Home  »  Partita iva   »   Aprire partita IVA online per enologo

Aprire partita IVA online per enologo

Nel contenuto di oggi vogliamo parlare di una professione che in Italia, patria di molti dei vini più pregiati al mondo è fondamentale. Stiamo parlando dell’enologo.

Nello specifico vedremo come si diventa enologi e quali sono le attività che svolge questo professionista e cosa serve per mettersi in proprio e svolgere l’attività con partita IVA.

Sommario

Chi è l'enologo?

Il regime forfettario per l'enologo

consulenza-partita-iva
Consulenza GRATUITA e senza impegno
con un consulente esperto di Partitaiva24

L’enologo è un professionista che lavora nel settore viti vinicolo e mette a disposizione le sue conoscenze e competenze a servizio dell’azienda per la quale lavora.

Il suo compito principale è quello di monitorare tutto il processo di produzione del vino. Da quando l’uva viene piantata fino alla distribuzione e commercializzazione del vino. È un professionista a 360 gradi.

Per diventare enologi però non è necessario solo avere passione per le uve e per il vino ma è necessario un percorso formativo molto specifico. Per conseguire il titolo di enologo è necessaria una laurea triennale in sciente e tecnologie viticole ed enologiche. Il titolo di enologo però può essere richiesto anche da coloro che sono laureati in scienze agrarie, chimiche e biologiche purché abbiano lavorato per un periodo continuativo in aziende vitivinicole.

È possibile conseguire il titolo anche senza una laurea, in questi casi però è necessario un diploma di scuola superiore di un istituto chimico-agrario ed aver lavorato per almeno otto anni nel settore vitivinicolo.

Una volta conseguito il titolo di enologo, la scelta, come per molte professioni, è quella se lavorare come dipendente oppure mettersi in proprio. Lavorando come dipendente l’enologo ha la possibilità di lavorare per una cantina o un’azienda vitivinicola e seguire giornalmente la crescita della propria azienda. Come lavoratore autonomo invece ha la possibilità di lavorare con più aziende e seguire anche diversi progetti contemporaneamente.

Se la soluzione più sfidante e appagante per voi è la seconda, ovvero quella di mettersi in proprio sappiate che dovrete aprire la vostra partita IVA. Vediamo qual è il regime fiscale più conveniente ad oggi in Italia.

Il primo passo per aprire una partita IVA come enologo è quello di individuare il regime al quale il titolare della partita IVA può aderire. Il regime più conveniente per chi decide di avviare un’attività è il regime forfettario. Per poter aderire a tale regime ci sono però dei requisiti da rispettare:

  1. limite dei ricavi e compensi previsti max 85.000 € annui (da ragguagliare se l’apertura avviene in corso d’anno)

Ricordiamo che fino al 2022 il tetto massimo di reddito era di € 65.000 che è stato innalzato a € 85.000 con l’approvazione della legge di bilancio 2023.

Attenzione però! Sono previste delle cause di esclusione dal regime forfettario (anche se si è in possesso dei requisiti elencati sopra) ai sensi dell’art. 1, comma 57, legge n. 190/2014. Nel caso specifico dell’enologo:

oppure

Una volta constatato di avere i requisiti per aderire al regime forfettario, si potrà procedere all’apertura della partita iva.

Sei un enologo e vuoi saperne di più? Richiedi una consulenza gratuita ad un esperto di Partitaiva24

consulenza-partita-iva
GRATIS e senza impegno

I vantaggi di cui parleremo più avanti nel nostro articolo devono essere messi in relazione però con gli obblighi per usufruire per le agevolazioni del regime. La più importante senza dubbio è quello di non superare i 85.000 € di fatturato annuo.

Certamente vi starete chiedendo: “E se supero i 85.000 € annui cosa succede?”

Non allarmatevi, superando la soglia dei 85.000 € si potrà continuare ad operare in regime forfettario fino ad un fatturato di 100 mila. In tale ipotesi, a partire dal 1 gennaio dell’anno successivo si passerebbe automaticamente in regime IVA normale con tutti gli adempimenti conseguenti. Se invece si superassero anche i 100 mila euro nell’anno in corso saranno dolori. Al superamento di tale soglia infatti automaticamente già nell’anno in corso si dovrà adottare il regime di contabilità semplificata con tassazione IRPEF ordinaria e sarà necessario anche applicare l’iva sulla fattura che determinerà il superamento dei 100 mila euro di fatturato.

