Oggi, nel nostro blog, abbiamo deciso di creare una guida per tutti gli idraulici che hanno intenzione di mettersi in proprio aprendo la propria partita IVA. Vedremo nello specifico come fare e se sono necessari particolari requisiti per avviare la propria attività e quale è il regime fiscale più conveniente al quale assoggettarsi per essere in regola con il fisco.
L’attività dell’idraulico va annoverata tra quelle artigianali perché gli idraulici si occupano di eseguire in modo pratico una serie di azioni sugli impianti idraulici utilizzati per la distribuzione di acqua nelle case e negli edifici commerciali ed industriali. I compiti dell’idraulico sono svariati poiché non si occupano soltanto dei sistemi idraulici e reti idriche, ma anche degli impianti termici e di condizionamento, degli impianti di scarico e di smaltimento.
La figura professionale dell’idraulico può essere assunta da aziende come le imprese edili ma nella stragrande maggioranza dei casi questa attività viene svolta in maniera autonoma facendo sorgere la necessità di aprire la partita IVA.
Per aprire la partita IVA come idraulico il primo passo per essere in regola è l’iscrizione in camera di commercio all’albo degli artigiani. Questa procedura avviene attraverso una comunicazione unica ai diversi enti preposti (Agenzia dell’Entrate, CCIA ed INPS), chiamata comUnica a cui possono accedere solo gli enti e i professionisti abilitati come noi.
Inoltre, ricordiamo che l’iscrizione in camera di commercio non è gratuita poiché richiede il pagamento di costi di istruttoria e di avviamento per i quali è necessario versare delle somme di denaro per diritti e bolli vari che variano da pratica a pratica.
Prima di aprire la partita IVA per idraulico è necessario verificare se sono necessari dei requisiti professionali. Accade spesso, purtroppo, che questo aspetto non venga attenzionato prima di intraprendere un’attività imprenditoriale.
Per diventare un idraulico è necessario avere delle conoscenze di base della professione e sicuramente essere in possesso di un grande bagaglio di esperienza.
In relazione al possesso dei requisiti professionali è sufficiente averne uno dei seguenti:
Constatata la presenza dei requisiti professionali, nel momento di apertura della partita IVA anche nel caso dell’attività di idraulico è importante il momento della scelta del regime fiscale.
Se si tratta di una nuova attività consigliamo di aderire al regime forfettario flat-tax almeno per i primi tempi. Come spesso menzionato infatti, questo regime semplifica molto la vita ai contribuenti e permette un risparmio importante in termini di imposte e contributi.
Vediamo nello specifico quali sono le agevolazioni per le imprese artigianali.
Il regime forfettario flat-tax è un regime fiscale esente da IVA. Le fatture dell’idraulico forfettario flat-tax saranno esenti IVA. La mancanza dell’IVA oltre ad una maggiore competitività all’interno del mercato perché permetterà di applicare prezzi più bassi per le proprie prestazioni porterà anche ad un risparmio dal punto di vista del professionista che seguirà l’idraulico nella gestione della partita IVA. L’ assenza di IVA infatti, semplifica molti adempimenti del commercialista.
Un altro dei vantaggi del regime forfettario flat-tax è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15%. La differenza nell’aliquota dipende dal fatto se il contribuente può essere considerato start-up o meno. Inoltre, la presenza di un’imposta sostitutiva significa che non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Si dovrà pagare solo un’imposta. Nessun Regime Fiscale prevede tasse così basse in Italia.
L’INPS per l’idraulico, appartenendo alla gestione artigiani prevede una agevolazione contributiva pari al 35 % se si aderisce al regime forfettario sia sulla contribuzione fissa che a percentuale. Ricordiamo che l’agevolazione non è implicita ma deve essere richiesta all’INPS, se si è appena aperta la partita IVA va fatta richiesta immediatamente.
Inoltre l’idraulico, essendo inquadrato come un artigiano, è obbligato all’iscrizione del registro INAIL, che comporta degli oneri di circa qualche centinaio di euro l’anno.
