Nel contenuto odierno forniremo una guida sui principali aspetti contabili e fiscali da seguire per avviare un’attività commerciale che in Italia, nonostante per molti sia considerata ancora scandalosa, sta riscuotendo sempre più successo. Parliamo dell’apertura dei sexy shop.
Negli ultimi dieci anni infatti, nel nostro paese, i sexy shop hanno cominciato a diffondersi, prima nelle città più grandi e con una mentalità più aperta fino ad arrivare a città di medie dimensioni.
Ma come si apre un sexy shop?
Partiamo col dire che un sexy shop è classificato come una classica attività commerciale e quindi è sottoposta alle stesse regole. Inoltre aggiungiamo che non servono particolari requisiti professionali per l’avvio di questa attività.
Coloro che hanno deciso di puntare su questo settore non sono pochi e il motivo è molto semplice: il mercato potenzialmente è molto grande se non infinito. Inoltre, come per la maggior parte dei business commerciali oltre che al negozio fisico può essere sfruttato anche il canale online soprattutto per raggiungere i clienti che ricercano più discrezione.
Come per ogni business, prima di buttarsi a capofitto nel mondo degli affari è opportuno studiare per bene il mercato. Il mio consiglio, in una prima fase, è quella di puntare sull’online per abbattere, almeno per i primi tempi, i costi fissi derivanti da un negozio fisico e allo stesso tempo sondare il terreno nella propria zona di residenza per vedere se il punto vendita possa garantire un buon ritorno sull’investimento.
Una volta deciso di aprire il sexy shop sappiate che in questo tipo di attività più che in altre, sarà fondamentale dare delle attenzioni particolari ai clienti offrendo un ambiente che rispetti la privacy ed essere molto professionali nel rapporto personale.
Come per ogni attività commerciale il primo passo da fare per essere in regola con il fisco è aprire la partita IVA. In questo caso, a differenza del lavoratore autonomo, per aprire partita IVA online per sexy shop ci si deve rivolgere ad un ente abilitato come un commercialista o una società di consulenza perché devono essere compiuti gli adempimenti necessari per l’iscrizione al registro imprese tenuto dalla camera di commercio.
I passaggi da effettuare sono i seguenti:
Aprire la partita IVA – come anticipato, la partita IVA dovrà essere aperta da un ente abilitato attraverso la procedura comUnica. Al momento dell’apertura ricordiamo che è molto importante la scelta del codice ATECO e del regime fiscale da adottare. In questa circostanza risulta fondamentale la consulenza da parte di un esperto.
La compilazione della SCIA – si tratta della comunicazione di inizio attività al comune dove ha sede l’attività. A seconda dell’impostazione del nostro sexy shop, se come e-commerce oppure come negozio fisico, sarà più o meno necessario effettuare le dovute verifiche da parte di un tecnico del locale prescelto per l’attività commerciale.
L’iscrizione al registro imprese – dato che si tratta di un’attività commerciale, sia se effettuata con negozio fisico sia nel caso dell’e-commerce, è necessaria l’iscrizione al registro imprese il quale rilascerà il numero d’iscrizione della nuova ditta. È importante ricordare che a differenza del lavoratore autonomo, l’iscrizione alla camera di commercio comporta dei costi, perciò non è gratuita.
Iscrizione all’INPS gestione commercianti – la gestione commercianti dell’INPS prevede il pagamento di contributi fissi annui pari a circa 3.700 € fino alla soglia dei 15.500 € di reddito, dopo di che sulla parte eccedente dovranno versarsi dei contributi in percentuale. Se si aderisce al regime forfettario ricordiamo che è possibile richiedere l’abbattimento del 35% dei contributi previdenziali. Lo sconto è valido sia sulla parte fissa che su quella in percentuale.
Al momento dell’apertura, come detto in precedenza, una delle scelte più importanti è il regime fiscale al quale aderire. A seconda del regime fiscale infatti, seguiranno determinati adempimenti fiscali e contabili per la nuova attività molto diversi tra loro.
Il vostro consulente, in sede d’apertura, soprattutto per i commercianti alle prime esperienze consiglierà certamente il regime forfettario. Con questo regime si avrà la possibilità di avere un risparmio considerevole sulle imposte e i contributi, oltre che moltissime semplificazioni dal punto di vista contabile in modo che il contribuente possa concentrarsi solo sullo sviluppo del proprio business.
Un altro aspetto, oltre quello fiscale, da non sottovalutare deriva dagli obblighi contributivi di coloro che avviano un nuova attività commerciale. Anche nel caso dell’apertura di un sexy shop, per la vendita sia online che offline, si è sottoposti alla contribuzione alla gestione commercianti dell’INPS.
Questo regime previdenziale prevede il pagamento dei contributi fissi che avviene in 4 rate annuali per un totale di 3.700 € circa. I predetti, saranno i contributi obbligatori da versare per un fatturato fino a 15.500 € circa. Se si supera questa cifra sarà necessario il versamento di ulteriori contributi che saranno calcolati in percentuale sulla parte eccedente (24%).
Ricordiamo che chi aderisce al regime forfettario avrà la possibilità di richiedere l’agevolazione contributiva che porterà ad uno “sconto” pari al 35% dei contributi previdenziali da versare, sia sulla parte fissa che sulla parte variabile.
Per concludere, una casistica da affrontare è quella del nuovo commerciante che è già lavoratore dipendente. Per coloro che godono di un trattamento previdenziale da dipendente full time se intraprenderanno un’attività commerciale non pagheranno i contributi previdenziali derivanti dall’attività commerciale. Questo perché, secondo il requisito della prevalenza, è prevalente l’attività di lavoro dipendente rispetto a quella dell’attività imprenditoriale.
Salve io ho la partita iva aperta e vorrei sapere come devo fare x aprire un negozio online grazie
Buongiorno Carmen,
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