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Come diventare manager da un minuto – la gestione delle risorse umane

Chi deve gestire il personale di un’azienda deve affrontare una serie di problemi legati innanzitutto alla definizione dei profili delle risorse umane da impiegare nell’attività. Dunque, occorre programmare il numero delle persone che si intende coinvolgere all’interno dell’impresa e, successivamente, le competenze necessarie ai fini di una selezione che avverrà dopo i colloqui conoscitivi. Infatti, il successo di un’azienda dipende tanto da quanto funziona la squadra che porta avanti il progetto e contribuisce così alla sua crescita.

Sommario

Qual è il compito di chi gestisce il personale?

Come si costruisce il rapporto con le risorse umane?

Come motivare il team

Come gestire la squadra da remoto

Quali incentivi per lo staff?

L'aiuto delle novità

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Qual è il compito di chi gestisce il personale?

Una volta definito il team, è bene che il manager lo metta al corrente dei piani. Ciò è fondamentale per consolidare il prima possibile il rapporto con il dipendente. Dunque, bisogna comunicare gli obiettivi da raggiungere, che non saranno sempre gli stessi nel tempo e che potrebbero subire dei mutamenti.

Per ottenere i risultati migliori occorre conoscere i punti di forza e il tallone d’Achille delle risorse umane. In effetti, è più semplice delegare i compiti, in base alle attitudini di chi deve svolgerli, per ottenere esiti soddisfacenti. Ovviamente, non si nasce manager. Spesso, ci si forma dopo anni di gavetta.

Eppure, esiste un modo veloce per diventare manager da un minuto, ossia un “boss” che non sia troppo invadente nell’attività del personale, affidando target da raggiungere in piena autonomia.

Prima, però, dobbiamo sapere come ci si deve relazionare con i membri del team che il manager contribuirà a creare.

Come si costruisce il rapporto con le risorse umane?

Per poter diventare un manager da un minuto, bisogna costruire un rapporto con le risorse umane assegnando loro delle responsabilità. Prima, però, è necessario conoscerle, per l’appunto. Quindi, occorre fissare un incontro vis à vis con la squadra per discutere sugli obiettivi stabiliti, raggiunti e non. Rimanere sempre al corrente di eventuali problemi che i dipendenti potrebbero riscontrare durante la loro attività, li farà sentire meno soli. Ma occorre lasciar loro un adeguato livello decisionale.

La condivisone è fondamentale sia per ricevere eventuali feedback, che permettono ai membri della squadra di migliorarsi, sia per appuntare i consigli di chi dovrebbe in teoria avere più esperienza. E, comunque, il confronto sulle idee è indispensabile per fare sentire il team coinvolto e motivato nel portare avanti il lavoro. La soddisfazione personale, d’altronde, è un ottimo incentivo a fare ancora di più. In sintesi, aiutare le persone ad essere contente di sé aumenta la produttività non solo in termini di quantità, ma anche di qualità.

Come motivare il team

Se il tuo team lavora bene, allora è più facile raggiungere i gradini più alti della propria azienda.

Ma come motivarlo? Bisogna trattarlo come un cliente, rendere la sua permanenza nell’azienda confortante, costruendo un clima di collaborazione. È necessario non fare sentire i membri della squadra dei semplici dipendenti, attribuendogli dei compiti rigidi. Certamente, la strada da seguire è quella di concedere giusti spazi per dare sfogo alla creatività e alle ambizioni personali.

Per tale motivo, un buon approccio con le risorse umane consiste nel dare fiducia e allo stesso tempo responsabilità, come già detto. Questo è impossibile se non vi è alla base una stima della persona a livello professionale. Inoltre, ciascuno deve sapere, dall’inizio del rapporto, cosa deve fare per sentirsi parte integrante della squadra. L’obiettivo deve essere quello di creare un team affiatato, ma per motivarlo occorre sostenerlo quando si raggiungono gli obiettivi e spronarlo a migliorare quando questi non si conseguono. Le risorse umane di un’azienda devono sentirsi parte di una famiglia, da difendere se è necessario.

Un’altra buona pratica consiste nel chiedere direttamente ai propri collaboratori quali sono gli obiettivi che intendono raggiungere e quale impegno è necessario per far sì che ciò accada. Dunque, bisogna comprendere quali siano le loro esigenze, i loro desideri per conseguire un soddisfacimento personale. Non dimentichiamo di dare “la lode” quando serve. I complimenti raramente si rifiutano! E non bisogna dimenticare, infine, l’importanza di trasmettere al proprio team che ogni tanto bisogna ridere di sé stessi quando si commette un errore. L’ironia rende meno pesante le difficoltà che si possono incontrare.

