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Social media manager con la partita iva

Per gestire una pagina facebook, instagram serve una p.iva? È un hobby e lo faccio per degli amici. Mi diverto e metto da parte qualcosa. Gestisco un paio di pagine come passa tempo, non ci guadagno molto, ma la cosa si fa sempre più interessante. Non so che fare, mi dicono che non è necessario far nulla, è vero? Devo mettermi a posto da un punto di vista fiscale, cosa mi serve?

Sommario

Cosa fa il social media manager

Partita iva o prestazione occasionale?

Il regime forfettario per il social media manager

Come aprire la partita iva online per social media manager

Quanto paga di imposte un social media manager

Quanti contributi previdenziali versa un social media manager

Rispettare il limite di fatturato

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Quello del social media manager è un lavoro molto controverso. Ancora oggi, molti stentano a concepire che sia un vero e proprio lavoro e che sia necessario un profilo in azienda che gestisca i canali sociali.

Le grandi aziende da subito hanno intravisto le potenzialità delle piattaforme social. Non esiste una grande azienda che non ne abbia di propri e che non li movimenti giornalmente. Le più grandi, addirittura, hanno diversi canali a seconda del paese in cui operano. Tutti noi siamo incantati dai post delle multinazionali, un po’ come degli spot televisivi di qualche anno fa. Ognuno di noi segue i propri brand preferiti su facebook e instagram e non manca mai di lasciare un mi piace o un commento.

Per di più, tutti abbiamo il nostro profilo su queste piattaforme e giornalmente, senza nemmeno accorgercene, ci spendiamo ore al giorno. Fino a pochi anni fa, tutto sembrava un gioco, un luogo dove ci si svaga, non ci si fanno soldi. Oggi, però, i social sono vere e proprie vetrine per i propri prodotti, servizi, sono dei marketplace stessi. In ogni momento possiamo intercettare i nostri potenziali clienti offrendogli la nostra proposta di valore, incuriosirli o mantenere vivo rapporto con loro.

Cosa fa il social media manager

Il social media manager non si limita solo a caricare dei post, ma è incaricato dalle aziende di gestire il marketing, la pubblicità e comunicazione sui diversi canali social.

I suoi compiti sono diversi: pianificazione e definizione degli obiettivi; ampliamento del grado di conoscenza di un marchio da parte degli utenti e la capacità di ricondurlo ai prodotti dell’impresa; attestazione della reputazione online dell’azienda; realizzazione dei contenuti digitali; creazione del traffico in entrata sulla pagina web dell’impresa e mantenimento dei contatti; supporto alle vendite dell’azienda. Si occupa, generalmente, anche della gestione e moderazione delle pagine dedicate alla community.

La gestione dei social, oggi, deve essere quasi scientifica e programmata. È molto più difficile di quello che si pensa. Sia per i giovani e, spesso, anche per i meno giovani, la materia fiscale non è certo conosciuta. Abbiamo ribadito più volte che da questo punto di vista non ci forma nessuno. Nessuno ci spiega come ci si mette in proprio e quali siano i nostri diritti e doveri da lavoratori.

Ma se guadagniamo dalla gestione di un social per un’azienda dobbiamo pagare delle tasse? 

Come si può intuire, anche gestire dei profili facebook o instagram è a tutti gli effetti un lavoro e se si guadagna attraverso questo lavoro di conseguenza si verrà tassati. Per di più, se si svolge autonomamente, dovremo aprire la nostra partita IVA. Come funziona?

Partita iva o prestazione occasionale?

Aprire partita IVA per social media manager è obbligatorio nel momento in cui l’attività diventa continuativa ed abituale, a prescindere da qualsiasi sia il livello di fatturato. Il mito che se non si superano i 5000 € di reddito non dovete aprire la partita IVA ma potete lavorare con la prestazione occasionale o il contratto di prestazione occasionale “prestO” è totalmente falso. Come più volte abbiamo visto, il principio che fa sorgere l’obbligatorietà della partita IVA è l’abitualità e la continuità dell’attività. Finché si svolge una prestazione occasionale, per esempio la collaborazione per lo sviluppo di una pagina facebook, non c’è l’obbligo dell’apertura della partita IVA.

Se invece l’attività svolta sia costante, come per esempio la gestione effettiva della pagina stessa, anche se si guadagnano meno di 5000 € annui sorge l’obbligo dell’apertura della partita IVA.

Per il fisco l’attività sarà intesa come abituale ed il principio di occasionalità verrà meno.

