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Mettersi in proprio ai tempi del Coronavirus

Ritorno alla solita routine o sprint verso una nuova avventura?

Questo è il dilemma di migliaia di italiani che si sono appena lasciati alle spalle l’estate 2020. Una stagione che rimarrà nella storia non solo del bel Paese, ma dell’intero globo, per uno degli eventi che sta sconvolgendo le vite di ciascuno di noi: la pandemia da Covid-19.

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Adesso che siamo entrati in autunno, l’ansia di un ritorno di un lockdown in Italia è comunque sempre dietro l’angolo. Che fare dunque? Abbattersi o cambiare mood? Prima del Coronavirus, eravamo tutti “catturati” dalle proprie abitudini.

Ogni mattina ci si svegliava presi dalle mille attività: lavoro, scuola, famiglia, casa, senza avere mai il tempo di fermarsi, riflettere su ciò che si voleva fare e su chi si volesse essere. Non si aveva mai il tempo di capire se dedicarsi allo studio tutta la vita, restare alle dipendenze altrui o fare qualcosa di nostro. Non c’era giorno in cui non si desiderava mollare tutto e partire, ma uno scoglio ci bloccava e continua a frenarci: la paura.

Tutti sogniamo di essere indipendenti, ma forse non abbiamo tempo, non ci crediamo veramente o semplicemente siamo presi dalla routine quotidiana, tanto che non ci si sofferma a progettare e pensare a noi stessi. Mille corsi, mille attestati, master, competenze linguistiche e informatiche acquisite nel tempo, non ci aiutano a scommettere su di noi.

Prima della pandemia, inoltre, il mercato del lavoro era già cambiato drasticamente. Specialmente chi ambiva al tanto caro “posto fisso” ha dovuto fare i conti con una prospettiva totalmente diversa dal momento che la parola d’ordine è diventata “flessibilità”.

Lavorare, poi, comodamente da casa non è più una rarità. E questo non riguarda solamente i professionisti, gli e-commerce o i freelance. Infatti, anche i lavoratori dipendenti, ovviamente a seconda della tipologia di lavoro svolto, possono benissimo svolgere le proprie mansioni dal proprio appartamento.

Se un giorno volessimo mettere tutto in campo, fare “all-in” e puntare su di noi, cosa dobbiamo fare? Andrà sempre tutto bene?  Certo che no!

La vita è fatta di scelte, e non possiamo sapere quale sia la migliore. Ma restare fermi vuol dire anche spegnersi lentamente. Il futuro non deve immobilizzarci. Dobbiamo continuare ad affacciarci alla finestra, come abbiamo fatto in una delle situazioni più difficili mai verificatesi nella storia dell’umanità, e scoprire che possiamo ancora dare agli altri coraggio e trovarlo per noi stessi.

Ci sono mille opportunità là fuori pronte ad appassionarci!

Oggi, per indicare alcuni esempi, nel campo del digitale esistono molteplici professioni ricercate, come quelle dell’assistente virtuale, del web designer o dei consulenti web marketing. Tutte attività che possiamo svolgere in un ufficio ben sanificato o dal nostro loft.

Attenti però ai falsi miti! Svolgere la propria professione direttamente da casa non significa non essere tassati. No significa neanche che ci costerà un occhio o che dovremmo affrontare un’“Odissea” per compiere gli adempimenti necessari.

Per tutti i lavoratori autonomi, qualora si svolga l’attività in maniera professionale, organizzata e continuativa, sorge l’obbligo di aprire la partita iva. Se vi occupate di creare siti internet per diversi clienti o ne costruite uno per promuovere la vostra attività dovrete aprire una partita iva. Inoltre, mettersi in proprio senza avere una regolare partita iva sul fronte dell’immagine non sarebbe una grande mossa.

Oggi quasi tutte le aziende amano avere a che fare con freelance esterni che siano dei veri professionisti e che rilascino regolare fattura; molte sono le imprese, infatti, che non vedono di buon occhio gli improvvisati che emettono ricevute per prestazioni occasionali e che indirettamente stanno comunicando ai loro committenti di fare tale attività solo da hobbisti.

Ma quanto costa l’apertura della partita iva? In generale è facile ed ha un costo pari a ZERO.

Ed anche se ci pensate voi ad attivarla, recandovi in uno degli uffici della Agenzia delle entrate, vi sono però diversi oneri burocratici amministrativi. Se vi affidate invece alla consulenza del professionista le uniche “uscite” in termini monetari da sostenere saranno legate alla fase di apertura della partita iva e alla tipologia di regime fiscale e sistema contabile più confacente alla vostra attività (dal quale derivano adempimenti periodici durante l’anno e costi diversi). Inoltre, il consulente di fiducia può evitarvi pesanti sanzioni nel caso di errori.

Partitaiva 24 è il portale di contabilità online e consulenza digitale leader in Italia rivolto alle imprese e ai professionisti. Affidarsi ad un consulente di fiducia o ad una realtà 100% online come la nostra permette all’aspirante freelance di aprire tutte le posizioni fiscali senza commettere errori, usufruire di una consulenza preliminare gratuita e avere un supporto costante durante tutto l’anno.

L’aspetto più importante, però, è capire, prima di lanciarsi in questa nuova avventura, gioie e dolori di una partita iva. Ci sono ad esempio regimi fiscali talmente agevolati che vi faranno mettere in dubbio numerosi luoghi comuni del tutto privi di verità sul fantomatico mondo del “mi metto in proprio”.

E se va male l’attività cosa succede? Succede che ci rialziamo, come abbiamo sempre fatto, con un bagaglio di esperienza in più, pronti per un nuovo episodio della nostra vita!

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 06/10/2020
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