La corretta compilazione del modello F24, ogni anno, è una delle maggiori preoccupazioni di milioni di contribuenti. Di seguito vi illustriamo una piccola guida su cos’è e cosa c’è da sapere su questo modello usato per pagare imposte e contributi.
Si tratta di un modulo che viene usato per pagare imposte e contributi, sia dai lavoratori senza partita IVA sia da quelli con partita IVA. Alcuni lo chiamano anche “delega”. Il modello è molto noto in quanto, oggi, il 90% dei tributi si paga soltanto con questo strumento. Il modello F24 sintetizza quali tributi o contributi si stanno pagando ed evidenzia anche il totale da versare.
Per i titolari di partita IVA, tuttavia, vige l’obbligo del pagamento di questo modulo via telematica, ovvero non è possibile recarsi in posta o in banca e versare cash quanto dovuto, ma si dovrà utilizzare l’internet banking del proprio conto corrente o farsi addebitare la somma dal proprio commercialista direttamente su questo. Il modello è molto facile da reperire; si può trovare nelle banche, nelle agenzie di riscossione e negli uffici postali ed è anche scaricabile da internet in PDF sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Il modello F24 viene utilizzato per pagare gran parte delle imposte e dei contributi, e cioè:
Inoltre, con questo modello vanno versate tutte le somme in caso di:
Adesso che abbiamo visto cosa si può pagare con questo modello, vediamo come va compilato.
Il modello F24 è diviso in diverse sezioni, le quali devono essere compilate dai contribuenti o da chi per loro.
Per IRPEF, IRES e IVA bisogna fare riferimento alla sezione “Erario”. Anche i contribuenti minimi e i forfettari utilizzeranno questa sezione per pagare le imposte sostitutive del 5% o del 15%; per le imposte regionali (IRAP e addizionale regionale all’IRPEF) si utilizza la specifica sezione “Regioni”, mentre per le imposte comunali (addizionale comunale, IMU, TARSU/TARI E TOSAP /COSAP) la sezione “IMU e altri tributi locali”.
I principali campi da compilare sono:
Nel caso in cui si abbiano dubbi sui codici tributo, al seguente link si potranno trovare le descrizioni per ciascun codice:(https://www1.agenziaentrate.gov.it/documentazione/versamenti/codici/ricerca/RicercaTributo.php)
Riguardo la scrittura degli importi, precisiamo che questi devono essere sempre indicati con le ultime due cifre decimali, anche se sono due zeri. Nei casi di più cifre decimali, si deve arrotondare la seconda cifra decimale nella seguente maniera:
Tutto ciò che può essere pagato con il Modello F24 può essere oggetto di compensazione, se il contribuente vanta dei crediti nei confronti dello stato e, ovviamente, con alcune limitazioni.
La compensazione dei crediti può essere:
– “verticale”, che consente di recuperare crediti sorti in periodi precedenti con debiti della stessa imposta. Stiamo parlando di IRPEF, IRES, IVA E IRAP che sono riferiti a differenti esercizi: ad esempio, si utilizza un credito IRPEF relativo all’anno d’imposta del 2017 per pagare gli acconti dovuti per l’anno d’imposta 2018;
– “orizzontale”, che dà la facoltà di compensare debiti e crediti nei confronti anche di diversi enti impositori (Stato, INPS, enti locali, INAIL, ecc). Ad esempio, si utilizza un credito IRAP o IRPEF per pagare IMU o contributi previdenziali.
Se l’istituto della compensazione sembra facile e immediato, vi assicuriamo che non lo è. Esistono dei limiti e delle regole da seguire per l’utilizzo dei crediti a compensazione e alle richieste dei rimborsi in tema fiscale. A questo scopo, è utile fornire un quadro riassuntivo che presenti in maniera chiara le regole di compensazione dei crediti fiscali, alla luce delle novità introdotte dal D.L. n. 50/2017.
Il credito IVA che scaturisce dalla dichiarazione annuale può essere utilizzato in compensazione a partire dal primo gennaio dell’anno successivo.
Questo significa che il credito IVA relativo all’anno di imposta “x” può essere utilizzato in compensazione “orizzontale”, soltanto a partire dal primo gennaio dell’anno “x+1”, ma soltanto per importi fino a € 5.000.
Oltre questa soglia, la compensazione dei crediti IVA segue altre regole:
N.B. I predetti vincoli temporali alla compensazione dei crediti IVA interessano solo le compensazioni “orizzontali” (ovvero quelle effettuate con altri tributi diversi dall’IVA o contributi), mentre non interessano le compensazioni “verticali”, ovvero quelle “da IVA ad IVA”, anche se superano le soglie sopra indicate.
A partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2017 (D.L. n. 50/2017), è stato stabilito che i contribuenti che utilizzano in compensazione orizzontale con modello F24 i crediti relativi alle imposte sui redditi e alle relative addizionali, alle ritenute alla fonte, alle imposte sostitutive delle imposte sul reddito delle società e all’IRAP per importi superiori a €. 5.000 annui, devono richiedere l’apposizione del visto di conformità di cui all’articolo 35, comma 1, lettera a), D. Lgs. n. 241/1997.
A partire dal primo gennaio di ogni anno, quindi, i contribuenti potranno liberamente utilizzare in compensazione crediti di importo superiore alla soglia dei €. 5.000, apponendo il visto di conformità sul modello da trasmettere successivamente alle scadenze previste per i vari modelli (ad oggi, 31 luglio per il modello 770 e 30 settembre per i modelli Redditi e IRAP). Anche in questo caso, come per i crediti IVA, deve essere utilizzato per il versamento il modello F24, esclusivamente attraverso i canali telematici Entratel/Fisconline (messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate).
I titolari di partita IVA hanno l’obbligo di pagamento telematico.
I versamenti possono essere effettuati:
I contribuenti non titolari di partita IVA, che non sono obbligati al pagamento in via telematica, ferma restando la possibilità di avvalersi di questa modalità, possono presentare il modello F24 in forma cartacea presso:
Riguardo il versamento, invece, questo può essere effettuato in contanti o con i seguenti sistemi:
Quando si tratta di soldi bisogna prestare la massima attenzione, il rischio altrimenti è quello di ritrovarsi a dover pagare più del dovuto o a dover poi far correggere gli F24 presentati. Ed è l’Agenzia dell’Entrate stessa che segnala i principali errori che si trovano nelle compilazioni dei modelli F24:
Se per caso per sbaglio un possessore di partita iva pagasse il modello F24 in cassa alla banca o posta , cosa accadrebbe ? Intendo nel caso non ci fosse pagamento telematico ? Il vecchio commercialista non mi aveva avvisato!
Finora non abbiamo mai visto applicare sanzioni sui clienti. Oggi però è un conto, domani non si sa. Consiglio un banale conto corrente con home bankikg. Rischiare non ne vale la pena.
Buonasera,
se divento vostro cliente nel 2018 aprendo una partita iva da consulente con gestione separata INPS, quando mi verranno forniti gli F24? Li fate voi? Li devo fare io? Se apro nel 2018 pagherò INPS nel 2018 o nel 2019?
Facciamo tutto noi.Invieremo gli F24 in seguito alla prima dichiarazione Redditi 2019 (esercizio 2018). Se apre nel 2018 inizierà a pagare con l’estate del 2019. Prima non scatterebbe alcun pagamento.