Nel contenuto di oggi ci occuperemo di due figure in forte ascesa nel mondo del lavoro: il grafico e il web designer. La prima, il grafico, designa un professionista che si occupa di creare oggetti visivi, per essere stampati, pubblicati o trasmessi tramite i media per comunicare un messaggio tramite il testo e le immagini. Il web designer, con lo sviluppo delle piattaforme digitali, ha acquisito sempre più importanza; si occupa della progettazione grafica dei siti web e la creazione delle interfacce interattive per rendere la navigazione più semplice e fluida. Le imprese quindi, non possono più fare a meno di avvalersi di queste figure professionali. Tuttavia come accade sempre più spesso le aziende non assumo ma si avvalgono di collaboratori freelance.
Per tutti coloro che volessero intraprendere la professione di grafico o web designer la scelta quasi obbligata è quella di aprire la partita IVA.
Con il seguente articolo forniremo una guida su quale sia l’inquadramento fiscale migliore per la propria posizione e quali sono i vantaggi di aprire una partita IVA come grafico o web designer in regime forfettario. Mostreremo inoltre, che aprire la partita IVA non è per nulla rischioso ed oneroso basta seguire solo dei piccoli accorgimenti e farsi seguire da un professionista puntuale e attento.
Sommario
Partita iva o prestazione occasionale?
Il regime forfettario per il grafico o web designer
L’obbligo di rispettare il fatturato per il grafico/web designer
Come aprire la partita iva online per grafico/web designer
I vantaggi del regime forfettario per il grafico/web designer
Le semplificazioni in materia di IVA
Un’unica imposta
Quanto paga di imposte un grafico/web designer
Quanti contributi previdenziali versa un grafico/web designer
Per cominciare facciamo presente che se da amici o conoscenti avete sentito che se non superate i 5000 € di reddito non dovete aprire la partita IVA ma potete lavorare con la prestazione di lavoro occasionale o il contratto di prestazione occasionale “prestO” sappiate che non è assolutamente vero. Il motivo per cui l’apertura della partita IVA diventa un obbligo sia per il caso del grafico o del web designer come per qualsiasi altra professione è l’abitualità e la continuità dell’attività.
Finché siamo di fronte a una prestazione occasionale, per esempio la collaborazione per lo sviluppo di un sito web o una o la creazione di un’immagine pubblicitaria, non c’è l’obbligo dell’apertura della partita IVA. Se invece l’attività svolta sia costante come per esempio la gestione di un sito come il nostro o ci si comincia a promuovere, anche se si guadagnano meno di 5000 € annui, sorgerà l’obbligo dell’apertura della partita IVA. Per il fisco l’attività sarà intesa come abituale ed il principio di occasionalità viene meno.
Il primo passo per aprire una partita IVA come grafico o web designer è quello di individuare il regime al quale il titolare della partita IVA può aderire. Il regime più conveniente per chi decide di avviare un’attività è il regime forfettario. Per poter aderire a tale regime ci sono però dei requisiti da rispettare:
limite dei ricavi e compensi previsti max 85.000 € annui (da ragguagliare se l’apertura avviene in corso d’anno).
Attenzione però! Sono previste delle cause di esclusione dal regime forfettario (anche se si è in possesso dei requisiti elencati sopra) ai sensi dell’art. 1, comma 57, legge n. 190/2014. Nel caso specifico del grafico:
Una volta constatato di avere i requisiti per aderire al regime forfettario, si potrà procedere con l’apertura della partita IVA.
I vantaggi di cui parleremo più avanti nel nostro articolo devono essere messi in relazione però con gli obblighi per usufruire per le agevolazioni del regime. La più importante senza dubbio è quello di non superare i 85.000 € di fatturato annuo.
Certamente vi starete chiedendo: “E se supero i 85.000 € annui cosa succede?”
Non allarmatevi, superando la soglia dei 85.000 € si potrà continuare ad operare in regime forfettario fino ad un fatturato di 100 mila. In tale ipotesi, a partire dal 1 gennaio dell’anno successivo si passerebbe automaticamente in regime IVA normale con tutti gli adempimenti conseguenti. Se invece si superassero anche i 100 mila euro nell’anno in corso saranno dolori. Al superamento di tale soglia infatti automaticamente già nell’anno in corso si dovrà adottare il regime di contabilità semplificata con tassazione IRPEF ordinaria e sarà necessario anche applicare l’iva sulla fattura che determinerà il superamento dei 100 mila euro di fatturato.