Come gestire la squadra da remoto

L’esperienza del lockdown ha costretto milioni di persone a ripensare alla conduzione e programmazione del proprio lavoro. Un manager del personale, svolgendo come attività principale quella di ricercare e selezionare le persone, e utilizzando ormai da tempo percorsi di screening online, si sarà adattato con più facilità a questo genere di cambiamento. Chiaramente, in alcune aziende il processo di recruiting può avere subito un arresto perché l’attività è stata chiusa totalmente o perché gli stessi candidati ad una posizione non erano del tutto preparati ad un video-colloquio da remoto.

Ovviamente, non è cambiato nulla per chi già sperimentava da tempo i colloqui di lavoro a distanza tale modalità. Le maggiori aziende che si occupano di selezione del personale lavorano prevalentemente tramite canali online, anche se prima della pandemia da Coronavirus, da una postazione d’ufficio. Adesso, il ricorso allo smart working ha coinvolto anche loro. Per tale motivo, una volta superata la fase di recruiting, ci è posto il problema di come formare il personale e farlo, soprattutto, in maniera continuativa.

Anche in questo campo sono state adottate diverse soluzioni da remoto. Esempio ne sono i webinar per il personale neoassunto, l’impiego della video-conferenza come sostituzione alle riunioni faccia a faccia per fare il punto della situazione con la squadra. Dunque, si è passati ad una gestione delle risorse umane in forma virtuale. Chi aveva già implementato un buon feeling con i membri del team non avrà fatto fatica a passare dall’essere un buon manager da un minuto al manager da un byte.

Quali incentivi per lo staff?

Quali sono gli strumenti per motivare la nostra squadra? Abbiamo lasciato alla fine i benefit economici proprio per evitare di ridurre il tutto ad un problema di denaro.

Chiaro, questo è importante. Ricerche sul tema degli incentivi hanno, però, rilevato che se da un lato è fondamentale ricevere delle gratifiche in termini di maggiore stipendio, per molti dipendenti è più interessante ottenere un aumento dei congedi parentali e più ferie per dedicarsi di più alla famiglia.

Ciò comporta da parte del manager delle risorse umane una capacità nell’organizzazione del lavoro e di gestione tale da incidere significativamente per potere distribuire tale tipologia di benefit. Questo vuol dire più flessibilità nell’assegnazione dei turni di lavoro e nella distribuzione dei carichi di lavoro. Tradotto significa concedere alle risorse umane il tempo autoimposto da dedicare all’attività, spesso coincidente con i momenti di creatività e innovazione. Da non dimenticare la libera iniziativa.

In sintesi, si tratta di un atto di fiducia, forse il massimo, tra il manager e il dipendente che dovrebbe essere alla base di tutte le relazioni umane. Tutto questo avrà dei risvolti positivi per il coach della squadra, in quanto non verrà avvertito più come colui che impartisce esclusivamente degli ordini, ma come una figura che può correre in soccorso. È necessario, infatti, che un VERO manager sia riconosciuto dal suo team come una figura autorevole e non autoritaria per ottenere i massimi risultati.

L’aiuto delle novità

Un ulteriore incentivo per i collaboratori è costituito dalla banale novità. Creare qualcosa di nuovo ed entusiasmante su cui lavorare, è un’ottima strategia per rendere il proprio staff sempre attivo e motivato. A volte bastano anche delle piccole novità da introdurre al lavoro che da tempo si sta portando avanti e magari un po’ noioso a rinvigorire gli animi di coloro che devono mettere le proprie competenze al servizio dell’azienda.

Anche l’ambiente che il team frequenta ogni giorno necessita di qualche cambiamento nel corso del rapporto lavorativo. Cambiare una parete, imbiancare una parete, compare una pianta per un ufficio può far accennare un sorriso anche a quei collaboratori musoni. Sicuramente, ci sono delle aziende che grazie alle loro dimensioni possono permettersi determinati lussi, come palestra, asili nido o sale lettura per le risorse umane. Sono, inoltre, in aumento le aziende pet friendly, ovvero che ammettono all’interno dei propri uffici. Infatti, diversi studi hanno dimostrato gli effetti benefici che gli animali a quattro zampe hanno all’interno di contesti aziendali, sia in termine di riduzione dello stress sia di facilitazione delle relazioni tra colleghi.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 23/11/2020
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