Dopo alcuni mesi di stasi, nelle ultime settimane si è tornato a parlare dell’introduzione della fatturazione elettronica anche per chi ha una partita iva in regime forfettario.
Dopo l’ok dell’UE di fine 2021 per l’introduzione della fattura elettronica per i contribuenti in regime forfettari sembra che il governo italiano si stia muovendo per pubblicare il decreto che introdurrà l’obbligo massivo della FE a tutti i titolari di partita iva, forfettari e non.
Tale data dovrebbe essere identificata con il primo luglio 2022 tuttavia, come al solito, l’incertezza regna sovrana, il decreto infatti è ancora una bozza ed è in fase di approvazione.
Tra l’altro, il decreto attualmente in fase di discussione non introdurrebbe un obbligo del tutto massivo per i forfettari ma alcuni forfettari potrebbero comunque continuare ad essere esclusi. È innegabile dire che ciò, oltre all’introduzione dell’obbligo ad anno inoltrato, porterebbe dell’altra confusione nei rapporti commerciali già confuso da questo doppio binario in sé.
Nell’attesa che il governo si esprima e approvi tale decreto vediamo quali sono, stanti alla bozza disponibile, le novità e quali sarebbero i risvolti a livello pratico dell’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per chi opera in regime forfettario.
L’obbligo di fatturazione elettronica per chi è in regime forfettario sancirebbe ufficialmente la scomparsa del cartaceo nei rapporti clienti fornitori.
L’unico documento ufficiale ai fini fiscali dunque sarebbe il file elettronico in formato XML che viaggerebbe sul sistema di interscambio. Niente più fatture cartacee consegnate a mano oppure PDF, excel o word inviati per email.
Dal punto di vista operativo dunque, ogni contribuente dovrà scegliere un software da utilizzare per l’emissione delle proprie fatture.
Sul mercato ci sono diversi software gratuiti per l’emissione delle fatture elettroniche, un esempio è quello messo a disposizione da agenzia dell’entrate stessa. Alternativamente, ci sono dei software a pagamento che oltre alla produzione delle fatture danno la possibilità di avere anche un resoconto gestionale.
Partitaiva24.it, con il partitaiva24.cloud con l’introduzione della fatturazione elettronica per i forfettari fornirà il servizio di fatturazione elettronica ai propri abbonati incluso nel servizio di abbonamento. La piattaforma di fatturazione rimarrà sempre la medesima, non ci sarà alcuna modifica dal punto di vista pratico. Non ci sarà nessun cambio di software, modalità di emissione o cambio di schermate.
La data prescelta per l’introduzione della fatturazione elettronica per i forfettari è il primo luglio 2022.
Da tale data dunque, a meno di cambiamenti dell’ultima ora in fase di approvazione del decreto, anche i contribuenti “minori” si troveranno di fronte a tale nuovo obbligo.
Come detto in apertura però, il nuovo obbligo non sarà massivo come ci si aspettava fino a qualche tempo fa.
Nel testo della bozza del decreto infatti alcuni contribuenti forfettari saranno ancora esclusi a fatturare elettronicamente a partire dal 1° luglio. Gli interessati sono coloro che hanno avuto un ammontare di ricavi e/o compensi nel 2021 inferiore a 25 mila euro. Questa fetta di contribuenti, che non è nemmeno troppo piccola, parliamo di circa 800 mila partita iva, potrà continuare a fatturare in formato analogico.
Per verificare tale limite però si dovrà prestare molta attenzione. La verifica di questa soglia, per chi ha avviato l’attività nel 2021 dovrà essere verificata tenendo in considerazione il ragguaglio su base annua.
Il ragionamento è il medesimo che si fa per valutare quale sia il limite di fatturato valido da rispettare per mantenere il regime forfettario se l’apertura della partita iva è avvenuta in corso d’anno.
Facendo un esempio, per chi ha iniziato la propria attività nell’ottobre del 2021 e ha fatturato e incassato 18 mila euro si troverà già obbligato a partire da luglio 2022 a fatturare elettronicamente. Considerano il ragguaglio annuo infatti il limite/la soglia dei 25 mila euro viene abbondantemente superata.
Tale conteggio dunque, porterà a chi ha aperto partita iva nel 2021 porterà sicuramente ad ulteriori dubbi e/o errori.
Ad ogni modo, dato che comunque si tratta di un periodo transitorio anche per chi ha un fatturato inferiore a 25 mila euro e l’obbligo per quest’ ultimi verrà comunque introdotto a partire da gennaio 2024, consigliamo di cominciare a fatturare elettronicamente già da subito.
Nulla invece viene riportato per chi ha aperto partita iva nel 2022 o la aprirà dopo il primo luglio 2022, presumiamo però che saranno obbligati sin da subito.
Per coloro che dovranno farsi già trovare pronti da luglio 2022 ci sarà comunque un periodo di tolleranza. Per tutto il terzo trimestre (luglio-settembre) infatti, le sanzioni per tardivo invio delle fatture elettroniche (invio oltre i 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione) non saranno irrogate a patto che le stesse vengano emesse entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
Fino al 30 settembre dunque chi è in regime forfettario potrà retrodatare le fatture di al massimo 30 giorni.
Vediamo quali sono le criticità dell’introduzione del nuovo obbligo a metà anno.
Tale cambio di metodo di fatturazione potrebbe dunque mandare in tilt la tradizionale numerazione progressiva dei forfettari che si troverebbero con il dilemma di come numerare le proprie fatture in formato elettronico.
Seguire la tradizionale numerazione? Partire nuovamente da 1? Utilizzare un sezionale?
Tale punto non si tratta di un vero e proprio problema in quanto la numerazione delle fatture elettroniche segue un proprio binario. Noi per continuità e un ordine della contabilità consigliamo di seguire con la numerazione tradizionale o al massimo di utilizzare un sezionale. Chiamando le fatture elettroniche 1/FE,…, n/FE.
Ad ogni modo, tale introduzione nel bel mezzo dell’anno porterà alla presenza di un doppio canale di emissione delle fatture. Si poteva benissimo aspettare il 01/01/2023. A nostro avviso ci saranno non pochi problemi per le aziende e loro consulenti che dovranno supportare i loro clienti in questa fase di passaggio sicuramente delicata in piena estate.
Tale esclusione comporta senza dubbio complicazioni e renderà più macchinosi i rapporti tra fornitori e clienti.
Non esiste alcun tipo di agevolazione reale per chi fattura poco. Benché nobile, in quanto si intende agevolare chi fattura foto, questa scelta non ha una logica ben precisa.
Dal 1° Luglio si complicherà anche la semplice ricezione di una fattura.
Chi dovesse ricevere una fattura dovrà chiedere al proprio fornitore se la riceverà ancora in formato cartaceo o meno e sapere dunque quale è stato il fatturato del proprio fornitore l’anno precedente (nulla di male ma non certo simpatico per il fornitore). E inoltre, se chi emette un documento cartaceo quando non potrebbe, andrebbe ad emettere una fattura non fiscalmente valida alla fine della deduzione del costo del proprio cliente.
Lascia un commento