Una volta verificati i requisiti per il regime forfettario, la partita IVA può essere aperta entrando sul sito dell’Agenzia delle Entrate compilando il modello AA9\12 ed indicando in questa fase l’eventuale adesione al regime forfettario. In questa sede, si dovrà anche scegliere il codice Ateco che indica l’attività che si andrà a svolgere.
Ricordiamo che il codice da grafico/web designer appartiene a quella categoria di codici Ateco che fa capo alla gestione separata INPS. Di fatto, considerando che il grafico/web designer rientra nel settore della libera professione ne segue che non dovrà fare iscrizione in Camera di Commercio e di conseguenza all’iscrizione alla gestione INPS commercianti/artigiani.
Sembra tutto facile tuttavia, aprire una partita IVA non è così semplice come appare. Aprirla è solo il primo passo dopo di che questa deve essere anche gestita. Degli errori in sede di apertura come la scelta del regime fiscale o del codice Ateco sbagliato possono costare caro. Consigliamo sempre di affidarsi ad un professionista, egli si capirà la tua situazione e saprà consigliarti la soluzione migliore.
Partiamo subito con il primo vantaggio.
Il regime forfettario è un regime fiscale esente da IVA. Nelle fatture del grafico/web designer quindi non sarà presente l’IVA. La mancanza dell’IVA oltre ad una maggiore competitività all’interno del mercato perché permetterà di applicare prezzi più bassi per le proprie prestazioni porterà anche ad un risparmio dal punto di vista del professionista che seguirà il grafico/web designer nella gestione della partita IVA. Questo perché l’assenza di IVA semplifica molti adempimenti del commercialista.
Un altro dei vantaggi del regime forfettario è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15% a seconda se si aderisce al regime forfettario start-up o meno. La presenza di un’imposta sostitutiva significa che non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Si dovrà pagare solo un’imposta. Nessun Regime Fiscale prevede tasse così basse.
Nessuna ritenuta d’acconto
Il regime forfettario, oltre ad essere esente IVA, è esente anche dalla ritenuta d’acconto. Con questo, regime non si dovrà inserire nessuna ritenuta d’acconto in fattura in quanto il grafico/web designer è soggetto ad un’unica imposta sostitutiva sui suoi ricavi che dovrà versare egli stesso. Ne consegue che su qualsiasi fattura verrà incassato il 100% dell’importo.
Il grafico/web designer in regime forfettario pagherà sul reddito imponibile, determinato moltiplicando i ricavi percepiti con il coefficiente di redditività previsto per il suo codice Ateco, un’imposta in misura pari al 15%.
Ricordiamo che nel caso di start-up, invece, è prevista una riduzione dell’aliquota d’imposta che sarà pari al 5% anziché al 15% per i primi cinque anni dall’avvio dell’attività, dopodiché si passerà all’aliquota normale del 15%.
Procediamo ad un esempio per essere più immediati.
Ipotizziamo che il nostro grafico/web designer startup abbia un fatturato annuo di € 25.000:
Fatturato € 25.000
Codice Ateco utilizzato: 74.10.21 attività dei disegnatori grafici
Coefficiente di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%
Calcolo delle imposte: (25.000 * 78%) x 0,05 = € 975
I contributi INPS saranno calcolati sullo stesso imponibile calcolato nell’esempio del paragrafo precedente. Questi ricordiamo che saranno parti al 25,72% del fatturato e non c’è una quota fissa annuale INPS da pagare. Il grafico/web designer verserà contributi solo se avrà conseguito dei ricavi.
Ipotizziamo sempre un calcolo approssimativo con nostro grafico che ha un fatturato di € 25.000.
Fatturato € 25.000
Codice Ateco utilizzato: 74.10.21 attività dei disegnatori grafici
Coefficiente di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%
Calcolo dei contributi previdenziali: (25.000 x 78%) x 25,72% = Euro 5.015,4
Nota importante! Nel caso in cui il professionista decide di aprire la partita IVA ad esempio nel 2020, contributi e INPS relativi al 2020 saranno pagati nell’ estate del 2021.
Molto interessante!
Io ho aperto partita iva nella categoria “Servizi personali” e finirà ho fatturato col 22% di iva, ma di fatto mi occupo di web design e grafica. Della agevolazione per le start up il mio contabile non me me ne ha parlato.