Se sei alla ricerca di agevolazioni INPS con il regime forfettario questo è il contenuto giusto.
Chi aderisce al regime forfettario infatti non gode solo di agevolazioni fiscali ma anche di agevolazioni INPS o per meglio dire previdenziali.
Le agevolazioni INPS con il regime forfettario però sono concesse solo ai commercianti e gli artigiani, o per meglio dire solo agli iscritti alla gestione commercianti e artigiani dell’INPS. Questa agevolazione consiste nel versamento in maniera ridotta dei contributi, nello specifico avrai diritto a poter versare il 35% in meno dei contributi previsti.
Se sei un professionista, iscritto alla gestione separata INPS non sono previste delle agevolazioni.
Andiamo per gradi e vediamo nel dettaglio quali sono queste agevolazioni e come potrai ottenerle. Nel contenuto di oggi ti spiegheremo quali sono le agevolazioni INPS con il regime forfettario, chi può usufruirne e quali sono i vantaggi di questa riduzione.
L’inps artigiani e commercianti è sempre motivo di preoccupazione perché il suo regolamento prevede un versamento minimo fisso di contributi indipendente dal volume d’affari o del reddito prodotto.
Nella pratica quindi, anche se non vendi o produci nulla dovrai pagare una quantità minima di INPS.
Se quindi rientri nella categoria degli artigiani e commercianti (es. hai un negozio fisico, un ristorante, un e commerce oppure svolgi un’attività di tipo artigianale) dovrai far fronte ad un versamento fisso minimo di contributi a prescindere dal volume delle tue vendite.
Ogni anno INPS attraverso una circolare determina gli importi richiesti per la contribuzione che sono divisi nella parte minima fissa ed una eventuale calcolata in percentuale se si supera un reddito minimo.
Più schematicamente abbiamo i contributi:
Quella dei contributi fissi è la situazione che più preoccupa gli imprenditori italiani. Perché? Perché sono obbligatori e devono essere sempre versati indipendentemente se ci sia o meno reddito.
Oggi i contributi fissi corrispondono più o meno a € 4.000 da pagare in quattro rate:
Ricordiamo che nel regime forfettario c’è una riduzione del 35% su tali contributi fissi e che comporta il pagamento di € 2.800 circa sempre in 4 rate.
Questi tipi di contributi sono dovuti solo se il reddito imponibile supera un minimale che è di € 17.504,00 circa. Nel caso in cui si dovesse superare questa soglia, i contributi in percentuale verranno pagati solo sulla parte eccedente.
Esempio.
Se sei un commerciante ed hai un reddito su cui calcolare i contributi di € 18.700.
I tuoi contributi percentuali saranno da calcolare solo su € 1.196 (18.700 -17.504) con le percentuali previste nella tabella sottostante. Ricordiamo che i contributi fissi sul minimale li avrai già pagati durante l’anno nelle 4 rate alle scadenze sopraindicate.
Le percentuali dei contributi sono diverse a seconda dell’età e del profilo dell’imprenditore, per il 2023 gli importi e le percentuali sono le seguenti.
REDDITO | ARTIGIANO PIÙ DI 21 ANNI | COMMERCIANTE PIÙ DI 21 ANNI |
Oltre €17.504 | 24 % | 24,48% |
REDDITO | ARTIGIANO MENO DI 21 ANNI | COMMERCIANTE MENO DI 21 ANNI |
Oltre €17.504 | 23,25% | 23,73% |
La situazione descritta prima è la situazione standard di partenza per tutti i contribuenti iscritti alla Gestione Commercianti e Artigiani.
Come abbiamo detto in apertura però se sei un commerciante/artigiano che aderisce al regime forfettario hai diritto ad un’agevolazione che ti porterà a pagare il 35% in meno di contributi rispetto a quanto previsto.
Si tratta di un’agevolazione che non è implicita ma dovrai richiederla all’INPS.
