Quando si apre la partita IVA con il regime forfettario, da libero professionista o freelance, durante il primo esercizio non si sostiene alcun pagamento per contributi e imposte. Questo aspetto, sicuramente molto positivo nell’immediato, potrebbe generare l’aspettativa che con il regime forfettario non si paghi mai nulla.
Non è affatto così!
LA PRIMA DICHIARAZIONE DEL PROFESSIONISTA IN GESTIONE SEPARATA INPS
Un professionista iscritto alla gestione separata dell’INPS che ha aperto la partita IVA nel 2019 fino all’estate del 2020, momento in cui presenterà la prima dichiarazione dei redditi, non verserà alcunché.
In parole più semplici, durante il primo anno di attività, il 2019 appunto, non si verserà alcun acconto sul 2020. Ciò vale sia per le imposte sia per i contributi previdenziali INPS. Arrivati all’estate 2020 quindi, ci si ritroverà senza aver versato alcunché su un anno ormai chiuso da un pezzo.
Cosa accade dunque in sede di prima dichiarazione dei redditi al momento della compilazione del modello Redditi 2020 (riferimento esercizio 2019) nell’estate del 2020?
Il nostro professionista, tra giugno e novembre 2020, dovrà affrontare infatti un pagamento “doppio”. Si ritroverà a versare quanto avrebbe dovuto già pagare per il 2019 (sia per imposte sia per i contributi previdenziali INPS) e che non ha ancora mai versato oltre ad un sostanzioso acconto sul 2020 sia per imposte sia per i contributi previdenziali INPS.
Anche se così sembra, chiaramente non si paga di più solo perché lo Stato è uno strozzino.
La questione è dovuta al fatto che non è stato possibile pagare/versare degli acconti sul 2019 proprio perché era il primo anno di attività e non si ha la possibilità di prevedere il vostro reddito per l’anno in cui avete aperto la partita IVA.
ESEMPIO
Facciamo un esempio concreto parlando con dei numeri.
Ipotizziamo che il sig. Bodoni, social media manager, abbia aperto partita IVA nel 2019 ed abbia fatturato 12.821 Euro conseguendo un reddito effettivo per il 2019 pari a Euro 10.000 (reddito inteso come il prodotto tra fatturato, 12.821 euro, per coefficiente di redditività del 78%)
Imposte effettive anno 2019 (5%) | € 500,00 |
INPS effettiva anno 2019 (25,72%) | € 2.572,00 |
Totale anno di competenza 2019 | € 3.072,00 |
Come dicevamo prima, tra giugno e novembre 2020, non soltanto il nostro professionista dovrà versare imposte e contributi INPS sul 2019 pari a Euro 500 + Euro 2.572, per un totale di Euro 3.072 ma si dovranno calcolare e di seguito anche pagare gli acconti sul 2020, per imposte ed INPS.
Acconto per il 2020– il 100% dell’ imposta di competenza per il 2019 | € 500 |
Acconto INPS per il 2020– 80% dell’INPS di competenza per il 2019 | € 2.057,6 |
Totale Acconti per il 2020 | € 2.557,6 |
Se state facendo la riflessione (del tutto sbagliata) che con soli 10.000 euro di reddito state lasciando allo Stato circa più della metà (5.629 euro) state commettendo un errore.
Ricordate appunto che state pagando il doppio ma su un reddito complessivo che si basa su 2 anni, non su uno soltanto.
Di fatti verserete imposte e INPS su un reddito di 10 mila euro annui per 2 anni.
Quanto appena detto è giusto?
Se vi state chiedendo se sia giusto o meno dover pagare un acconto sul 2020, la risposta da dare è che è previsto dalla normativa fiscale vigente. Inoltre, è opportuno ricordare che l’acconto si sta iniziando a pagare quando si è già nella seconda parte del 2020.
