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Il metodo AGILE può aiutare a fare impresa

Nell’era della digitalizzazione si sono diffuse diverse metodologie di lavoro all’interno di contesti aziendali per stare al passo con le esigenze di un mercato in continua evoluzione. Tra gli approcci più utilizzati, il metodo “agile” è quello che si è maggiormente sviluppato a partire dal nuovo millennio. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.

Sommario

Che cosa si intende per metodo agile

Obiettivo del metodo agile

Come il metodo agile può aiutare a fare impresa

Il movimento agile

statistiche sull'utilizzo del metodo agile

Come rendere un'azienda agile?

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Che cosa si intende per metodo agile

Per metodo agile, oggi, si intende il procedimento di trasformazione digitale di un’impresa che mette al centro le persone. Inizialmente, infatti, tale metodologia era stata pensata per lo sviluppo di applicazioni, ossia nell’industria del software, al fine di ridurre tempi e costi aziendali. Anche se la filosofia gestionale per ridurre gli sprechi all’interno delle imprese è nata in Giappone già negli anni ’80, si è dovuto attendere il nuovo millennio affinché questa potesse affermarsi.

Precisamente, nell’aprile del 2001, nello Utah (Stati Uniti), un gruppo di progettisti software si è riunito per risolvere il problema dello sforamento del budget e dei tempi per attuare i progetti IT. Da questo summit è uscito fuori il “Manifesto per lo sviluppo agile del software”, fondato su 4 principi che concepiscono un modo diverso di attuare un sistema informatico:

Ovvero, fermo restando il valore delle voci a destra, consideriamo più importanti le voci a sinistra” (Manifesto Agile).

Queste premesse hanno, dunque, cambiato l’approccio al lavoro all’interno di contesti aziendali. Infatti, le imprese che lo hanno sperimentato, e che nel tempo hanno registrato un grande riscontro, sono state quelle che hanno puntato sull’innovazione organizzativa più che su specifici prodotti o servizi. Che hanno messo al primo posto le persone e le loro relazioni, per l’appunto.

Questo cambiamento è stato, inoltre, più semplice per le imprese che per loro natura sono innovative, cioè le startup. Sono, infatti, dotate di un’organizzazione più semplice per potere implementare la menzionata metodologia.

Il metodo agile, quindi, va anche oltre la mera trasformazione digitale dell’impresa, in quanto si prefigge come scopo non solo quello di ridurre i costi della burocrazia e manageriali, ma anche quello di rendere le persone più motivate.

Obiettivo del metodo agile

Il principale obiettivo del metodo agile è, però, la soddisfazione del cliente. Come già detto, la riduzione dei costi e l’aumento della qualità del software stesso, attraverso un suo sviluppo più celere, è alla base dell’impiego di tale metodologia.

Ed è proprio per tale motivo che il metodo agile si contrappone ai metodi di sviluppo tradizionali, come il c.d. waterfall modell (modello a cascata), in quanto propone di attuare un approccio al lavoro meno strutturato ed incentrato sulla consegna celere al cliente di un prodotto o servizio funzionante e di qualità.

Ovviamente, per realizzare ciò, è necessario cambiare il metodo di lavoro seguito da un team aziendale, il quale deve essere composto da individui stimolati, dotati di uno spirito di comunicazione e fiducia e, dunque, collaborazione. Quest’ultimo, poi, sarà utile anche nel rapporto con la clientela. Come immaginato dal Manifesto, infatti, persone e strumenti insieme possono consentire alle aziende di diventare “agili”.

Come il metodo agile può aiutare a fare impresa

Proprio perché più “agile”, tale modello può aiutare le imprese a lanciare un prodotto o un servizio migliore e, quindi, a trarre dei benefici. Per fare ciò, la metodologia agile utilizza dei cicli di sviluppo brevi chiamati “sprint”.

Ogni fase di sviluppo, sostanzialmente, consente al cliente di rilasciare dei feedback, dandogli la possibilità di utilizzare e testare il software. Ciò aiuta la squadra che si occupa dello sviluppo di avvicinarsi alle esigenze del consumatore, consegnando alla fine un prodotto o un servizio qualitativamente più alto.

Detto maggiore coinvolgimento dell’utente finale, comporterà per l’azienda vantaggi, come l’abbassamento del rischio di non centrare l’obiettivo, una maggiore produttività, più trasparenza, flessibilità e rilevazione più veloce dei problemi. In definitiva, il metodo agile aiuta l’impresa a collaborare con il cliente e non a puntare esclusivamente sulla conclusione di contratti rigidi con lo stesso.

Il movimento agile

Dal momento che il metodo agile non riguarda solamente l’universo di sviluppo dei software, ma la gestione dei diversi contesti aziendali, per l’appunto, si è affermato da qualche tempo un movimento che mira proprio a diffondere l’utilizzo di tale approccio. 

