Professionista o imprenditore quali sono le differenze è un problema che ci si pone spesso quando arriva il momento di aprire la partita iva.
Ricordiamo che l’apertura della partita IVA è un momento importante e occorre tener presente che è un obbligo se svolgi la tua attività in maniera professionale ed abituale senza subordinazione, a prescindere dal valore del fatturato. Inoltre, ribadiamo che per aprire la partita IVA è fortemente consigliato farsi seguire da un professionista, il quale ti starà accanto durante la fase di apertura e saprà inquadrarti nella maniera corretta.
Detto questo, ritorniamo al nostro argomento: le differenze tra lavoratore autonomo e ditta individuale. Innanzitutto, cerchiamo di spiegare quali soggetti rientrano nella prima categoria e quali nella seconda e come sono trattate queste figure dal punto di vista previdenziale e fiscale.
Lavoratore autonomo, professionista, freelance sono dei sinonimi in questo caso e, a livello normativo, si concretizzano nella figura del lavoratore autonomo che è descritta dall’articolo 2222 del codice civile.
Il lavoratore autonomo è quella persona fisica che si obbliga a compiere, dietro compenso, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti di un committente.
Possiamo, quindi, dire che la figura del lavoratore autonomo si personifica nei cosiddetti liberi professionisti o freelance iscritti ad un albo professionale, come avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri, agronomi. Inoltre, sono lavoratori autonomi anche i professionisti di tipo non ordinistico, detti “senza ordine”, ad esempio fisioterapisti, consulenti aziendali, consulenti marketing, ecc.
L’apertura della partita IVA, per questo tipo di lavoratori, è piuttosto rapida e non presenta particolarità. Infatti, l’unico ente a cui fare riferimento è l’Agenzia dell’Entrate.
In sede di apertura della partita IVA, se sei un professionista con un albo/ordine sei tenuto anche all’iscrizione alla Cassa previdenziale di appartenenza per poter operare e procedere al versamento dei contributi ai fini pensionistici.
Se invece sei un professionista che non ha un proprio ordine, dovrai iscriverti alla Gestione Separata INPS ed ai fini pensionistici verserai i contributi a questa gestione.
Anche la figura dell’imprenditore viene descritta con un articolo del codice civile: il 2082. Secondo il codice civile, è imprenditore colui che esercita un’attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi.
Nello specifico, si parla di impresa individuale o ditta individuale quando il soggetto giuridico è una persona fisica che risponde con il proprio patrimonio delle obbligazioni assunte dalla propria impresa.
In altre parole, possiamo identificare come imprenditori individuali gli artigiani e i commercianti. Queste sono le due categorie di soggetti che, in linea generale, sono tenute all’iscrizione nel registro delle imprese della Camera di commercio.
L’artigiano è quella figura che vende dei prodotti da lui stesso creati (ad esempio un pasticcere o un falegname) oppure fornisce un servizio che necessita di una certa manualità, come l’elettricista o l’imbianchino.
Il commerciante, invece, è colui che acquista merci o servizi per rivenderli (sia al dettaglio che all’ingrosso). Tra i commercianti rientrano anche coloro che vendono sul web o per corrispondenza, pur non avendo un negozio fisico o un luogo dove è detenuta la merce, chi guadagna con le affiliazioni o chi vende spazi pubblicitari su internet.
Come detto in introduzione l’apertura della partita iva e la gestione previdenziale sono due momenti molto importanti per essere perfettamente in regola e non avere soprese successive.
Dal punto di vista della previdenza, se sei un lavoratore autonomo con un albo/ordine dovrai iscriverti e versare i contributi alla tua cassa professionale. Se sei un lavoratore autonomo che non ha un ordine e di conseguenza una cassa professionale il tuo riferimento previdenziale sarà l’INPS gestione separata.
Se artigiano o commerciante, al contrario, dato che sarai un imprenditore individuale dovrai iscriverti alla gestione artigiani e commercianti una volta compiuta l’iscrizione in Camera di commercio.
La principale differenza tra la gestione separata INPS e quella artigiani commercianti sta nella disciplina dei contributi fissi della seconda. Se vuoi saperne di più ti lasciamo il prossimo contenuto come approfondimento.
Nel momento dell’apertura della partita IVA, inoltre, ci sono diversi adempimenti da compiere a seconda dei casi.
Se sei un lavoratore autonomo, infatti, per l’apertura della partita IVA dovrai rivolgerti solo all’Agenzia delle Entrate. Come imprenditore individuale, invece, oltre ad aprire la posizione fiscale, dovrai procedere anche alla registrazione della sua ditta presso la Camera di commercio.
Devi sapere inoltre che l’apertura della partita IVA per una ditta individuale viene fatta attraverso una comunicazione unica a cui possono accedere solo gli enti ed i professionisti abilitati. Con questa comunicazione, oltre all’iscrizione presso il registro delle imprese, ti verranno aperte contestualmente sia la posizione fiscale che quella contributiva.
Per concludere, è bene affrontare quest’altro tema. Spesso e volentieri, infatti, sono le figure degli agenti di commercio e dei procacciatori d’affari a creare dei problemi nel corso delle nostre consulenze. Benché possa sembrare che appartengano alla categoria dei lavoratori autonomi, gli agenti di commercio ed i procacciatori d’affari vanno inquadrati come imprenditori individuali e di conseguenza dovranno aprire la posizione in camera di commercio e all’inps commercianti.
Riguardo l’inquadramento contributivo, la disciplina prevede che gli agenti di commercio debbano versare i contributi ai fini previdenziali sia alla gestione commercianti sia alla propria cassa di appartenenza: l’ENASARCO.
Concludendo, abbiamo visto quali sono le differenze tra i professionisti e gli imprenditori concentrandoci su chi sono queste figure e cosa devono fare in termini di pratiche in sede di apertura partita iva.
Sbagliare l’inquadramento in fase iniziale è semplice. Un errore può comportare diversi problemi in fase inziale provocando dei rallentamenti ma anche e soprattutto dopo che si è avviata l’attività attraverso delle sanzioni. Dato che molte professioni sono al limite tra le due figure la consulenza di un professionista fa la differenza. Il fai da te qui può fare molti danni.
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