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Regime forfettario: attenzione alla prima dichiarazione dei redditi

Quando si apre la partita IVA con il regime forfettario, come libero professionista o freelance, durante il primo esercizio non si sostiene alcun pagamento per contributi e imposte. Questo aspetto, sicuramente molto positivo nell’immediato, potrebbe generare l’aspettativa che con il regime forfettario non si paghi mai nulla.

Sommario

La prima dichiarazione del professionista in gestione separata INPS

Esempio

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Non è affatto così!

La prima dichiarazione del professionista in gestione separata INPS

Un professionista iscritto alla gestione separata dell’INPS, che ha aperto la partita IVA nel 2020 fino all’estate del 2021, nel momento in cui presenterà la prima dichiarazione dei redditi non verserà alcunché.

In parole più semplici, durante il primo anno di attività, il 2020 appunto, non si verserà alcun acconto sul 2021. Ciò vale sia per le imposte che per i contributi previdenziali INPS. Arrivati all’estate 2021, quindi, ci si ritroverà senza aver versato alcunché su un anno ormai chiuso da un pezzo.

Cosa accade, dunque, in sede di prima dichiarazione dei redditi al momento della compilazione del modello Redditi 2021 (riferimento esercizio 2020) nell’estate del 2021?

Il nostro professionista, tra giugno e novembre 2021, dovrà affrontare infatti un pagamento “doppio”. Si ritroverà a versare quanto avrebbe dovuto già pagare per il 2020 (sia per le imposte che per i contributi previdenziali INPS) e che non ha ancora mai versato, oltre ad un sostanzioso acconto sul 2021 sia per le imposte che per i contributi previdenziali INPS.

Chiaramente, non si paga di più perché lo Stato è uno strozzino.

La questione è dovuta al fatto che non è stato possibile pagare/versare degli acconti sul 2020 perché è il primo anno di attività e non si ha la possibilità di prevedere il reddito per l’anno in cui avete aperto la partita IVA.

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Esempio

Facciamo un esempio concreto con dei numeri.

Ipotizziamo che il sig. Bodoni, social media manager, abbia aperto partita IVA nel 2020 ed abbia fatturato 12.821 euro conseguendo un reddito effettivo per il 2020 pari a  10.000 euro (reddito inteso come il prodotto tra fatturato, 12.821 euro, per coefficiente di redditività, il 78%)

Imposte effettive anno 2020 (5%)€   500,00
INPS effettiva anno 2020 (25,72%)€ 2.572,00
Totale anno di competenza 2020€ 3.072,00

Come dicevamo prima, tra giugno e novembre 2021, non soltanto il nostro professionista dovrà versare imposte e contributi INPS sul 2020 pari a Euro 500 + Euro 2.572, per un totale di Euro 3.072 ma si dovranno calcolare e di seguito anche pagare gli acconti sul 2021, per imposte ed INPS.

Acconto per il 2021– il 100% di imposta di competenza per il 2020€ 500
Acconto INPS per il 2021– 80% dell’INPS di competenza per il 2020€ 2.057,6
Totale Acconti per il 2021€ 2.557,6

Se state facendo la riflessione (del tutto sbagliata) che con soli 10.000 euro di reddito state lasciando allo Stato circa più della metà (5.629 euro) state commettendo un errore.

Ricordate che state pagando il doppio, ma su un reddito complessivo che si basa su 2 anni, non su uno soltanto.

Difatti, verserete imposte e INPS su un reddito di 10 mila euro annui per 2 anni.

Quanto appena detto è giusto?

Se vi state chiedendo se sia giusto o meno dover pagare un acconto sul 2021, la risposta da dare è che è previsto dalla normativa fiscale vigente. Inoltre, è opportuno ricordare che l’acconto si inizia a pagare dalla seconda parte del 2021.

Per quanto possa rassicurare, in conclusione, possiamo dire che sia i saldi che gli acconti non dovranno essere pagati necessariamente in un’unica soluzione, ma potranno pagarsi a rate, tra luglio 2021 e novembre dello stesso anno.

Inoltre, guardando il lato positivo, ricordate che nell’anno successivo, il 2022, quando farete la seconda dichiarazione dei redditi avrete già versato un sostanzioso acconto sull’anno precedente e ,quindi, il saldo sul 2021 sarà decisamente più leggero o perfino nullo se guadagnerete la stessa cifra del 2020.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 22/06/2021
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    49 commenti
  1. Aniello ha detto:

    Salve
    Ho aperto una partita IVA il 25 luglio 2020, sono un libero professionista, per il 2020 vale il limite di 65.000 euro per optare per il regime forfettario.
    Grazie

    • Michele (Partitaiva24.it) ha detto:

      Buongiorno,

      dovrai rimanere sotto i 65.000 € ragguagliati su base annua. Se volessi un prima consulenza gratuita per il passaggio ti invito a compilare il form presente sul nostro sito https://partitaiva24.it/

  2. Antonio ha detto:

    Ho aperto la,partita iva a regime forfettario 24/6/2020 quando devo cominciare a pagare tasse e INPS avendo fatto ad oggi 2 fatture X un totale di euro 10000(Diecimila).
    Grazie X il chiarissimo articolo e complimenti X le risposte

    • Michele (Partitaiva24.it) ha detto:

      Ciao Antonio,

      se hai aperto p. iva nel 2020 andrai a pagare per la prima volta le imposte nel 2021 in fase di dichiarazione dei redditi. Solitamente la prima scadenza è il 30/6. Rispetto all’inps, se sei iscritto alla gestione separata la scadenza è la medesima delle imposte.