Il regime forfettario per il social media manager

Il primo passo per aprire una partita IVA come social media manager è quello di individuare il regime al quale il titolare della partita IVA può aderire. Il regime più conveniente, per chi decide di avviare un’attività, è il regime forfettario. Se si tratta della vostra prima attività in assoluto e non avete avuto altre esperienze lavorative con partita iva o come lavoratori dipendenti nello stesso settore potrete sicuramente aderire al regime forfettario.

Chiaramente in via preliminare è sempre consigliata una consulenza con un esperto per essere certi di scegliere il regime corretto e soprattutto capire come funziona la partita iva.

Come aprire la partita iva online per social media manager

Una volta verificati i requisiti per il regime forfettario, la partita IVA può essere aperta recandosi ad un qualsiasi sportello dell’Agenzia delle Entrate compilando il modello AA9\12, indicando in questa fase l’eventuale adesione al regime forfettario, e consegnarlo all’impiegato che vi rilascerà immediatamente il vostro nuovo numero di partita IVA. In sede di compilazione inoltre, si dovrà scegliere anche il codice ATECO che indica l’attività che si andrà a svolgere.

Ricordiamo che oltre alla partita iva è necessario avere un trattamento previdenziale. Per il social media manager è necessario iscriversi alla Gestione Separata INPS.

Sembra tutto facile, tuttavia, aprire una partita IVA non è così semplice come appare. Aprirla è solo il primo passo, dopodiché questa deve essere anche gestita. Degli errori in sede di apertura, come la scelta del regime fiscale o del codice Ateco sbagliato, possono costare caro.

Una buona consulenza preliminare può fare la differenza. Contattaci, la prima consulenza è totalmente gratuita.

Quanto paga di imposte un social media manager

Il social media manager in regime forfettario pagherà sul reddito imponibile, determinato moltiplicando i ricavi percepiti con il coefficiente di redditività previsto per il suo codice Ateco, una sola imposta in misura pari al 15%.

Nel caso di start-up, invece, è prevista una riduzione dell’aliquota d’imposta che sarà pari al 5% anziché al 15% per i primi cinque anni dall’avvio dell’attività, dopodiché si passerà all’aliquota normale del 15%.

Il calcolo è molto semplice.

Ipotizziamo che il nostro social media manager startup abbia un fatturato annuo di € 6.000:
Fatturato € 6.000
Coefficiente di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%
Calcolo delle imposte: (6.000 * 78%) x 15% = € 234

Quanti contributi previdenziali versa un social media manager

I contributi INPS saranno calcolati sullo stesso imponibile calcolato nell’esempio del paragrafo precedente. Questi ricordiamo che saranno parti al 25,72% del fatturato e non c’è una quota fissa annuale INPS da pagare. Il social media manager verserà contributi solo se avrà conseguito dei ricavi.

Ipotizziamo sempre un calcolo approssimativo con nostro social media manager che ha un fatturato di € 6.000.
Fatturato € 6.000
Coefficiente di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%
Calcolo dei contributi previdenziali: (6.000 x 78%) x 25,72% = Euro 1203,7

Nota importante! Nel caso in cui il professionista decide di aprire la partita IVA ad esempio nel 2020, contributi e INPS relativi allo stesso anno saranno pagati nell’estate del 2021.

Rispettare il limite di fatturato

Senza dubbio il regime forfettario è molto vantaggioso per chi inizia la propria attività, tuttavia, pone un paletto molto importante se si vuole continuare a goderne di anno in anno.

È necessario rispettare il limite di fatturato di € 65.000.

Certamente vi starete chiedendo: “E se supero i 65.000 € annui cosa succede?”

Non allarmatevi, superando la soglia dei 65.000 € si potrà continuare ad operare in regime forfettario fino a fine anno. Tuttavia, a partire poi dal 1° gennaio dell’anno successivo si passerebbe automaticamente in regime IVA normale con tutti gli adempimenti conseguenti.

Se anche tu stai pensando di aprire la tua partita iva come social media manager e vuoi saperne di più, lascia i tuoi contatti sul nostro form in homepage: partitaiva24.it.

Ti chiameremo per una consulenza preliminare totalmente gratuita dove ti aiuteremo a chiarire i tuoi dubbi e, in base al tuo profilo, aprire la partita iva che ti permetta di ottimizzare al massimo il carico fiscale e contributivo.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 30/10/2020
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    2 commenti
  1. nicoletta ha detto:

    Buongiorno,
    due domande:

    1. Il regime forfettario è dedicato solo ad un tipo di attività con codice ateco unico oppure è possibile svolgere anche più tipi di attività?

    2. Con il regime forfettario si possono e quali spese posso scaricare?

    Grazie