Quanti tipi di regimi fiscali esistono? I tipi di regime fiscale esistenti sono due: il regime ordinario e il regime forfettario. Scegliere quello giusto a volte può determinare anche il buon esito della nostra attività. La sua scelta è fondamentale.
In questa guida vediamo quindi quali sono i diversi regimi fiscali e quali sono i pro e i contro di ciascuno.
Come abbiamo detto poco sopra i regimi fiscali sono due, il regime forfettario e il regime ordinario.
Se hai sentito parlare anche di regime semplificato questo si tratta del regime contabile e non fiscale in sé. Se opti infatti per il regime semplificato, il tuo regime di tassazione sarà sempre ordinario sarà il regime contabile ad essere semplificato.
Parlando di regimi contabili e non fiscali abbiamo tra tipi di regimi e la scelta tra uno ed un altro dipende dal fatturato dell’attività.
Regime Fiscale | Regime Forfettario | Regime Semplificato | Regime Ordinario |
Limite di fatturato per prestazioni di servizi | Fino a € 85.000 | Inferiore a € 500.000 | Superiore a € 500.000 |
Limite di fatturato per altre attività | Fino a € 85.000 | Inferiore a € 800.000 | Superiore a € 800.000 |
Il regime semplificato è il regime nel quale confluiscono tutti coloro che non hanno i requisiti per entrare nel regime forfettario, le ditte individuali che hanno sforato i limiti di fatturato del regime forfettario e che quindi sono obbligati a fare un salto a questa nuova contabilità o semplicemente chi decide di aderire direttamente a questo regime contabile pur avendo i requisiti per il regime forfettario.
La nuova soglia prevista per il regime semplificato come abbiamo detto è di 500 mila euro per le prestazioni di servizi e di 800 mila euro per le prestazioni di altre attività.
All’interno del regime di contabilità semplificata possiamo ritrovare dunque le ditte individuali, i professionisti ma anche le società di persone costituite in forma di S.N.C e S.A.S.
Se aderisci al regime semplificato i tuoi obblighi sono:
Continuiamo ad analizzare il regime semplificato e vediamo ora quali sono le imposte da pagare.
Una cosa molto importante che devi sapere è che al regime semplificato si applica il principio di cassa. Nel calcolo del reddito dovrai includere solo i costi e i ricavi per cui è avvenuta la manifestazione finanziaria.
Di seguito le varie imposte da pagare:
Il regime ordinario è il regime che si applica a tutti quei professionisti e imprese che superano i limiti di fatturato indicati nel regime semplificato.
È obbligatorio per tutte le società per azioni (S.P.A.), per tutte le società a responsabilità limitata (S.R.L.) e per tutti gli enti pubblici.
Lato imposte e contributi delle persone fisiche da pagare si applicano gli obblighi già descritti per la contabilità semplificata
Invece per quanto attiene agli altri obblighi oltre a quelli già indicati per la contabilità semplificata, il regime ordinario presuppone altri ulteriori oneri:
Nel regime ordinario, rispetto al regime di contabilità semplificata, vige il principio di competenza. Tale principio impone la registrazione di tutte le transazioni nel periodo di imposta al quale queste si riferiscono indipendentemente da quanto queste transazioni si manifesteranno finanziariamente.
Questi due regimi, semplificato e ordinario, come vedi, sono abbastanza complicati e sicuramente credo ti abbiano fatto venire di non metterti più in proprio.
Fortunatamente lo Stato ha cercato di trovare una soluzione per chi come te vuole intraprendere una nuova attività e non sottostare a un eccessiva regolamentazione. Nel 2015 infatti è stato introdotto regime forfettario.
Il regime forfettario si rivolge a tutti i liberi professionisti o piccole imprese che decidono di avviare la propria attività e vogliono fare questo passo senza rischi eccessivi.
Ovviamente ha dei limiti, uno tra tutti quello del fatturato da rispettare per mantenerlo ma a livello di oneri burocratici e tassazione non ha nulla a che vedere con il regime ordinario o semplificato.
La prima differenza, rispetto agli altri due regimi, è il limite di fatturato che è di 85.000 indifferentemente dall’attività che si svolge e quindi dal codice ATECO.
La seconda differenza attiene invece alla tassazione. L’unica imposta da pagare in questo regime è l’imposta sostitutiva. Essa non è progressiva in base al reddito ma è una percentuale fissa che è del 15% o a volte anche del 5%.
La terza differenza, di fondamentale importanza, è l’assenza dell’IVA. Se aderisci al regime forfettario non addebiterai iva sulle tue fatture.
La quarta e ultima differenza attiene alla tenuta dei documenti e registri contabili di cui il regime forfettario è completamente esente.
Se aderisci al regime forfettario dovrai comunque emettere, numerare e conservare le fatture.
Questi sono solo alcuni dei vantaggi e se vuoi saperne di più non esitare a richiedere una consulenza o visitare l’apposita categoria dedicata al regime forfettario sul nostro blog.
Concludiamo il contenuto rispondendo alla domanda che abbiamo posto ad inizio articolo ovvero: Qual è il regime fiscale giusto?
Il regime fiscale corretto dipende dall’attività che si vuole intraprendere e dalla forma nella quale essa si concretizza. Se sei una persona fisica e sei alle prime armi nell’attività che hai deciso di intraprendere ti invitiamo a scegliere il regime forfettario perché è il meno rischioso per le tue tasche e il più semplice da gestire.
Grazie