Per quanto possa rassicurare, per concludere, possiamo dire che sia i saldi che gli acconti non dovranno essere pagati necessariamente in un’unica soluzione ma potranno pagarsi a rate, tra luglio 2020 e novembre dello stesso anno.
Inoltre vedendo il lato positivo, ricordate che l’anno successivo, nel 2021, quando farete la seconda dichiarazione dei redditi, avrete già versato un sostanzioso acconto sul 2020 e quindi il saldo sul 2020 sarà decisamente leggero o perfino nullo se guadagnerete la stessa cifra del 2019.
Ilaria De Santis
Buongiorno,
ho una domanda circa il saldo della seconda dichiarazione dei redditi.
Io ho praticamente la stessa situazione del sig. Bodoni.
Quando scrivete, alla fine dell’articolo, che: “il saldo sul 2019 sarà decisamente leggero o perfino nullo se guadagnerete la stessa cifra del 2018” vuol dire che il saldo del 2019, che pagherò a giugno 2020, si calcolerà sottraendo l’acconto del 2019?
Grazie mille
Ilaria
Michele
Buongiorno Ilaria,
si, nel 2020 il saldo del 2019 sarà calcolato tenendo conto degli acconti che hai versato l’anno precedente.
giuseppe
Ma si possono rateizzare giusto ?? fino a quando ?? grazie
Michele
Buongiorno Giuseppe,
la prima parte: “saldo + 40% di acconto” potrà essere rateizzata in un massimo di 6 rate tra luglio e novembre. La restante parte (60% di acconto) non potrà essere rateizzata e dovrà pagarsi entro il 30 novembre.
Nicola
Volevo solo complimentarmi per la chiarezza dell’articolo. Fatto molto bene!
Giovanni Vullo
Salve,
mi sembra ci sia un errore nel calcolo, diverso dall’arrotondamento operato.
L’imposta sostitutiva è stata calcolata sull’imponibile al lordo dei contributi. Il sig. Bodoni dovrebbe prima detrarre i contributi INPS e sull’imponibile rimanente calcolare l’imposta dovuta. Ossia:
(10.000,38 – 2.572,10) * 5% = € 371,41
Non i 500 € che sono stati riportati.
Giovanni Vullo
Uhmm, non avevo letto che si trattasse del primo anno di attività. Quindi i contributi non possono essere detratti (in ipotesi fossero uguali).
Grazie comunque per l’attenzione.
Michele
Buonasera Giovanni,
i contributi potranno essere portati in deduzione l’anno successivo a quello dell’effettivo versamento. Nel caso del professionista che alla prima dichiarazione versa per la prima volta i contributi, la base imponibile per le imposte risulterà la stessa a quella dei contributi.
Djemi
Ad esempio qualcuno aprirà per la prima volta una partita iva in 2020 e ci è stato in 2019 uno studente borsista in questo caso come si fa la dichiarazione dell’anno precedente ciò 2019
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Djemi,
potrai fare il modello persone fisiche per dichiarare i redditi percepiti come borsa di studio.
Iacopo
Ho aperto la partita iva in regime forfettario a marzo del 2020, qual’e la scadenza per la prima dichiarazione redditi pf?
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera,
la prima scadenza per la dichiarazione sarà nel 2021 riferita ad i redditi prodotti nel 2020.
Felice
Salve,
ho aperto partita iva a Giugno 2019, ma ho fatturato pochissimo (1200 euro circa.) Devo comunque presentare la dichiarazione con relativo pagamento inps? A mio avviso, no, ma vorrei conferma…
Grazie
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno felice,
si, avendo p. iva sei comunque tenuto a presentare dichiarazione dei redditi e versare quanto spettante in base al tuo reddito prodotto per il 2019.
Lucia
Buongiorno, avrei una domanda… ho aperto la partita iva regime forfettario, gestione separata questo febbraio 2020 quindi ancora da pochi mesi.
Non so se ho capito male, ma se i contributi vengono calcolati in base al reddito com’è possibile che l’inps ad oggi mi chiede di versare già contributi? Su che base calcola i miei contributi se ancora non ho fatto reddito??
