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Aprire partita IVA on line per fisioterapista

Nelle ultime settimane abbiamo aperto diverse partite IVA per giovani fisioterapisti. Questa figura professionale è molto utile durante il periodo di riabilitazione dopo infortuni o operazioni. Un buon fisioterapista infatti, attraverso le proprie sedute terapeutiche riesce a far guarire molto più in fretta chi ha subito dei traumi e necessita di una riabilitazione.

Comunque, allontanandoci da argomenti che non ci competono come quello della riabilitazione post-infortunio, torniamo ad occuparci della nostra materia.

Sommario

Chi è il fisioterapista

Partita iva o prestazione occasionale?

Il regime forfettario per il fisioterapista

Come aprire la partita iva online per fisioterapista

I vantaggi del regime forfettario per il fisioterapista

Quanto paga di imposte e contributi un fisioterapista

Come emette la fattura una fisioterapista in regime forfettario

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Oggi infatti, cercheremo di fornire una guida su come aprire la partita IVA per fisioterapisti.

Inoltre, abbozzeremo anche un calcolo di imposte e contributi per il fisioterapista in regime forfettario e faremo un esempio di come emette la fattura il nostro professionista in esame.

Chi è il fisioterapista

Prima di cominciare a fornire delle informazioni riguardo l’inquadramento fiscale e contributivo, è bene inquadrare il fisioterapista anche dal punto di vista normativo.

Il fisioterapista è un professionista del mondo sanitario. Per essere identificato come tale però, deve essere in possesso del diploma di laurea in fisioterapia come afferma il decreto del ministero della sanità del 14/9/19944 n. 741: “è individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione   con   altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita”.

La sua attività inoltre, può essere svolta come libera professione e quindi aprendo la partita IVA oppure come lavoratore dipendente presso delle strutture sanitarie pubbliche o private.

Partita iva o prestazione occasionale?

In questa sede, è doveroso affrontare anche il tema della prestazione occasionale. Infatti, un fisioterapista, per esempio un neolaureato che è in cerca di lavoro, può offrire le proprie prestazioni attraverso la classica prestazione occasionale con ritenuta d’acconto o il nuovo contratto di lavoro occasionale “prestO” non aprendo la partita IVA.

È bene precisare però che nel momento in cui il giro d’affari comincia ad essere più stabile rendendo abituale il proprio lavoro nasce l’obbligo dell’apertura della partita IVA a prescindere da qualsiasi fatturato. Ricordiamo infatti che se l’attività che si svolge è caratterizzata da abitualità e continuità, ovvero si svolge un lavoro con regolarità, stabilità e sistematicità si è obbligati ad aprire la partita IVA.

Il regime forfettario per il fisioterapista

Se quindi per il fisioterapista diventa obbligatorio aprire la partita IVA, il primo passo è quello di individuare il regime fiscale adatto. Il regime più conveniente per chi decide di avviare un’attività è il regime forfettario. Per poter aderire a tale regime ci sono però dei requisiti da rispettare:

  1. limite dei ricavi e compensi previsti max 65.000 € annui (da ragguagliare se l’apertura avviene in corso d’anno).

Ricordiamo che fino al 2018 il tetto massimo di reddito era di € 30.000 che è stato innalzato a € 65.000 con l’approvazione della legge di bilancio 2019.

Attenzione però! Sono previste delle cause di esclusione dal regime forfettario (anche se si è in possesso dei requisiti elencati sopra) ai sensi dell’art. 1, comma 57, legge n. 190/2014. Nel caso specifico del fisioterapista:

Una volta constatato di avere i requisiti per aderire al regime forfettario, si potrà procedere ad aprire la partita IVA.

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Come aprire la partita iva online per fisioterapista

Verificati i requisiti per il regime forfettario, la partita IVA può essere aperta entrando sul sito dell’Agenzia delle Entrate compilando il modello AA9\12 ed indicando in questa fase l’eventuale adesione al regime forfettario. In questa sede, si dovrà anche scegliere il codice Ateco che indica l’attività che si andrà a svolgere.

Ricordiamo che il codice da fisioterapista appartiene a quella categoria di codici Ateco che fa capo alla gestione separata INPS. Di fatto, considerando che il fisioterapista rientra nel settore della libera professione ne segue che non dovrà fare iscrizione in Camera di Commercio e di conseguenza all’iscrizione alla gestione INPS commercianti/artigiani.

Sembra tutto facile tuttavia, aprire una partita IVA non è così semplice come appare. Aprirla è solo il primo passo dopo di che questa deve essere anche gestita. Degli errori in sede di apertura come la scelta del regime fiscale o del codice Ateco sbagliato possono costare caro. Consigliamo sempre di affidarsi ad un professionista, egli si capirà la tua situazione e saprà consigliarti la soluzione migliore.

I vantaggi del regime forfettario per il fisioterapista

Le semplificazioni in materia di IVA

Il regime forfettario è un regime fiscale esente da IVA. Nelle fatture del fisioterapista quindi non sarà presente l’IVA. La mancanza dell’IVA oltre ad una maggiore competitività all’interno del mercato perché permetterà di applicare prezzi più bassi per le proprie prestazioni porterà anche ad un risparmio dal punto di vista del professionista che seguirà il il fisioterapista nella gestione della partita IVA. Questo perché l’assenza di IVA semplifica molti adempimenti del commercialista.

