Dopo il cambio di testimone al governo, è toccato al nuovo Presidente del Consiglio, Mario Draghi, firmare il nuovo DPCM che delinea le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione al contagio da Covid-19.
Il decreto, firmato in data 2 marzo, entrerà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già previsto di spostamento tra le regioni con le solite eccezioni per motivi di salute, lavoro o necessità.
L’Italia, quindi, rimane divisa in zone, ma se ne aggiunge una nuova: la zona bianca. Vediamo in sintesi quali sono le principali novità del nuovo DPCM e quali sono le misure confermate.
La nuova zona bianca, che ad oggi è rappresentata dalla sola regione Sardegna, prevede la cessazione delle misure restrittive dettate dalla zona gialla, anche se si dovranno continuare ad attuare tutte le misure anti-contagio generali (obbligo della mascherina e distanziamento sociale) e tutti i protocolli di settore.
Come per il resto del territorio nazionale, indipendentemente dal colore della zona, restano sospesi tutti gli eventi che comportano assembramenti. Continua, quindi, lo stop a fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi.
Il governo ha dato anche il via a un cosiddetto “tavolo permanente” presso il ministero della Salute con le regioni interessate, il Comitato Tecnico Scientifico per monitorare l’andamento della curva di contagio nella nuova zona.
Inoltre, ciascuna regione, pur essendo dichiarata zona bianca, potrà con propria ordinanza aumentare le restrizioni previste a livello nazionale. Per esempio, tramite ordinanza del presidente della Regione Sardegna è stato comunque istituito un coprifuoco per le 23.30.
Vediamo adesso cosa cambia con il nuovo decreto nelle altre zone: gialla, arancione e rossa.
Nelle zone rosse, dal 6 marzo, è previsto che venga sospesa l’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese anche le scuole elementari e della prima infanzia, mentre è garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni disabili e bisogni educativi speciali.
Nelle zone arancioni e gialle, le regioni potranno disporre o meno l’attività scolastica in presenza in determinati casi:
Nelle zone gialle si conferma la possibilità di aprire i musei nei giorni feriali (sempre con un afflusso controllato). Dal 27 marzo, inoltre, sempre e solo nelle zone gialle, sarà possibile aprire al pubblico anche nei giorni festivi e prefestivi.
Inoltre, dal 27 marzo, potranno riaprire in zona gialla cinema e teatri. Dovrà essere mantenuto il distanziamento sociale e i posti dovranno essere preassegnati.
Restano chiuse palestre, piscine e impianti sportivi e sciistici.
In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le 18. I centri commerciali restano ancora chiusi nel weekend, mentre i negozi potranno aprire le saracinesche in zona gialla e arancione.
Per chi è in zona rossa, invece, possono rimanere aperti solo i servizi essenziali.
Anche con il nuovo DPCM i ristoranti restano chiusi a cena. Nessuna novità su questo fronte. Aperti a pranzo in zona gialla, al contrario in zona rossa e arancione continua la chiusura totale al pubblico a sedere.
Per ciò che concerne i servizi alla persona con il nuovo decreto nelle zone rosse restano chiusi parrucchieri, barbieri e centri estetici.
È possibile uscire dal proprio comune senza autocertificazione pur rimanendo all’interno dei confini regionali. Rimane comunque il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00. In questa fascia oraria è possibile uscire solo per motivi di salute, lavoro o necessità.
Si possono fare visite a casa di parenti e amici una volta al giorno, sempre tra le 5.00 e le 22.00, e per un massimo di due persone, oltre ai minori di 14 anni e alle persone disabili.
Ad eccezione di motivi di lavoro salute, necessità o ritorno presso il proprio domicilio/residenza, gli spostamenti dalle zone arancioni sono vietati.
Non si può uscire dal proprio comune, se non per i motivi scritti sopra, e le visite a amici e parenti sono consentite tra le 5.00 e le 22.00 solo se si vive nello stesso comune.
All’interno della zona rossa qualunque spostamento deve essere giustificato tramite autocertificazione ed è consentito solo per motivi di salute, necessità o lavorativi.
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