Una volta verificati i requisiti per il regime forfettario, la partita IVA può essere aperta recandosi ad un qualsiasi sportello dell’Agenzia delle Entrate compilando il modello AA9\12 ed indicando in questa fase l’eventuale adesione al regime forfettario e consegnarlo all’impiegato che vi rilascerà immediatamente il vostro nuovo numero di partita IVA. In sede di compilazione inoltre, si dovrà scegliere anche il codice ATECO che indica l’attività che si andrà a svolgere.

Ricordiamo che il codice da enologo appartiene a quella categoria di codici ATECO che fa capo alla gestione separata INPS. Di fatto, considerando che l’enologo rientra nel settore della libera professione ne segue che non dovrà fare iscrizione in Camera di Commercio e di conseguenza all’iscrizione alla gestione INPS commercianti/artigiani.

Sembra tutto facile tuttavia, aprire una partita IVA non è così semplice come appare. Aprirla è solo il primo passo dopo di che questa deve essere anche gestita. Degli errori in sede di apertura come la scelta del regime fiscale o del codice ATECO sbagliato possono costare caro. Consigliamo sempre di affidarsi ad un professionista, egli capirà la tua situazione e saprà consigliarti la soluzione migliore.

Partiamo subito con il primo vantaggio.

Le semplificazioni in materia di IVA

Il regime forfettario è un regime fiscale esente da IVA. Nelle fatture dell’enologo quindi non sarà presente l’IVA. La mancanza dell’IVA oltre ad una maggiore competitività all’interno del mercato perché permetterà di applicare tariffe più basse per le proprie prestazioni e porterà anche ad un risparmio dal punto di vista del professionista che seguirà l’enologo nella gestione della partita IVA. Questo perché l’assenza di IVA semplifica molti adempimenti del commercialista.

Un’unica imposta

Un altro dei vantaggi del regime forfettario è la presenza di un’unica imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15% a seconda se si aderisce al regime forfettario start-up o meno. La presenza di un’imposta sostitutiva significa che non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Si dovrà pagare solo un’imposta. Nessun Regime Fiscale prevede tasse così basse.

Nessuna ritenuta d’acconto

Il regime forfettario, oltre ad essere esente IVA, è esente anche dalla ritenuta d’acconto. Con questo, regime non si dovrà inserire nessuna ritenuta d’acconto in fattura in quanto l’enologo è soggetto ad un’unica imposta sostitutiva sui suoi ricavi che dovrà versare egli stesso. Ne consegue che su qualsiasi fattura verrà incassato il 100% dell’importo.

L’enologo in regime forfettario pagherà sul reddito imponibile determinato che si ottiene moltiplicando i ricavi percepiti per il coefficiente di redditività previsto per il suo codice ATECO, un’imposta in misura pari al 15%.

Ricordiamo che nel caso di start-up, invece, è prevista per il enologo una riduzione dell’aliquota d’imposta che sarà pari al 5% anziché al 15% per i primi cinque anni dall’avvio dell’attività, dopodiché si passerà all’aliquota normale del 15%.

Procediamo ad un esempio per essere più immediati.

Ipotizziamo che il nostro enologo startup abbia un fatturato annuo di € 20.000:

Fatturato € 15.000

Coefficiente di redditività previsto per questo codice ATECO: 78%

Calcolo delle imposte: (15.000 * 78%) x 0,05 = € 585

Quanti contributi previdenziali versa un enologo professionista?

I contributi INPS saranno calcolati sullo stesso imponibile calcolato nell’esempio del paragrafo precedente. Questi ricordiamo che saranno parti al 25,72% del fatturato e non c’è una quota fissa annuale INPS da pagare. L’enologo verserà contributi solo se avrà conseguito dei ricavi.

Ipotizziamo sempre un calcolo approssimativo con il nostro enologo che ha un fatturato di € 15.000

Fatturato € 15.000

Coefficiente di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%

Calcolo dei contributi previdenziali: (15.000 x 78%) x 25,72% = Euro 3.009,24

Nota importante! Nel caso in cui il professionista decide di aprire la partita IVA ad esempio nel 2019, contributi e INPS relativi al 2019 saranno pagati nell’ estate del 2020.

Vuoi saperne di più?
Richiedi una consulenza gratuita e senza impegno
Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 05/06/2019
Prima di andare via ti suggeriamo di leggere anche questi articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    0 commenti