Prima di passare ad un esempio numerico è bene precisare nuovamente che un idraulico oltre che l’INPS gestione artigiani è tenuto al pagamento dell’assicurazione INAIL che deve essere sommata ai conti effettuati di seguito. Questi importi sono fissi e da pagare a prescindere dal reddito conseguito.
Adesso passiamo all’esempio.
Il nostro idraulico apre una ditta individuale in regime forfettario start-up nel 2022 ed ha richiesto, in sede di apertura, anche l’agevolazione contributiva del 35%.
Ricordiamo che per poter continuare ad aderire al regime forfettario il suo limite di fatturato annuale sarà di € 85.000 ed il coefficiente di redditività con il quale saranno calcolate imposte e contributi è del 86 %.
N.B. Dal 2019 i limiti di fatturato sono fino ad un massimo di € 85.000, essendo fino al 2018 pari a € 25.000 per l’idraulico.
Ipotizziamo che nel 2020 il fatturato totale (ovvero i ricavi lordi annuali) ammonti a € 20.000.
Il pagamento delle imposte relative al reddito del 2020 sarà a partire da fine Giugno 2021. Mentre, sarà dovuto il versamento dei contributi fissi già nel 2020 a rate.
I contributi fissi generalmente ammontano a € 3.600 ma, con l’agevolazione del 35% scendono a € 2.400. Questi, dovranno essere versati in 4 rate. Nel caso in cui si apra a Gennaio, la prima rata INPS da pagare sarà quella di Maggio in quanto la rata di Febbraio è intesa come a saldo della contribuzione dell’anno precedente. Di seguito riportiamo le scadenze per il versamento dei contributi fissi INPS.
Nel 2019 quindi, l’idraulico in questione verserà solo i contributi fissi per un esborso pari alle rate di Maggio, Agosto e Novembre (1800 € circa)
Il nostro idraulico sarà tenuto al versamento dei contributi fissi e al versamento delle imposte come saldo 2020 e acconto 2021. Precisiamo che per il calcolo delle imposte possono essere portati in deduzione i contributi. Procediamo al calcolo.
Fatturato 2020: € 20.000
Contributi versati durante il 2020: € 1.800
Calcoliamo l’imponibile ai fini fiscali:
€ 20.000 x 86% = € 17.200
A questi € 17.200 dobbiamo dedurre i contributi versati che hanno un valore di € 1.800. Facendo la differenza l’imponibile impositivo per il nostro idraulico sarà di € 15.400
Imponibile fiscale 2020: (€ 20.000x 86%) – €1.800= € 15.400
Imposta 2020: € 15.400 x 5%= € 770.00
Ricordiamo che sarà dovuto anche l’acconto per l’imposta del 2020 in termini del 100% del saldo dell’imposta del 2020 nello specifico, altri € 770.00. L’acconto per il 2021 potrà essere pagato in misura del 40% a Giugno e il restante 60% a Novembre. Di seguito riassumiamo quanto appena detto in una tabella con le relative scadenze.
Data | Azione | Valore | Rilevanza per il calcolo delle imposte 2018 |
---|---|---|---|
1/1/2020 | apertura | ||
16/05/2020 | versamento prima rata INPS 2020 | € 600 | si |
22/08/2020 | versamento seconda rata INPS 2020 | € 600 | si |
16/11/2020 | versamento terza rata INPS 2020 | € 600 | si |
31/12/2020 | chiusura esercizio, fatturato totale | €20.000 | si |
16/02/2021 | versamento quarta rata INPS 2020 | € 600 | no |
16/05/2021 | versamento prima rata INPS 2021 | € 600 | no |
30/06/2021 | versamento imposta 2020 + 40% acconto imposte 2021 | € 770+ € 308 possibile rateizzare tale importo in 6 rate fino al 16/11 | no |
22/08/2021 | versamento seconda rata INPS 2021 | € 600 | no |
16/11/2021 | versamento terza rata INPS 2021 | € 600 | no |
30/11/2021 | versamento 60% acconto imposte 2021 | € 462 non è possibile rateizzare tale importo | no |
31/12/2021 | chiusura esercizio 2021, fatturato totale | € 24.000 | no |
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