Attraverso il Decreto Agosto, prima e nelle settimane passate con il decreto Ristori e Ristori BIS l’esecutivo ha introdotto una proroga per il pagamento delle imposte rinviando il secondo acconto per le imposte sui redditi.
Ripercorriamo le varie tappe che hanno portato a questo rinvio e chi potranno essere i beneficiari di questo rinvio.
Negli scorsi mesi, dopo discussioni sui giornali, nei salotti TV ed online sembrava quasi certa la proroga a settembre dei versamenti per le imposte sui redditi.
Ancora una volta però l’esecutivo ha sorpreso tutti ed attraverso un ulteriore DPCM, il 27 giugno il governo ha indetto sì una proroga per il pagamento delle imposte sui redditi tuttavia si è trattata di una mini proroga. È stata disposta infatti una proroga al 20 luglio (o al massimo al 20/8 con la maggiorazione dello 0,4%) del versamento del saldo delle imposte 2019 e del primo acconto delle imposte del 2020 anziché la solita prima scadenza del 30 giugno.
L’art. 98 del DL 104/2020, ribattezzato Decreto Agosto, con grande stupore ha disposto la proroga del versamento della seconda rata dell’acconto sulle imposte dei redditi 2020, previsto come al solito al 30/11. Il rinvio del secondo acconto è stato programmato al 30 aprile del 2021.
Con i decreti Ristori e Ristori BIS, di fine ottobre e inizio novembre, la possibilità di rinviare i pagamenti è state estesa anche alle partite iva, a prescindere dal calo di fatturato che si trovano in zona rossa e hanno come ateco principale uno di quelli che ritroviamo negli allegati 1 o 2, e per i ristoratori delle zone arancioni.
Un rinvio che, ad oggi, a fronte di una nuova chiusura non sembra affatto sufficiente. Aggiungendo anche il fatto che ad essere rinviate saranno solo le imposte e non anche i contributi INPS.
Vediamo nello specifico come funziona prima il rinvio secondo il decreto agosto e poi come è stato modificato il rinvio secondo il decreto ristori.
In questo periodo, al fine di usufruire dei diversi bonus ed indennizzi statali, i contribuenti si sono trovati di fronte a diversi calcoli da effettuare per valutare la sussistenza dei requisiti.
Come per il contributo a fondo perduto erogato dall’agenzia dell’entrate questa volta il valore di riferimento è il fatturato. Per le operazioni dubbie, per esempio quelle a cavallo d’anno si dovrà tener contro della data di effettuazione delle operazioni così come chiarito dalla circolare 9/E del 2020.
Valutato il possesso dei requisiti per poter rinviare il pagamento delle secondo acconto imposte 2020 al 30 aprile 2021 ad i contribuenti basterà ricalcolare l’F24 in scadenza il 30/11 modificandone la scadenza al 30 aprile 2021.
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