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Come scaricare il carburante dal 1° luglio 2018

Come avevamo anticipato in un nostro precedente contenuto: “addio schede carburante per le partite IVA”, dal 1° luglio 2018 sarebbe dovuta iniziare una nuova era per la certificazione degli acquisti di carburante per autotrazione.

Tutti i possessori di partita IVA infatti, al fine di poter dedurre il costo e detrarre l’IVA, avrebbero dovuto documentare l’acquisto del carburante attraverso la fattura elettronica.

Sommario

Come documentare l'acquisto di carburante

Scheda carburante si, scheda carburante no

Come acquistare il carburante dal 1 luglio 2018

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Negli scorsi giorni (il 27 giugno 2018) però, il consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto Legge che proroga di fatto l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica per le cessioni dei carburanti per autotrazione. I beneficiari di questo rinvio sono tutti i titolari di partita IVA in qualità di acquirenti che sono soliti “scaricare” il costo del carburante.

NB. Precisando, i titolari di partita IVA che possono effettivamente dedurre il costo per l’acquisto di carburante sono coloro che aderiscono al regime di contabilità semplificata e i contribuenti che adottano ancora il vecchio regime dei minimi. Come già sappiamo infatti, i titolari di partita IVA in regime forfettario non possono “scaricare” alcun costo.

Dopo questa breve precisazione vediamo quali sono gli effetti della proroga della fatturazione elettronica e come comportarsi per usufruire della deduzione del costo e la detrazione dell’IVA sull’acquisto dei carburanti.

Come documentare l’acquisto di carburante

Il Decreto Legge che proroga l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, non dispone nessun cambiamento riguardo la norma della legge di bilancio 2018 che impone l’obbligo di effettuare l’acquisto di carburanti tramite mezzi tracciabili (assegni, carte di credito o debito, prepagate, bancomat, bollettini di c/c postali ecc…).

Quanto detto, significa che a partire dal 1° luglio per poter dedurre il costo e detrarre l’IVA sull’acquisto di carburante il pagamento dovrà essere fatto solo tramite mezzi tracciabili. Qualora fosse effettuato anche in altra maniera, per esempio in contanti, anche compilando correttamente la scheda carburante non si potrà dedurre il costo e detrarre l’iva.

Giunti a questo punto, molti di voi penseranno: “ma allora la scheda carburante deve essere ancora compilata dato che l’obbligo di fatturazione elettronica è stato posticipato almeno fino all’inizio del 2019?”

Approfondiamo la questione!

Cominciamo col dire che il progetto dell’ormai vecchio governo, al fine della deduzione del costo e detrazione dell’IVA era quello di avere a disposizione una fattura elettronica e l’avvenuto pagamento in modo tracciabile. Inoltre, anche prima dell’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica si poteva anche non compilare la cara scheda carburante se gli acquisti di carburante fossero stati effettuati con moneta elettronica.

In questo contesto, oggi, dato che l’obbligo di fattura elettronica è stato prorogato, almeno fino al 2019, ma non si è fatto riferimento alle modalità di pagamento, va da se che i pagamenti dovranno essere fatti attraverso moneta elettronica o altri mezzi tracciabili. Inoltre, la moneta elettronica come disposto dall’attuale normativa, nel momento in cui è utilizzata per il pagamento del rifornimento è uno strumento sostitutivo dell’attuale scheda carburante.

Scheda carburante si, scheda carburante no

Il rinvio della fatturazione elettronica per l’acquisto dei carburanti quindi, non porta il ritorno all’obbligo della tenuta e compilazione della scheda carburante. Le situazioni che si vengono a creare infatti sono possibilmente due:

  1. acquisto tramite moneta elettronica (bancomat, carta di credito, prepagata) – non c’è obbligo di tenuta e compilazione della scheda carburante (come già era stato previsto) ma se la si compila consigliamo ugualmente  la consegna di essa al commercialista;
  2. acquisto tramite moneta elettronica (bancomat, carta di credito, prepagata) – senza la compilazione della scheda carburante:  si consegna al commercialista un estratto conto o un’evidenza degli avvenuti pagamenti in modo tracciabile.

Come nostro consiglio personale, ai fini di una migliore chiarezza delle operazioni e per non correre rischi, consigliamo di tenere e redigere sempre le schede carburanti pagando sempre con bancomat o carta di credito.

Come acquistare il carburante dal 1 luglio 2018

Visti quali sono i risvolti della proroga della fatturazione elettronica per l’acquisto di carburante per i titolari di partita IVA al fine di poter dedurre il costo, vediamo all’atto pratico cosa fare ponendo diverse casistiche in cui siamo sicuri vi potrete ritrovare.

Prima di esaminarle però è necessario fare delle premesse.

Esempio 1. Professionista o impresa che effettua rifornimento durante l’orario di apertura della stazione e chiede al gestore l’erogazione del carburante ed ottenere i relativi benefici fiscali. Allo stato attuale delle norme, per essere sicuri di potere ottenere i benefici fiscali sostanzialmente i contribuenti dovranno presentarsi con la scheda carburante e pagare con un mezzo tracciabile (carta di credito, debito) che sia intestata al professionista oppure intestato al soggetto che rifornisce ma ha un rapporto di lavoro con l’impresa (in questo caso il rimborso deve anch’esso essere fatto attraverso un mezzo tracciabile).

Esempio 2. Il professionista o l’impresa effettua il rifornimento in un momento in cui è attivo solo il self service. Cosa fare per ottenere i benefici fiscali? Al momento, è consentito richiedere la fattura differita portando al gestore durante l’orario d’apertura lo scontrino. Nel caso il self service sia dotato di scan ottico è possibile fornire i propri dati fiscali sul momento attraverso il QRcode dell’Agenzia dell’Entrate. In ogni caso, il contribuente deve pagare sempre con un mezzo tracciabile come nell’esempio precedente.

Esempio 3. Il professionista o l’impresa ha stipulato un contratto con un fornitore di carburanti. In questo caso, a prescindere che la stazione sia aperta o chiusa il contribuente dovrà effettuare il pagamento attraverso la carta rilasciatagli dal fornitore.  Successivamente, il contribuente, solitamente a fine mese, riceve una fattura con tutti i dettagli dei precedenti rifornimenti direttamente dal fornitore e non dai diversi gestori delle stazioni di rifornimento.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 02/07/2018
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