È una situazione assurda! Praticamente mi toccherà o non pagare o farmi un prestito per poter fronteggiare queste spese che non ho nemmeno fatturato e quindi incassato.
Grazie per l’aiuto
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Lucia,
se hai aperto la p. iva a febbraio 2020 come professionista in gestione separata la prima volta che verserai i contributi sarà a giugno 2021 a seguito della tua prima dichiarazione dei redditi, non prima. Ti verranno richiesti i contributi 2020 ed un acconto sui contributi 2021 sulla base del tuo reddito 2020.
Lucia
Quindi non devo pagare questa prima rata che scade il 18 maggio…
Alessandro
Buonasera, ho aperto la p.iva con regime forfettario nel 2018. Nella dichiarazione 2019 ho versato il saldo 2018 pari a x e l’acconto 2019 (pari al saldo 2018 x). Ora in sede di dichiarazione del 2020 mi viene chiesto di pagare il saldo 2019 (non come differenza rispetto all’acconto 2019 ma come intero importo y pari al 5% del reddito 2019) oltre che l’acconto 2020. è corretto?
Da quanto mi risulta il saldo 2019 dovrebbe essere pari a x-dovuto come saldo 2019 (nel caso di specie tra l’altro nel 2019 ho guadagnato anche meno del 2018).
Grazie per l’attenzione e la disponibilità
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Alessandro,
nella nuova dichiarazione pagherai il saldo 2019 come differenza tra l’acconto versato l’anno precedente e la somma reale di imposte che dovrai versare per quanto fatturato nel 2019. Inoltre dovrai versare anche l’acconto.
Chiara
Buonasera, ho aperto P.iva in forfettario ad agosto 2019 e ho fatturato solo 250 euro.. Il versamento dei contributi previsto per giugno è slittato a settembre a causa dell’emergenza covid giusto? Così come la dichiarazione dei redditi?
Grazie mille.
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Chiara,
al momento, a meno di proroghe dell’ultima ora, la prima scadenza utile per il pagamento delle imposte sui redditi è al 30 giugno.
riccardo
Buonasera, grazie mille per l’articolo.
Vorrei approfittare della vostra disponibilità chiedendo quanto segue.
Nel 2019 ho fatturato 23000 euro circa, che arrivano quasi a 24000 includendo il 4% di rivalsa Inps. Come calcolo le mie tasse e acconto per 2020 considerando che il mio coeff di reddito è 78% e sono nel regime forfettario del 5%. I calcoli grazie al vostro articolo sono molto semplici , mi confonde solamente questo 4% di rivalsa inps.
Inoltre, sono previste agevolazioni o proroghe visto il periodo Covid?
La Ringrazio infinitamente
riccardo
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Riccardo,
il 4% dovrai trattarlo come se fosse un compenso a tutti gli effetti, rientrerà nel computo del tuo fatturato totale. (ti lascio questo link per capire come funziona la rivalsa INPS:https://www.partitaiva24.it/la-rivalsa-inps-del-4-in-fattura/).
Al momento a causa del corona virus è slittato il pagamento della prima rata delle imposte, questa è passata dal 30/6 al 20/7.
Roberto
Buongiorno. Sono un medico, ho aperto partita IVA con regime forfettario a gennaio 2020. Finora ho pagato i bolli del primo trimestre, emettendo con fatturazione elettronica. Le tasse su queste prestazioni devo pagarle nel 2021 no? Adesso non ho scadenze?
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Roberto,
si, dovrai pagare le imposte sui redditi nel giugno del 2021, rispetto ad i tuoi redditi 2020. Per il momento non avresti altre scadenze a livello fiscale.
