L’ affiliate marketing è una di quelle attività che ormai sta spopolando, moltissimi hanno intrapreso questa attività sull’onda di un possibile guadagno con un minimo sforzo. Chi fa affiliate però sa benissimo che la realtà è ben diversa. Per quanto possa essere un sistema molto scalabile e che genera delle entrate, gli sforzi affinché la nostra attività di affiliate marketing generi guadagni degni di nota sono molti.
L’affiliate marketing si compone di una serie di attività che portano all’acquisizione di clienti e vendita di prodotti attraverso una rete. La rete può essere un sito, una pagina web, un blog, un profilo Facebook, Instagram ecc.…
Il soggetto affiliato (chi pratica affiliate marketing), ha il compito di far in modo di portare traffico, generare vendite al merchant,/venditore. Se l’utente acquista, o in base al contratto di affiliazione, visita il sito/canale in questione, si ricava un guadagno percentuale.
Non si tratta di un’attività semplice, non è un modo per guadagnare rapidamente, come ogni business serve impegno, costanza ed esperienza. Anche se come tipo di business è un po’ atipico, gli step di crescita affinché possa diventare remunerativo sono gli stessi.
Non ci si può avventurare e gli investimenti da effettuare sono molteplici, basti pensare alle campagne pubblicitarie o la gran varietà di contenuti necessari per attrarre i clienti.
Con l’affiliate, i guadagni si fanno soprattutto attraverso i numeri. Spesso e volentieri infatti, le percentuali di guadagno per prodotto venduto attraverso il link di affiliazione sono molto basse.
Il business da un lato è l’evoluzione naturale del venditore porta a porta e del network marketing, il meccanismo di guadagno è simile, dall’altro invece, può essere paragonato all’ e commerce tuttavia presenta il non trascurabile vantaggio che i prodotti “sponsorizzati” non devono essere prima acquistati e poi rivenduti, non è necessario un magazzino. La proprietà dei beni rimane sempre del produttore/rivenditore, noi guadagneremo se il cliente finale acquisterà tramite il nostro link.
Inoltre, possiamo vendere di tutto, moltissime aziende oggi offrono dei programmi di affiliazione, dalle più grandi realtà fino alle più piccole. Anche la nostra piccola azienda potrà proporre dei programmi di affiliazione. Inoltre, esistono delle vere aziende che vendono pacchetti di link di affiliazione.
Per far fruttare un’attività di questo tipo però non ci si può improvvisare. Se abbiamo detto che se si vuole ottenere un guadagno servono dei numeri, è necessario partire già da un’ottima base. Avere un sito web con molto traffico, così come avere dei canali social, YouTube molto seguiti che creino fiducia negli utenti in modo da creare delle conversioni e gli acquisti.
In questo senso, anche la pubblicità ha un peso non indifferente, infatti dovremo spingere il nostro sito canale ad avere il più largo bacino di utenza possibile.
Se quindi siamo alla ricerca di un guadagno facile e senza sforzo, purtroppo anche questo non è uno di quei business, ammesso sempre che ci sia un business che funzioni in questo modo.
Il mito di guadagnare rapidamente e senza sforzo, al giorno d’oggi è ancora un mito.
Si può iniziare e imparare, ma non è un metodo semplice. È molto scalabile sì, ma si deve lavorare duramente. Inoltre, mettendo il dito nella piaga, per poter fare affiliate marketing in regola è necessaria la partita iva. Una bella fetta di entrate infatti dovremo dividerla con il fisco e la previdenza.
All’interno di un programma di affiliazione, possiamo identificare tre protagonisti:
Si tratta di un circolo in cui l’affiliato pubblica un banner, un link, da un codice specifico al cliente finale. Il cliente finale acquista tramite il link dell’affiliato. A questo punto il produttore effettua la vendita e l’affiliato ha la propria percentuale.
I programmi di affiliazione, sono diversi e non sono solo finalizzati alla vendita ma possono rifarsi anche solo al traffico per esempio portato dall’affiliato su un determinato sito o canale del merchant.
