Nell’era del digitale, uno dei business su cui molti cercano di investire è quello sicuramente creato dalle startup. L’innovazione costituisce una delle caratteristiche fondamentali di questo tipo di impresa. Ma è così facile svolgere questa attività? Studi sulla loro organizzazione hanno dimostrato che ben il 90% di queste aziende emergenti chiude i battenti dopo qualche anno dal loro debutto nell’economica territoriale non.
L’obiettivo di questo articolo è quello di dare 10 consigli utili a chi si trova ad un bivio e non ha ancora le idee chiare se fondare o meno una startup. Dopo aver, infatti, allertato i nostri lettori sulle cose da evitare per chi intende cimentarsi in questo genere di affari, di seguito proponiamo un kit di raccomandazioni per intraprendere un percorso che potrebbe presentarsi a tratti tortuoso. Il nostro primo suggerimento è quello di dotarsi innanzitutto di un’arma fondamentale: amare ciò che si vuol fare.
Prima di capire se la nostra idea innovativa, perché è questa qualità che contraddistingue una startup dalle altre imprese, può funzionare, dobbiamo chiederci se veramente intendiamo impegnarci e sacrificarci per essa. Sappiamo che con l’emergere di questo tipo di business, si è purtroppo diffusa un’errata convinzione: fondare una startup equivale ad avere successo. Non è però proprio così, come abbiamo anticipato nella nostra introduzione.
Ogni progetto, necessita di molto sudore per potere essere portato a termine. Per tale motivo, dobbiamo essere convinti al 100% che il potenziale della nostra idea dipende principalmente dalla nostra forza di volontà di portarla avanti. Poi, tutti dovrebbero sapere che uno dei motori della vita, in qualsiasi campo, è proprio l’amore. Quindi, una volta trovata una soluzione innovativa su cui puntare per i nostri affari, il potere della nostra startup dipenderà da quanto siamo disposti a dedicarci per farla crescere.
Abbiamo compreso che siamo così innamorati della nostra idea di fare impresa che vogliamo lanciarla subito sul mercato. Invece, sarebbe meglio andare piano, fare un passo alla volta, ed esaminare innanzitutto se il nostro progetto è realmente così innovativo da lasciare a bocca aperta il mondo degli affari.
Infatti, chi fa business da anni oramai lo sa, prima di buttarsi in un oceano pieno di squali occorre svolgere un semplice compito: un’analisi sulla concorrenza presente sul proprio territorio e dello stesso settore. Questo ci aiuterà a mettere in atto una strategia di marketing in grado di identificare il nostro possibile target, quali richieste potrebbero venire da potenziali clienti e come contraddistinguerci dai competitors per stuzzicare l’interesse dei consumatori e soddisfare al meglio le loro esigenze.
Chiaramente, uno dei problemi principali che deve affrontare chi vuole costituire una startup, all’inizio della sua attività, è quello relativo alle risorse finanziarie. Esistono diverse tipologie di sovvenzioni da cui si può attingere per non affrontare completamente da soli il peso economico indispensabile per avviare la propria idea.
Per tali motivi, esperti del settore suggeriscono sempre di trovarsi dei cofondatori quando si vuole mettere su una nuova impresa. La ragione è molto semplice: condividere il rischio del business. Sappiamo, infatti, che tanto i prestiti bancari o finanziamenti agevolati devono essere comunque restituiti. E anche se esistono delle modalità vantaggiose, è meglio equipaggiarsi con un capitale nostro e/o del nostro socio. Poi, trovare il giusto compagno/a in affari, non è così semplice.
Trovare l’anima gemella anche in campo economico, come in amore, è davvero una fortuna. Dunque, consigliamo di puntare a più fonti economiche, anche se di non elevate quantità. Citiamo, come esempio, il Crowfounding, oramai diffusissimo anche in Italia: persone che sostengono la nostra idea con piccole quantità di denaro. E poi la sicurezza per eccellenza: la famiglia o gli amici più stretti. Il capitale dell’amore è sempre prezioso e pronto a soccorrerci in qualunque momento della nostra vita.
Adesso che abbiamo trovato le risorse economiche, dobbiamo dotarci di un business plan fondamentale per poter presentare al pubblico la nostra brillante idea. Pianificare i vari step della futura azienda, ci consentirà di procedere con più sicurezza e ci aiuterà ad avere un quadro chiaro del percorso che dobbiamo affrontare, soprattutto in una fase iniziale di lancio della nostra di startup.
Anche su questo argomento, troviamo internet, diventata oggi principale fonte di ricerca, diversi esempi di business plan di azienda da attare alle proprie esigenze. Sostanzialmente, un business plan riassume la nostra impresa, descrivendone aspetti economici e finanziari del prodotto e del servizio che andrà a conquistare, ci auguriamo, il mercato di riferimento.
Dunque, nel redigerlo dovremo tenere in considerazioni tanti elementi: dall’obiettivo della nostra impresa, all’analisi dei prodotti e a quelli della nostra concorrenza, alla sua attività di gestione. Una guida, insomma, che dovrebbe consentire di pararci dai probabili colpi nei momenti più difficili ed evitare le sgomitate di chi, purtroppo, non sempre gioca correttamente.