Un’unica imposta

Un altro dei vantaggi del regime forfettario è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15% a seconda se si aderisce al regime forfettario start-up o meno. La presenza di un’imposta sostitutiva significa che non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Si dovrà pagare solo un’imposta.

Nessuna ritenuta d’acconto

Il regime forfettario, oltre ad essere esente IVA, è esente anche dalla ritenuta d’acconto. Con questo, regime non si dovrà inserire nessuna ritenuta d’acconto in fattura in quanto il fisioterapista è soggetto ad un’unica imposta sostitutiva sui suoi ricavi che dovrà versare egli stesso. Ne consegue che su qualsiasi fattura verrà incassato il 100% dell’importo.

Quanto paga di imposte e contributi un fisioterapista

Il fisioterapista in regime forfettario pagherà sul reddito imponibile, determinato moltiplicando i ricavi percepiti con il coefficiente di redditività previsto per il suo codice Ateco, un’imposta in misura pari al 15%.

Ricordiamo che nel caso di start-up, invece, è prevista una riduzione dell’aliquota d’imposta che sarà pari al 5% anziché al 15% per i primi cinque anni dall’avvio dell’attività, dopodiché si passerà all’aliquota normale del 15%.

Facciamo subito un esempio.

Ipotizziamo che il nostro fisioterapista startup, nel suo primo anno di attività, raggiunga il fatturato annuale massimo per restare in regime forfettario:  € 85.000.

Fatturato € 85.000

Codice Ateco utilizzato: 86.90.21  attività paramediche indipendenti, fisioterapia

Coefficiente di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%

Calcolo delle imposte: (85.000 * 78%) x 0,05 = € 3.315

Riguardo i contributi INPS, questi saranno calcolati sullo stesso imponibile calcolato sopra e l’aliquota di riferimento è pari al 25,72%.

Ricordiamo che per i contribuenti che fanno capo alla gestione separata INPS non c’è una quota fissa annuale da pagare. Il fisioterapista infatti, verserà contributi solo se avrà conseguito dei ricavi.

Ipotizziamo sempre un calcolo approssimativo con il nostro fisioterapista che ha un fatturato di € 85.000.

Fatturato € 85.000

Codice Ateco utilizzato: 86.90.21  attività paramediche indipendenti, fisioterapia

Coefficiente di redditività previsto per questo codice Ateco: 78%

Calcolo dei contributi previdenziali: (85.000 x 78%) x 25,72% = Euro 17.052,36

Nota importante! Nel caso in cui il professionista decide di aprire la partita IVA ad esempio nel 2020, imposte e INPS relativi al 2020 saranno pagati nell’estate del 2021.

Come emette la fattura una fisioterapista in regime forfettario

Come anticipato in apertura, riportiamo un esempio di fattura per il caso del fisioterapista in regime forfettario.

Dall’esempio seguente potrete notare come vengano citati riferimenti normativi dell’adesione al regime forfettario e il riferimento alla marca da bollo da applicare se la fattura ha un importo superiore a 77,47 €.

Fisioterapista libero professionista in regime forfettario

Melchiorre Matiello
Viale Istria 14
Milano (MI)
Codice fiscale:
Partita IVA:

Nome e cognome del cliente\ rag. soc. cliente

Via Matteo 34
35131 Padova
Codice fiscale:
Partita IVA:

Documento: FATTURA      Numero: 1       Data: 01/01/2019

……………….. Descrizione prestazione ……………………………

Compenso professionale                                              € 100,00

IVA                                                                                   € 0,00

contributo rivalsa INPS 4%                                         € 4,00

totale  documento                                                   € 104,00

+ bollo                                                                               € 2,00

netto a pagare                                                           € 106,00

Operazione senza applicazione dell’IVA ai sensi dell’art.1, comma 58, Legge 190/2014, regime forfetario; operazione senza applicazione della ritenuta alla fonte a titolo di acconto ai sensi dell’art.1, comma 67, Legge 190/2014

Applicata marca da bollo da 2 euro sull’originale se l’importo della fattura supera 77,47 Euro

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 13/12/2017
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    4 commenti
  1. Alessio ha detto:

    Salve, sono un dipendente full time a tempo indeterminato, ma vorrei aprire anche partita iva.è possibile?a questo punto quali sarebbero le imposte e l’ INPS?
    Grazie

    • Michele ha detto:

      Buongiorno Alessio,

      nel caso di attività di tipo professionale, dovresti versare le imposte ed i contributi alla gestione separata inps con un’aliquota contributiva del 24 %.

      Il valore delle imposte dipenderà dalla possibilità o meno di aderire al regime forfettario. Per valutare il tuo caso, ti invitiamo a scriverci ad info@partitaiva24.it.

  2. Sonia ha detto:

    Come si comporta, invece, un fisioterapista con la p.iva agevolata dei regimi dei minimi aperta nel 2014?

    • Michele ha detto:

      Ciao Sonia,

      in termini di fatturazione attiva il comportamento è pressoché analogo al forfettario, una delle differenze riguarda però la determinazione del reddito in quanto i costi non vengono assegnati a forfait da un coefficiente di redditività.