Nel contenuto di oggi, affronteremo i primi passi per chi vorrà mettersi in proprio lavorando come igienista dentale. Questa figura sanitaria, che affianca il dentista durante il processo di cura e prevenzione orale, si sta affermando negli ultimi anni e moltissimi giovani decidono di intraprendere questa carriera. Se perciò state cercando informazioni sulla partita IVA come igienista dentale siete nel posto giusto. Oggi forniremo una guida per tutti coloro che stanno per aprire la loro prima partita IVA ed avviare un’attività da igienista dentale in proprio.
Il primo punto che vogliamo affrontare però è determinare chi è l’igienista dentale, cosa fa e come ci si diventa.
Sommario
Chi è l'igienista dentale
Il regime forfettario per l'igienista dentale
Come aprire la partita iva online per igienista dentale
I vantaggi del regime forfettario per l'igienista dentale
Quante imposte e quanti contributi paga un igienista dentale
La fattura dell'igienista dentale in regime forfettario
L’igienista dentale è un professionista del mondo sanitario il cui obiettivo è il mantenimento della bocca pulita da placca e tartaro del proprio paziente. L’igienista collabora quindi con il dentista fine di prevenire e mantenere la salute del cavo orale dei pazienti fornendo quindi delle cure dentistiche complete.
A differenza dell’assistente del dentista che lavora sotto le direttive del medico, l’igienista dentale gode di autonomia e può svolgere professionalmente la propria attività.
Per diventare igienista dentale è necessario frequentare un corso di laurea triennale in igiene dentale e superare il relativo esame di abilitazione che permetterà l’iscrizione all’albo delle professioni sanitarie.
Una volta abilitato, il neo igienista dentale potrà decidere se intraprendere la propria attività come dipendente, per esempio presso uno studio medico oppure lavorare in proprio collaborando con più studi.
Per chi decide di optare per la seconda strada, come ben sappiamo sarà obbligatoria l’apertura della partita IVA. A questo proposito vediamo qual è il regime fiscale più conveniente.
Il regime più conveniente per chi decide di avviare una nuova attività è senz’altro il regime forfettario, il quale rappresenta ad oggi l’unico regime fiscale agevolato in Italia. Per poter aderire a tale regime ci sono però dei requisiti da rispettare:
Attenzione però! Sono previste delle cause di esclusione dal regime forfettario (anche se si è in possesso dei requisiti elencati sopra) ai sensi dell’art. 1, comma 57, legge n. 190/2014. Nel caso specifico dell’igienista dentale:
oppure
Una volta constatato di avere i requisiti per aderire al regime forfettario, si potrà procedere ad aprire la partita IVA.
Verificati i requisiti per il regime forfettario, la partita IVA si può aprire recandosi all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, compilare il modello AA9\12 e consegnarlo agli impiegati allo sportello. La fase di compilazione è molto delicata in questa fase si dovrà indicare l’eventuale adesione al regime forfettario e si dovrà anche scegliere il codice ATECO che indica l’attività che si andrà a svolgere.
L’igienista dentale, benché sia un professionista per la quale è previsto un ordine ad oggi non ha una propria cassa previdenziale di riferimento. Così come moltissimi altri professionisti del mondo sanitario (fisioterapisti, tecnici di radiologia medica ecc.) dovrà quindi iscriversi e versare i propri contributi alla gestione separata INPS.
Sembra tutto facile tuttavia, aprire una partita IVA non è così semplice come appare. Aprirla è solo il primo passo dopo di che questa deve essere anche gestita. Degli errori in sede di apertura come la scelta del regime fiscale o del codice ATECO sbagliato possono costare caro. Consigliamo sempre di affidarsi ad un professionista, egli si capirà la tua situazione e saprà consigliarti la soluzione migliore.
Inoltre, solo un ente abilitato, come un commercialista o una società di consulenza può aprire una partita IVA online, da privati dovrete recarvi necessariamente di persona ad un ufficio dell’agenzia dell’entrate.