Altro consiglio da tenere a mente è quello di circondarci di persone qualificate nel momento in cui andiamo a scegliere i giocatori della nostra squadra. Può sembrare, di primo acchito, una cosa scontata. Non sempre lo è. Dobbiamo dire che non è affatto semplice costruire un team che sia adatto alle nostre necessità. Perché i collaboratori che dovranno portare al successo la nostra impresa, per quanto possano avere delle ottime qualità, non è detto che siano in grado di comprendere la mission di un’azienda.
Lo spirito collaborativo, poi, non è un fenomeno così scontato. La competitività, infatti, tra diversi componenti potrebbe avere degli effetti collaterali, come quello di far raffreddare l’atmosfera all’interno di una squadra che, invece, dovrebbe essere ben affiatata. Sappiamo, inoltre, che il successo di un’impresa dipende molto dal suo leader, che dovrebbe essere in grado di coordinare il lavoro dei suoi colleghi.
Non tutti sono dotati di una personalità in grado di realizzare la leale collaborazione per lavorare in una startup. Il nostro suggerimento è, quindi, di cercare di comunicare il più possibile e di risolvere eventuali incomprensioni al debutto dell’impresa che, in caso contrario, potrebbero col tempo cementificarsi e avere delle ripercussioni notevoli sulla nostra azienda.
Per il motivo suddetto, chi è a capo di una startup, dovrebbe porsi come principale obiettivo quello di trasmettere la propria cultura aziendale sia all’interno che all’esterno della propria attività. Non appena nascono dei problemi tra collaboratori, questi vanno subito affrontati. Il rispetto per i propri dipendenti è un punto, a nostro avviso centrale, per potere avere successo.
Le difficoltà di un collaboratore nel comprendere la mission aziendale, infatti, possono essere risolte mediante una fase di formazione. Tutti hanno bisogno di un periodo di rodaggio all’inizio di una nuova attività. Quindi, è il momento migliore per trasmettere i valori dell’impresa a chi deve poi sviluppare con il proprio lavoro la nostra startup.
La cultura aziendale, poi, è bene che venga manifestata anche all’esterno, alla nostra clientela. Oggi, è ancora più semplice perché il web ci viene incontro, consentendoci di comunicare direttamente con gli utenti che vogliono acquistare il nostro prodotto o il nostro servizio. Trasmettere al consumatore la cultura della propria startup è un atto di trasparenza che potrebbe portare ad una maggiore fiducia da parte di chi si vuole affidare a noi.
Quindi, il rapporto con i clienti è davvero importante per il fine che ci siamo preposti: fondare una startup. Per capire, infatti, se i nostri prodotti o servizi innovativi siano realmente tali occorre testarli, e la nostra clientela è il miglior critico che possiamo tenere in considerazione per comprendere se la nostra idea funziona o meno.
Siamo entrati nel mercato proponendo soluzioni innovative a chi pensava di non trovarne affatto. Dunque, è indispensabile capire se il nostro cliente può considerarsi soddisfatto delle nostre promesse, ciò al fine di migliorarci o di non incappare nei soliti errori.
Il suo giudizio è fondamentale soprattutto in una fase importante del mercato: la consegna del servizio o del bene. La tempestività con la quale avviene, i costi e la qualità del prodotto desiderato, devono tramutarsi in un affare spesso anche per il cliente, il quale deve alla fine risultare sempre soddisfatto. Per questo sono importanti i suoi feedback. Diversamente, dovremmo cambiare strada per non chiudere velocemente le persiane della nostra startup.
Siamo giunti quasi alla fine del nostro decalogo. Dai nostri suggerimenti è emerso un aspetto fondamentale e cioè l’importanza dei rapporti con i nostri soci, con i collaboratori, con i clienti. La fiducia che trasmettiamo loro nella fase, soprattutto, di lancio della nostra startup è un valore irrinunciabile.
Le reazioni che otteniamo dai nostri clienti, però, non sono le uniche di cui dobbiamo tenere conto. Infatti, dovremmo cercare di aprirci all’ambiente che ci circonda, per trovare il giusto modo di far partire la nostra impresa. Le relazioni sociali, ad esempio, costituiscono una delle prime fonti da cui ottenere delle risposte alla nostra idea di prodotto o servizio da immettere sul mercato.
Certo, non è l’unico modo per raccogliere informazioni sull’innovazione che vogliamo apportare nella società di cui facciamo parte. Spunti interessanti possono essere ricercati anche mediante le letture di chi fa impresa da tempo, oppure, attraverso consigli a chi sa cosa vuol dire fare business e quali ostacoli bisogna cercare di scansare per ottenere il successo che desideriamo.
Dulcis in fundo, consigliamo quello che i creatori di importanti startup a livello globale dicono da qualche tempo: concentrarsi su pochi obiettivi e farlo bene! Ci discostiamo, infatti, da chi incita a crescere smisuratamente, in maniera veloce possibilmente, senza avvisare chi si butta con tutto sé stesso in questo business. Perché la gestione di diverse attività comporta dei rischi non solo in termini economici.
Il tempo per sé, a nostro avviso, è uno degli elementi preziosi a cui nessuno dovrebbe rinunciare: consente di riflettere sulle scelte fatte, invece di correre senza limiti. Rivolgiamo, quindi, la nostra attenzione a poche, ma buone idee. Non dobbiamo diventare schiavi di queste e ritrovarci a detestarle, perché, come abbiamo detto all’inizio, il motore della nostra attività deve essere l’amore. Perso quello, perderemo la nostra folgorante idea di startup.
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