Se hai appena aperto la partita IVA dovrai farlo in sede di iscrizione INPS e quindi immediatamente dopo l’apertura della tua partita iva. Se invece hai già una partita iva e stai per aderire al regime forfettario, dovrai farlo entro il 28 febbraio.
L’agevolazione riguarda tutti i contributi sia quelli fissi che quelli eventuali eccedenti il reddito minimo.
Ricorda che se invece sei un professionista iscritto alla gestione separata INPS non hai diritto a nessuna agevolazione contributiva.
Adesso ti starai chiedendo ma ci sta la fregatura da qualche parte? Lo sconto INPS è gratuito? Non c’è nessuna controindicazione?
Se sei stato diffidente, hai fatto bene. Attraverso dei chiarimenti negli anni, l’INPS ha indicato che se ti avvali della riduzione contributiva, il minor valore versato si riflette sull’accredito contributivo. Prima di aderire a questa agevolazione infatti, fai un pensierino. L’agevolazione contributiva infatti, è una facoltà e non un obbligo da parte del contribuente e deve essere richiesta tramite una comunicazione telematica direttamente ad INPS.
In questo contenuto abbiamo a quanto ammontano i contributi previdenziali per gli artigiani e commercianti INPS e le agevolazioni sul loro versamento per chi aderisce al regime forfettario. Abbiamo anche visto che l’agevolazione è facoltativa e che la richiesta di agevolazione deve essere attentamente valutata in fase di iscrizione poiché si riflette ai fini contributivi.
Per concludere, vista l’onerosità della previdenza italiana molti professionisti o artigiani avviano la propria attività non curanti dei versamenti previdenziali cosa che non è assolutamente da sottovalutare e prendere sottogamba per non avere brutte soprese qualche anno dopo. In caso non riuscissi a pagare per tempo ricorda che non è possibile utilizzare il ravvedimento operoso ma occorrerà procedere con una rateizzazione per rimetterti in carreggiata. Ricorda però che con INPS non si scherza. La miglior cosa da fare è quella di rivolgersi sempre ad un professionista e non affidarsi mai al “fai da te”. Il tuo consulente, infatti, ti permetterà di essere sempre preciso sugli adempimenti amministrativi, fiscali e contributivi scegliendo sempre la soluzione a te più conveniente e ricordandoti le scadenze che non possono mai essere sottovalutate.
Per qualunque dubbio o domanda, se ti occorre una consulenza sulla tua attività, contattaci pure ed insieme troveremo la soluzione migliore per i tuoi affari.
Salve.
Ho appena aperto una partita iva in regime forfettario, per svolgere l’attività di consulente informatico per x aziende.
Mi sono accorto che il tipo di soggetto che appare sul documento è “ditta individuale”, invece che “lavoratore autonomo”.
E’ un errore del commercialista che mi ha aperto la partita IVA oppure è normale?
Evidentemente , come consulente informatico, non mi competerebbe iscrivermi alla camera di commercio, cosa che invece pare essere obbligatoria se si tratta di “ditta individuale”.
La ringrazio in anticipo per un Suo cortese riscontro
Ciao Alessandro,
nel certificato attribuzione p. iva tutte le partite iva individuali risultano ditte individuali. Non si tratta di un errore.
Salve
Sono un procacciatore d affari in regime forfettario da aprile 2019 . Se alla fine di questo anno fatturo 65.000 euro cosa dovro versare come inps ,
altra domanda : avendo aperto in Aprile 2019 dovro’ fare i versamenti inps da dal 16 Maggio 2019 ?
Buonasera Esteban,
qualora fatturasse 65.000 € dovrà calcolare oltre l’inps fissa, l’inps eccedente il minimale contributivo. Per il calcolo, trova maggiori informazioni a questo contenuto: https://partitaiva24.it/quanto-paga-di-inps-una-partita-iva-forfettaria/
Qualora nel suo cassetto previdenziale sia presente l’F24 dovrà procedere al suo versamento.