Il regime forfettario è un regime fiscale esente da IVA. Nelle fatture dell’igienista dentale quindi non sarà presente l’IVA. La mancanza dell’IVA oltre ad una maggiore competitività all’interno del mercato perché permetterà di applicare prezzi più bassi per le proprie prestazioni porterà anche ad un risparmio dal punto di vista del professionista che seguirà l’igienista dentale nella gestione della partita IVA.
Un altro dei vantaggi del regime forfettario è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15% a seconda se si aderisce al regime forfettario start-up o meno. La presenza di un’imposta sostitutiva significa che non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Si dovrà pagare solo un’imposta.
Il regime forfettario, oltre ad essere esente IVA, è esente anche dalla ritenuta d’acconto. Con questo, regime non si dovrà inserire nessuna ritenuta d’acconto in fattura in quanto l’igienista dentale è soggetto ad un’unica imposta sostitutiva sui suoi ricavi che dovrà versare egli stesso. Ne consegue che su qualsiasi fattura verrà incassato il 100% dell’importo.
L’igienista dentale in regime forfettario pagherà sul reddito imponibile, determinato moltiplicando i ricavi percepiti con il coefficiente di redditività previsto per il suo codice Ateco, un’imposta in misura pari al 15%.
Ricordiamo che nel caso di start-up, invece, è prevista una riduzione dell’aliquota d’imposta che sarà pari al 5% anziché al 15% per i primi cinque anni dall’avvio dell’attività, dopodiché si passerà all’aliquota normale del 15%.
Facciamo un esempio immediato:
Ipotizziamo che il sig. Poggi, igienista
dentale start-up, nel suo primo anno di attività, raggiunga il fatturato
annuale massimo per restare in regime forfettario: € 12.000. Fatturato € 12.000
Coefficiente
di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%
Calcolo
delle imposte: (12.000 x 78%) x 0,05 = € 468.
Riguardo i contributi INPS, questi saranno calcolati sullo stesso imponibile calcolato sopra e l’aliquota di riferimento è pari al 25,72%.
Ricordiamo che per i contribuenti che fanno capo alla gestione separata INPS non c’è una quota fissa annuale da pagare. L’ igienista dentale infatti, verserà contributi solo se avrà conseguito dei ricavi.
Ipotizziamo sempre un calcolo approssimativo
dei contributi INPS, riprendiamo l’esempio il sig. Poggi che ha un fatturato di
€ 12.000.
Fatturato
€ 12.000
Coefficiente
di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%
Calcolo
dei contributi previdenziali: (12.000 x 78%) x 25,72% = Euro 2.407,4
Nota importante! Nel caso in cui il professionista decide di aprire la partita IVA ad esempio nel 2020, imposte e INPS relativi al 2020 saranno pagati nell’ estate del 2021.
Riportiamo un esempio di fattura per il caso dell’igienista dentale in regime forfettario.
Dall’esempio seguente potrete notare come vengano citati riferimenti normativi dell’adesione al regime forfettario e il riferimento alla marca da bollo da applicare se la fattura ha un importo superiore a 77,47 €.
Moreno Poggi
Viale Dalmazia 14
Milano (MI)
Codice fiscale:
Partita IVA:
Nome e cognome del cliente\ rag. soc. cliente
Via Estimo 87
35131 Padova
Codice fiscale:
Partita IVA:
Documento: FATTURA Numero: 1 Data: 01/01/2019
……………….. Descrizione prestazione ……………………………
Compenso professionale € 100,00
IVA € 0,00
contributo rivalsa INPS 4% € 4,00
totale documento € 104,00
+ bollo € 2,00
netto a pagare € 106,00
Operazione senza applicazione dell’IVA ai sensi dell’art.1, comma 58, Legge 190/2014, regime forfetario; operazione senza applicazione della ritenuta alla fonte a titolo di acconto ai sensi dell’art.1, comma 67, Legge 190/2014
Applicata marca da bollo da 2 euro sull’originale se l’importo della fattura supera 77,47 Euro
Ricordiamo che chi opera in regime forfettario non è obbligato ad emettere fatture in formato elettronico. Nello specifico quella dell’igienista dentale trattandosi di una prestazione di tipo sanitario è una di quelle attività per la quale la fatturazione elettronica ad oggi è vietata.
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