modello non è possibile poiché è prerogativa solo degli enti abilitati.
Se vuoi aprire partita iva da solo quindi l’opzione più veloce e semplice è quella di presentare il modello di persona. Ricorda di portare con te anche i tuoi documenti d’identità.
La parte più complicata per aprire partita iva quindi consiste nella compilazione di questo famoso modello. Vediamo come si fa e quali sono le informazioni da inserire al proprio interno.
La compilazione del modello AA9 in sé è molto semplice ma come sempre necessità di alcune accortezze.
Ricorda che gli impiegati allo sportello non fanno consulenza e quindi sbagliare può portarti a delle problematiche future. La pratica di apertura della partita iva inoltre è gratuita e lo scoglio della partita iva non è tanto l’apertura ma quanto la sua successiva gestione. Noi come Partitaiva24 forniamo il servizio di apertura gratuito ai nostri abbonati. Se hai intenzione di aprirla e di avvalerti di un servizio di consulenza affidati a noi anche per l’apertura della partita iva. Gli errori del fai da te spesso sono più costosi di affidarsi a degli esperti sin da subito.
Il modello AA9, alias il modulo che dovrai consegnare all’impiegato allo sportello di agenzia dell’entrate, come molti moduli fiscali si compone di diversi quadri.
Per aprire una semplice partita iva i quadri da compilare saranno relativamente pochi e non serviranno moltissime informazioni. Vediamoli ad uno ad uno.
In primis, dovrai compilare il quadro A denominato “tipo di dichiarazione” flaggando il tipo di comunicazione che vorrai fare. Trattandosi della pratica di apertura dovrai barrare la sezione 1 – INIZIO ATTIVITA’.
Oltre a questa informazione dovrai anche inserire la data di inizio dell’attività. Quest’ultima può anche non coincidere con la data in cui stiamo compilando e inviando il modello. È infatti possibile retrodatare al massimo di 30 giorni la data di inizio attività.
In questa sezione non sarà più necessario inserire altre informazioni.
Andiamo avanti e passiamo al quadro B chiamato SOGGETTO D’IMPOSTA. Partiamo dalla sezione – dati identificativi. Qui dovrai inserire la denominazione della ditta ovvero il nome e cognome.
Come professionista viene inserito solitamente il nome e cognome del titolare. Se vuoi saperne di più come puoi dare un nome alla tua partita iva ti lasciamo un contenuto di approfondimento sul tema al prossimo link: posso dare un nome alla mia partita iva?
Nella sezione successiva, Attività esercitata e luogo di esercizio in caso di più attività indicare l’attività prevalente è necessario inserire:
Sempre nel quadro B se vuoi aderire al regime forfettario dovrai compilare la sezione “regimi fiscali agevolati” inserendo il numero 2 nella casella. Se invece non vuoi aderire a tale regime e vuoi assoggettarti al regime ordinario non compilare la casella.
Passiamo al quadro C denominato TITOLARE. In questa sezione dovrai indicare i tuoi dati anagrafici e quindi:
A questo punto potresti anche aver quasi terminato. i quadri D, E ed F, a meno di esigenze particolari, non devono essere compilati. Il quadro G potresti invece doverlo compilare nel caso in cui dovessi svolgere più attività oppure avere più sedi in cui svolgi la tua professione.
Nello specifico, la sezione 1, Altre attività esercitate è il luogo dove dovrai inserire il/i codici ateco secondari. In questo caso dovrai barrare sempre prima il tipo di comunicazione. A sta per apertura del nuovo codice ateco. Ricorda di inserire sempre il codice e la sua descrizione.
La sezione 2, altri luoghi in cui vengono esercitate le attività e/o conservate le scritture contabili invece dovrai compilarla solo nel caso di presenza di altri sedi della tua attività.
Anche il quadro successivo, il quadro H, non deve essere compilato se non in casi specifici.
Il modello è quasi completo.
Nella parte alta della 4 pagina, nella sezione quadri compilati e firma della dichiarazione dovrai barrare i quadri compilati, ossia i quadri A, B, C e G nel nostro caso, inserire la data di compilazione, il tuo codice fiscale e la tua firma.
Il modello adesso è completo, non ti resta che consegnarlo allo sportello per ricevere in pochi minuti il tuo certificato di attribuzione partita iva.
Il certificato di attribuzione partita iva è l’output della procedura d’apertura. Al suo interno ritrovi il riepilogo delle informazioni inserite nel modello AA9 e il tuo numero di partita iva.
Nello specifico trovi:
Un punto del certificato su cui sicuramente potrai avere dei dubbi riguarda la sezione “tipo soggetto”, al suo interno infatti è riportato “ditta individuale”.
Per l’agenzia dell’entrate, sia che tu sia un professionista sia che tu abbia aperto un’attività di impresa, sarai inteso come ditta individuale. Non ci sarà distinzione tra attività di lavoro autonomo o attività d’impresa all’interno del tuo certificato di attribuzione partita iva.
Non allarmarti quindi se sei un professionista e vedi riportato ditta individuale sul certificato di attribuzione partita iva, è tutto nella norma.
Possiamo dire che il certificato di attribuzione partita iva è il documento che attesta il tuo inizio attività e che potrai utilizzare come documento di identificazione per la tua partita iva. Ricorda che se vuoi essere in regola al 100% oltre alla partita iva, se svolgi un’attività di tipo professionale devi anche iscriverti all’ INPS gestione separata, anche questa una pratica semplice e veloce.
Concludendo, come hai potuto vedere, la procedura d’apertura è molto semplice sulla carta e operativamente. Le fasi più delicate riguardano la scelta del codice ateco, determinante se vuoi inquadrarti come professionista o come impresa, la scelta della sede dell’attività e soprattutto il regime fiscale. Errori che in prima battuta possono sembrare di sola compilazione potrebbero anche compromettere i rapporti con il fisco e potrebbero essere pagati a caro prezzo in futuro.
Dato che si tratta di una procedura gratuita e attraverso i nostri servizi non richiediamo alcun compenso per l’apertura se diventi nostro cliente richiedi subito una consulenza per la tua attività.
Se pensi di risparmiare tempo aprendola in autonomia ricorda da qualche anno gli uffici dell’agenzia ricevono solo per appuntamento e tu, se non sei accreditato, non puoi inoltrare la richiesta telematicamente. L’apertura attraverso un intermediario oggi è più veloce in quanto in paio d’ore ricevi già l’attribuzione del numero di partita iva.
Grazie, super utile