Oltre, al merchant che può essere anch’esso un commerciante, un produttore, oggi sono presenti dei veri e propri network aggregatori. Aziende vere e proprie che aggregano pacchetti di affiliazioni e fanno da tramite tra gli affiliati ed i merchant.
Il perché l’affiliate marketing ha riscosso tanto successo è semplice. A primo impatto infatti rappresenta un meccanismo di guadagno illimitato con il minimo sforzo.
Un reddito che si genera automaticamente in maniera passiva attraverso il proprio sito o il proprio profilo social. Chiaramente è un sogno. Online, molti sponsorizzano corsi su come generare clienti e fare soldi attraverso i link di affiliazione.
È bene stare attenti però, non è tutto oro quel che luccica. Non esistono ricette perfette o replicabili all’infinito. Viviamo in un mercato saturo e da avere successo a cadere in una fregatura è un attimo.
Con questo non stiamo dicendo, che chi pubblicizza o vende dei corsi di questo tipo stia faccia qualcosa di sbagliato, è anche quello un lavoro, diciamo solo che i video dei guru, i corsi di chi promette una rendita assicurata grazie all’affiliate marketing o chissà quale altro business, non si stanno nemmeno più a contare.
“guadagni immeditati, soluzioni efficaci, zero sforzi per cambiare vita e trasferirsi in un paradiso fiscale”. La realtà è ben diversa. Per guadagnare, fare del denaro che possa sostenere il nostro stile di vita serve ben altro.
Facendo una panoramica, abbiamo due tipi di affiliazione, quella diretta e quella indiretta.
Per affiliazione diretta si intente un accordo diretto tra l’affiliato e il brand o l’azienda. In questo tipo di affiliazione rientrano per esempio, le affiliate con Amazon, oppure con i brand veri e propri.
L’affiliazione indiretta invece, o i network di affiliazione sono delle vere e proprie aziende che mettono insieme delle offerte ed offrono pacchetti di affiliazione.
Abbiamo detto che l’affiliato riceve un guadagno sponsorizzando un brand, un prodotto ecc… Esistono però diversi modi di guadagnare a seconda chiaramente degli accordi. I programmi di affiliazioni più comuni sono:
Concluso l’accordo con l’impresa che mette a disposizione un programma di affiliazione e noi cominciamo a ricevere quelle che sono delle commissioni, siamo sicuri che non sia necessario far nient’altro? Ebbene, è necessario dichiarare tali guadagni e pagare le tasse.
Come fare? Si può svolgere occasionalmente l’attività di affiliate marketing? Dobbiamo avere una partita iva?
Si tratta di una domanda lecita ed è un dilemma bello e buono.
L’attività di affiliate è difficilmente inquadrabile come un’attività di tipo occasionale. Il nostro sito, i nostri contenuti sono online h24, i nostri link di affiliazione son presenti sui social in continuazione.
Dovremmo essere in grado di dimostrare, in caso di controlli, che si tratti di un’attività del tutto occasionale. Un’operazione alquanto difficile.
Per star tranquilli e fare le cose per bene, la soluzione chiaramente è quella di aprire la partita iva, e se abbiamo i requisiti aprire la partita iva in regime agevolato in modo da risparmiare in tasse.
Assodato che è necessaria la partita iva, è da capire se la nostra attività è di tipo professionale oppure un’attività d’impresa a tutti gli effetti.
Il confine sappiamo che spesso, soprattutto per le nuove attività nate negli ultimi anni è molto labile.
In generale, le casistiche sono due.
Un’attività già avviata per esempio di un consulente che comincia a guadagnare attraverso l’affiliate oppure una nuova attività che si avvia proprio per fare affiliate.
Nel caso di un professionista che guadagna da alcuni banner pubblicitari inseriti sul proprio sito, per esempio derivanti da googleadsense e la sua attività principale rimane comunque quella di tipo consulenziale, è sufficiente la p. iva da professionista.
Se invece, la fonte principale di guadagno è propria quella delle affiliazioni perché per esempio ho espliciti accordi commerciali, post sponsorizzati, ecc… stiamo parlando di un’attività d’ impresa a tutti gli effetti. In questo caso dovremo aprire una ditta individuale iscritta in camera di commercio e di conseguenza all’INPS commercianti.
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