Siamo quasi giunti al termine della stagione dei dichiarativi ed oggi vogliamo affrontare un tema che ancora non abbiamo mai toccato nel nostro blog: “cosa accade se non presentiamo la dichiarazione dei redditi?”. Non sono pochi i contribuenti che ogni anno mancano questo appuntamento con il fisco. Per alcuni questo adempimento non è dovuto mentre per altri, come tutti i titolari di partita IVA è obbligatorio (anche se non si è fatturato nulla).
Cerchiamo però di capire quali sono le conseguenze per chi omette la propria dichiarazione e cosa si rischia.
Prima di parlare di quali siano le conseguenze di non aver presentato la dichiarazione dobbiamo introdurre il concetto di omessa dichiarazione. Per tutti coloro che non sono esonerati dalla dichiarazione infatti il fisco prevede una data di scadenza per la presentazione del modello 730 o del modello Unico (modello che deve essere utilizzato per tutti i titolari di partita IVA). Anche se si va oltre però è possibile per il contribuente regolare la propria posizione inoltrando la dichiarazione entro 90 giorni dalla scadenza attraverso una dichiarazione tardiva.
Ne segue che se la dichiarazione non viene trasmessa oppure venga trasmessa al fisco oltre i 90 giorni dalla scadenza questa viene considerata omessa. Il contribuente quindi sarà passibile di sanzione.
Ricordiamo che a seconda del tipo di modello compilato le date di scadenza sono diverse. Per tutti coloro che presentano il modello Unico, la scadenza per la presentazione della dichiarazione per il 2019 è il 2 dicembre a seguito della proroga del DL 34/2019.
Essendo abituati alle proroghe ed a ribaltamenti consigliamo sempre di consultare lo scadenzario oppure sentire il proprio consulente per assicurarsi di che la dichiarazione sia stata predisposta nei termini.
Ma cosa succede se anche se obbligati alla dichiarazione questa non viene inviata al fisco?
Se anche dopo i 90 giorni per la presentazione tardiva della dichiarazione il contribuente manca l’appuntamento quali potrebbero essere le conseguenze?
Come sicuramente immaginate la risposta a questa domanda è: dipende.
Le conseguenze dell’omessa dichiarazione infatti sono diverse a seconda della natura degli eventuali redditi non dichiarati. Non aver presentato un modello Unico in cui i redditi derivano da qualche prestazione occasionale è molto diverso da non aver presentato il modello Unico di una ditta individuale con un fatturato di 100.000 €.
Non presentare la dichiarazione comunque in linea generale può portare a delle sanzioni amministrative (in denaro) o addirittura coinvolgere il penale a certe condizioni (parliamo di un’evasione delle imposte superiore a 50.000 €).
È possibile comunque tornare in regola con il fisco. Per farsi “perdonare” i contribuenti dovranno versare le imposte dovute, gli interessi maturati per il pagamento in ritardo e le sanzioni.
Come sappiamo, attraverso l’istituto del ravvedimento operoso è possibile pagare le tasse in ritardo. Con il ravvedimento infatti è possibile sanare la propria posizione prima che l’agenzia dell’entrate ci bussi alla porta. Inoltre, così facendo le sanzioni sono di gran lunga ridotte.
Consigliamo sempre di adoperarsi il prima possibile per evitare multe salate.
Nei casi in cui non si sia presentata la dichiarazione entro i termini come abbiamo anticipato sono previste delle sanzioni.
Per la presentazione entro i 90 giorni dal termine, cosiddetta presentazione tardiva la sanzione prevista è pari a € 25 (utilizzando sempre l’istituto del ravvedimento operoso).
L’ammontare della sanzione inoltre dipende anche da ciò che emergerebbe da un eventuale presentazione della dichiarazione stessa, avere una dichiarazione a 0 o a credito per la quale non è previsto il pagamento di imposte un conto invece non aver presentato una dichiarazione a debito per la quale si debbano versare delle imposte.
Nel caso di imposte dovute, la sanzione varia tra il 120 % e il 140 % dell’imposta oltre agli interessi.
È bene sapere che esistono comunque dei termini oltre il quale l’omessa dichiarazione viene prescritta, ovvero il fisco non può più rivendicare la sua parte, (è bene verificare la nostra posizione comunque, non sempre è così).
In linea generale questo termine è di 5 anni. Facendo un esempio, per la dichiarazione 2019 (redditi percepiti nel 2018) un’omessa dichiarazione cade in prescrizione nel 2024.
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