Sostanzialmente, è nata una corrente di pensiero che ha come fine quello di divulgare le metodologie di lavoro agile più impiegate da parte delle aziende. In cima alla classifica, si è collocata quella che ha come obiettivo la “sburocratizzazione” degli adempimenti e l’abbattimenti dei costi di sviluppo dei software. Ricordiamo, infatti, che nell’ultimo decennio è esploso il fenomeno della digitalizzazione.

Dunque, il movimento agile fonda le radici delle sue idee sulla necessità di adattarsi ai cambiamenti e farlo, però, alla stessa velocità con cui il mercato tecnologico e le esigenze dei clienti si trasformano. Rapido è appunto sinonimo del termine “agile”. Detto proposito, comunque, può essere raggiunto soltanto mediante la collaborazione di una squadra, formata da membri a cui viene affidato un certo grado di responsabilità. 

statistiche sull’utilizzo del metodo agile

Una delle statistiche più interessanti e relative all’applicazione del metodo agile è senza dubbio costituita dal quattordicesimo report annuale sullo “stato di salute” dell’agile a livello mondiale e pubblicato dal sito www.stateofagile.com

In particolare, leggendo la relazione sulla percentuale di squadre aziendali che utilizzano l’“agile” si può osservare che l’82% degli intervistati ha indicato che non tutti i team della propria azienda hanno adottato detta pratica, segnalando che una crescita per il suo utilizzo da parte delle imprese deve ancora arrivare.

Nello specifico, il 44% ha dichiarato che meno della metà del proprio team è “agile”; il 33% ha affermato che più della metà della squadra lo è; il 18% ha indicato che tutti i membri del team sono agile; e, infine, il 5% ha precisato che nessuno dello staff dell’impresa è “agile”.

Le pratiche agili, inoltre, non sono limitate alle organizzazioni di software. Quest’anno dal sondaggio è stata rivolta una nuova domanda su quali aree dell’organizzazione aziendale hanno adottato principi e pratiche “agile”. Il risultato delle interviste è questo: 

Come rendere un’azienda agile?

Abbiamo detto che il metodo agile riguarda nello specifico l’organizzazione aziendale e la sua sfida alla trasformazione dell’universo digitale che richiede repentine risposte per potere sopravvivere nel mercato. Quindi, la metodologia agile deve essere implementata all’interno della struttura dell’impresa. Come può, dunque, questa organizzarsi adottando le partiche agili?

Per quanto concerne l’organizzazione, un’azienda deve senz’altro fare funzionare la sua macchina operativa tradizionale, ma favorire al contempo nuove opportunità di business. Ciò è possibile mediante la creazione di diverse figure che prima mancavano nell’organigramma dell’impresa e che, per le attuali esigenze di mercato, devono necessariamente includere i profili legati all’innovazione. Ciò significa sviluppare, quindi, altre competenze iperconnesse alla trasformazione dettata dalla rivoluzione digitale. 

Ovviamente, per potersi adeguare ad un metodo agile si devono pianificare processi e strumenti nuovi di cui l’azienda, in mancanza, è tenuta a dotarsi. Occorre che vengano anche condivisi con il cliente, se necessario, per ridurre i rischi e aumentare, dunque, le probabilità di successo di lancio di un prodotto o servizio innovativo.

Quindi, le risorse che l’impresa dovrà sfruttare implementando la metodologia agile si trovano sia all’interno (il proprio staff) che all’esterno dell’azienda (la clientela). Questo viene considerato da chi già ha sperimentato l’“agile” come il sistema migliore per affrontare un mercato competitivo e in continua evoluzione dal punto di vista tecnologico, per l’appunto.

In sintesi, l’approccio a tale metodo non può prescindere da una vera e propria rivoluzione aziendale. Non è un caso se, prendendo come riferimento quanto emerso dal rapporto citato sopra, tra le priorità e ragioni principali dell’adozione del metodo agile rimangono l’accelerazione della consegna del proprio prodotto e il miglioramento nella capacità di gestione dei mutamenti.

Infatti, gli intervistati hanno risposto che, nel 2020, meno importanza è stata attribuita alla riduzione del costo del progetto (26% rispetto al 41% dello scorso anno) e più rilevanza, invece, alla riduzione del suo rischio (37% rispetto al 28% dello scorso anno).

A ciò va aggiunto che l’84% degli intervistati ha segnalato che le future opportunità per il miglioramento dell’organizzazione aziendale può realizzarsi attraverso il sostegno alla formazione e all’istruzione. Invece, tra le metodologie agili più utilizzale lo “Scrum” è quello che rimane più utilizzato, ha affermato il 58%.

Inizialmente applicato all’espansione dei prodotti commerciali, lo scrum si sviluppa come approccio alla pianificazione e gestione di progetti volti a stabilire, da chi prende le decisioni, delle certezze operative. Come? Dividendo il progetto in blocchi di lavoro (i famosi sprint citati sopra, la cui durata varia generalmente da una a quattro settimane). Il team di sviluppo, in poche parole, deve lavorare insieme e nella stessa direzione, agendo come unico e armonioso corpo.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 09/12/2020
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