Michele
Buongiorno,
Ho aperto p. Iva giugno 2019.il pagamento dei contributi inps si fa dopo la dichiarazione dei redditi o prima? Grazie
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Michele,
il versamento dei contributi dipende dalla tua gestione previdenziale di riferimento. Se fossi un professionista iscritto in gestione separata INPS verserai i contributi in fase di dichiarazione dei redditi insieme alle imposte. Se invece fossi un commerciante, allora dovrai versare le rate inps già durante il tuo primo anno d’attività nelle scadenze prefissate.
Cesare
Buongiorno e grazie dell’articolo molto chiaro.
Una sola domanda: facendo sempre riferimento all’esempio dell’articolo, se ho capito bene, nel 2021 fra giugno e Novembre, il signor Bodoni, pagherà l’eventuale saldo 2020 e l’acconto sul 2021 (in base al fatturato 2020)
In sintesi, il periodo di cassa più difficile è luglio-Novembre 2020 perchè paga doppio, mentre giugno-novembre 2021 deve pagare solo l’acconto 2021 ed eventualmente il saldo 2020. Corrretto?
Grazie
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Cesare,
si, è esatto.
Gian
Buongiorno, ringraziandovi per l’articolo vorrei essere sicuro di aver capito bene le scadenze. Considerato che ho aperto P.IVA a Gennaio 2019 e usando il vostro esempio per le cifre:
– il 20 Luglio 2020 dovrei pagare 500 + 2572 = 3072€ come saldo+acconto riferiti al 2019
– il 30 Novembre 2020 dovrei pagare 500 + 2057.6 = 2557.6€ come acconti riferiti al 2020
Corretto?
Inoltre, tutte le fatture che ho incassato nel 2020 dovrò dichiararle l’anno prossimo anche se le ho emesse nel 2019, secondo il principio di cassa. Giusto?
Grazie in anticipo per l’attenzione.
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno,
il 20 luglio verserai saldo 2019 + acconto 2020, al 30 novembre invece verserai gli acconti 2020.
In riferimento alle fatture 2019 che hai incassato nel 2020, queste andranno dichiarate come fatturato del 2020.
Tatiana
Buongiorno,
Vorrei chiarire una cosa: alla fine dell’articolo “….. nel 2021, quando farete la seconda dichiarazione dei redditi, avrete già versato un sostanzioso acconto sul 2020 e quindi il saldo sul 2020 sarà decisamente leggero o perfino nullo se guadagnerete la stessa cifra del 2019.”
Ma se ho la cifra molto inferiore? A causa della situazione di emergenza ho fatturato pochissimo nel 2020. Ma devo pagare acconto basato sul fatturato nel 2019. Quindi questo acconto supererà molto importo dovuto nel 2021 per il 2020. La differenza me la rimborseranno in qualche modo? O sarà possibile utilizzare nei prossimi anni? Come funzione se l’acconto supera il dovuto e avanza?
Grazie in anticipo
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera Tatiana,
in questi casi vanterai dei crediti che potrai utilizzare per il pagamento delle imposte derivanti dalle dichiarazioni degli anni successivi. I tuoi versamenti effettuati non andranno perduti.
Maria Giovanna
Buongiorno, grazie dell’articolo molto chiaro. Avrei una domanda, se nell’anno successivo mi trovassi a fatturare meno o addirittura chiudere la partiva iva (ad esempio perché cambio tipologia di contratto), può succesere che l’acconto, in proporzione al nuovo fatturato, venga restituito? Grazie davvero
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera Maria Giovanna,
nel caso di versamento di acconti superiori a quanto effettivamente dovuto, nella dichiarazione sorgerebbe un credito che potrà essere riportato ad anno successivo oppure essere richiesto a rimborso.
Nick Serrato
se io ho il coeff 78%… il 22% restante resta a me?
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera Nick,
il 22% viene considerato come costo a tavolino, sia che tu abbia sostenuto tali costi o meno. In sintesi si, rimane a te o per meglio dire su questo 22 % che hai incassato non andrai a pagare tasse.
