Nei giorni scorsi, precisamente il 15 ottobre, attraverso un comunicato stampa da parte del governo sono state rilasciate finalmente alcune informazioni sulla prossima flat tax e la legge di bilancio 2019 che dovrebbe portare molte novità. Attenzione! Tra oggi e fine dicembre, periodo nel quale sarà ufficialmente varata la nuova manovra, c’è ancora molto tempo e le novità rilasciate attraverso il comunicato potrebbero essere anche ribaltate in sede di approvazione della legge. Vediamo però cosa conteneva, il comunicato e quali sarebbero le principali novità della prossima manovra.
Ripetiamo ancora una volta che il testo definitivo della nuova legge di bilancio non esiste. Tuttavia, nei giorni scorsi è stato approvato da parte del governo un Decreto Legge il quale introduce disposizioni urgenti in materia fiscale ed un primo disegno di Legge della Legge di bilancio 20190. Tra le più importanti misure del decreto fiscale, si segnalano:
ROTTAMAZIONE TER – per chi aveva già beneficiato della rottamazione bis ed ha versato almeno una rata, potrà ridefinire il proprio debito con il fisco con condizioni agevolate, tra cui: l’esclusione del pagamento delle sanzioni e gli interessi di mora, la possibilità di rateizzare il pagamento in cinque anni pagando un interesse ridotto del 2% e compensare i debiti nei confronti del fisco con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione.
STRALCIO DEI DEBITI FINO A 1000 EURO – viene prevista la cancellazione automatica di tutti i debiti con il fisco relativi al periodo 2000 – 2010 di importo massimo 1000 euro.
FATTURAZIONE ELETTRONICA – si manterrà l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica a partire dal 1/1/2019, riducendo però, per i primi sei mesi le sanzioni previste per coloro che non riusciranno ad adeguare i propri sistemi informatici.
SEMPLIFICAZIONE PER L’EMISSIONE DELLE FATTURE – si darà la possibilità di emettere fatture entro 10 giorni dall’operazione alla quale si riferiscono. Inoltre, si prevede chele fatture debbano essere annotate nel registro entro il 15 del mese successivo alla loro emissione. L’obiettivo di semplificazione verrà perseguito anche attraverso l’abrogazione di registrazione passiva degli acquisti.
IVA – Si prevede che il pagamento dell’IVA slitti al momento in cui la fattura viene incassata.
GIUSTIZIA TRIBUTARIA DIGITALE – Si favorisce il processo telematico anche per la giustizia tributaria.
TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI – Oltre all’obbligo di fatturazione elettronica, si introduce l’obbligo generalizzato di memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi. Questo consentirà di eliminare alcuni adempimenti contabili come l’obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini e un controllo maggiore e meno invasivo dell’Agenzia delle entrate. L’obbligo parte per chi ha un volume d’affari superiore a 400 mila euro dal primo luglio 2019. Per gli altri dal primo gennaio 2020.
Il Governo, oltre al decreto legge in materia fiscale, ha approvato un ulteriore decreto volto alla de-burocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e lo sviluppo economico. In riferimento proprio allo sviluppo economico segnaliamo che sono previste delle semplificazioni per le imprese agro-alimentari, la riduzione degli oneri per le start-up innovative, le piccole e medie imprese e gli incubatori e lo snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali.
Nello stesso comunicato, il Governo ha annunciato che è stato presentato un primo disegno di legge per la Legge di bilancio 2019 e il bilancio pluriennale riferito al triennio 2019/2021. Le principali novità riguardano molti temi che ormai sentiamo giornalmente in TV e sui social. Vediamone alcuni.
REDDITO DI CITTADINANZA – Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
PENSIONE DI CITTADINANZA – Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
FLAT TAX PER PARTITE IVA E PICCOLE IMPRESE – Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15 per cento.
IRES AL 15% – Si taglia dal 24 per cento al 15 per cento l’IRES sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
FLAT TAX AL 21 PER CENTO SUI NUOVI CONTRATTI DI AFFITTO, ANCHE COMMERCIALI – Si prevede una cedolare fissa al 21 per cento anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
SUPERAMENTO DELLA LEGGE FORNERO – Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
POTENZIAMENTO DEL FONDO DEL MICROCREDITO PER LE IMPRESE – Si raddoppia il fondo per le micro e piccole imprese.
La novità che ci tocca più da vicino tra quelle introdotte con il primo disegno di Legge della manovra 2019 è la nuova flat tax, la quale si tratterebbe, più che altro, di un ampliamento dell’attuale e già noto regime forfettario.
Dalle ultime notizie infatti, si evince che verrà aumentato il limite di fatturato per le piccole partite IVA, le quali continuerebbero ad essere tassate con una tassa piatta del 15% (l’imposta sostitutiva). Dall’ultimo comunicato del Governo tuttavia, alcuni punti rimangono ancora oscuri. Ci riferiamo soprattutto alla riconferma o meno dei coefficienti di redditività attuali; l’introduzione o meno di un limite di età o di ulteriori aliquote dell’imposta sostitutiva che varieranno in base all’età del contribuente e per ultimo se, come per l’attuale regime forfettario, il limite di fatturato sia differente in base all’attività oppure se il limite posto in € 65.000 sarà uguale per tutte le attività.
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