Fiorenzo
Buongiorno,
Ipotizzando di aprire P.Iva il 1 ottobre di quest’anno, e ipotizzando ricavi, da ottobre a dicembre, di 3000 euro, a giugno prossimo pagherò contributi e imposta sostitutiva a saldo sul guadagno di questi tre mesi. La mia domanda riguarda l’acconto: verrà calcolato presumendo per l’anno 2021 un ricavo di 3000 euro, oppure verrà preso in considerazione che questi 3000 sono stati guadagnati in soli tre mesi, e quindi l’acconto verrà parametrato su 12 mesi, quindi calcolato su 12000 euro (se in tre mesi ho guadagnato 3000, si presume che in 12 ne guadagnerò 12000…)?
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Fiorenzo,
gli acconti verranno calcolati sul fatturato prodotto nel 2020, quindi nel tuo esempio su 3.000 €
Andrea
Buongiorno,
Sono un procacciatore di affari, ho aperto la mia partita IVA ad agosto.
I contributi INPS inizio a pagarli a novembre 2020 o a febbraio?
Grazie
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Andrea,
avendo aperto ad agosto, la prima rata di competenza sarà quella di novembre relativa ad i mesi di agosto e settembre.
Simone
Salve. Ho aperto P iva a gennaio 2018 in regime forfettario. Il 1 anno ho fatturato 30000€ pagando tra inps (25,72) e irpef (5%) circa 12000€ in totale di tasse. Nel 2019 ho fatturato 64500 e mi sono ritrovato a pagare 15000 a luglio e 6500 dovrò pagare entro il 30 novembre. È normale che mi ritrovo a pagare così tanto ?
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Simone,
quando si fa per la prima volta la dichiarazione dei redditi, non avendo versato acconti l’anno precedente si va a pagare sostanzialmente doppio. Nel tuo caso bisognerebbe valutare la dichiarazione dei redditi per capire effettivamente cosa sia stato calcolato.
Se volessi una consulenza preliminare compila pure il form che trovi sul nostro sito per approfondire. https://partitaiva24.it/
Emanuele
Salve.
Ho una partita IVA aperta nell’anno 2018, con un fatturato (e relativo incasso) di €22.288,11.
Ho pagato nell’anno 2019 un totale di €14.863,85 tra imposta e INPS.
Nel 2019 e nel 2020 non ho più fatturato nulla. Ritengo quindi che gli acconti versati per l’anno 2018 mi debbano essere restituiti. È corretto? Se sì, a quanto ammonta questa cifra che dovrei ricevere? E come si procede alla richiesta di “rimborso”?
Grazie mille in anticipo per la vostra risposta.
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Emanuele,
potrai utilizzare tali crediti per compensare altre imposte o contributi della dichiarazione oppure procedere alla richiesta di rimborso, ti lascio di seguito un link di un contenuto in cui se ne parla:https://partitaiva24.it/come-richiedere-un-rimborso-fiscale-sul-proprio-conto/
Antonio
Ho aperto la,partita iva a regime forfettario 24/6/2020 quando devo cominciare a pagare tasse e INPS avendo fatto ad oggi 2 fatture X un totale di euro 10000(Diecimila).
Grazie X il chiarissimo articolo e complimenti X le risposte
Michele (Partitaiva24.it)
Ciao Antonio,
se hai aperto p. iva nel 2020 andrai a pagare per la prima volta le imposte nel 2021 in fase di dichiarazione dei redditi. Solitamente la prima scadenza è il 30/6. Rispetto all’inps, se sei iscritto alla gestione separata la scadenza è la medesima delle imposte.
Aniello
Salve
Ho aperto una partita IVA il 25 luglio 2020, sono un libero professionista, per il 2020 vale il limite di 65.000 euro per optare per il regime forfettario.
Grazie
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno,
dovrai rimanere sotto i 65.000 € ragguagliati su base annua. Se volessi un prima consulenza gratuita per il passaggio ti invito a compilare il form presente sul nostro sito https://partitaiva24.it/
Manuel
Buongiorno, aprirò la mia prima partita iva a marzo 2021, nel 2020 ero in Naspi e ho lavorato come dipendente ma anche come lavoratore autonomo occasionale con ritenuta d’acconto facendo il Rider per Glovo.
La mia domanda è semplicissima: in estate potrò fare il modello 730 perchè non avevo la partita iva nel 2020 o dovrò fare per forza il modello unico perchè ho aperto la partita iva nel 2021?
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Manuel,
se nel 2020 non avevi la p. iva potrai fare il 730 nel 2021. Il modello unico invece sarà per te l’unica opzione nel 2022.
Federico Granata
Buonasera, ho aperto una partita iva forfettaria a dicembre 2020, la mia commercialista mi ha detto in “parole povere” di togliere il 60% circa dal pagamento di ogni cliente perché è compreso di 4% tasse e 25% circa contributi, moltiplicato per due perché dovrò pagare i contributi del secondo anno di attività. E’ corretto? A me sembra tantissimo il 60% perché quel che mi rimane in tasca è davvero poco. A voi torna?.
Grazie mille.
Michele (Partitaiva24.it)
Buonasera Federico,
diciamo che la tua commercialista è stata molto prudente. Verosimilmente però dovrai tenere da parte circa il 50% per essere sicuro di non arrivare con sorprese alla dichiarazione dei redditi.
Il tutto dipende dal tipo di attività che svolgi e il tuo coefficiente di redditività, bisognerebbe valutare il caso per avere una cifra certa.
Laura
Buongiorno, non mi è chiara una cosa per quanto riguarda la questione dell’acconto dell’anno successivo.
Ho aperto la partita IVA con regime forfettario a marzo 2020. Ho lavorato fino a questo mese (Gennaio 2021). So già che nell’anno solare 2021 fatturerò soltanto 4 mesi ( poiché mi pagano a 90 giorni). Dunque so già che l’ultima fattura del 2021, riguarderà le prestazioni di Gennaio 2021. Dopo di ciò non svolgerò più attività in libera professione poiché ho vinto una borsa di studio (che subisce una tassazione diversa). Come faccio ad evitare che l’acconto per il 2021 sia nettamente più alto di quello che in realtà fatturerò?? C’è un modo per dichiarare preventivamente il reddito?
Spero di aver chiarito il mio dubbio.
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Laura,
si, potrai determinare il tuo acconto con il metodo previsionale anziché il classico metodo storico. Ne abbiamo parlato nel nostro canale youtube ecco il link al video:https://www.youtube.com/watch?v=ypuw0Kjdaj4
Francesco
Salve, ho aperto partita iva regime forfettario gestione separata per la prima volta il 30/12/2020, la mia commercialista dice che dovrò versare tutte le imposte a fine 2021/inizio 2022, e non a metà 2021 come ho letto qui. A metà del 2022 diceva che dovrò versare l’acconto dell’anno successivo, perlomeno così mi pare di ricordare.
Mi confermate questa cosa? Quanto sarebbe inoltre prudente togliere al mese da ogni “stipendio” in % ? (coefficiente 67% aliquota agevolata al 5%)
Grazie in anticipo.
Michele (Partitaiva24.it)
Buongiorno Francesco,
se non hai incassato nulla nel 2020, la dichiarazione 2021 sul 2020 sarà a 0 perciò non dovrai versare nulla. Nella dichiarazione 2022, sul 2021, andrai quindi a versare sia saldo che acconto. Sarà un po’ come se fosse la tua prima vera dichiarazione. Considera che oltre al 5% del 67% dovrai tener da parte anche la quota dei contributi inps. L’ideale sarebbe mettere da parte circa il 30% di ogni fattura. In ogni caso, ogni situazione va valutata nel particolare.
Se volessi approfondire, ti segnalo questo video del nostro canale Youtube:https://www.youtube.com/watch?v=jooCXBgstQk