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Casse previdenziali professionali – come funzionano?

Le casse previdenziali professionali sono gli enti di previdenza a cui fanno riferimento quei professionisti iscritti ad un albo/ordine. Tali casse raccolgono i contributi previdenziali ai fini pensionistici dei professionisti iscritti e, raggiunta l’età pensionabile, erogheranno la pensione agli stessi.

Sommario

L'iscrizione alla cassa previdenziale professionale

I contributi previdenziali delle casse professionali

Contributo soggettivo

Contributo integrativo

Il versamento dei contributi alle casse previdenziali professionali

Conclusione

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Se svolgi una professione per la quale è prevista l’iscrizione ad un albo/ordine (medico, architetto, avvocato, ingegnere, infermiere, ecc…) avrai sicuramente a che fare con una cassa professionale.

Ogni cassa previdenziale professionale ha un regolamento interno che disciplina tutti gli aspetti contributivi (tempi, modalità, quantità) tuttavia sono presenti molti aspetti comuni che possiamo mettere in evidenza.

Nel contenuto di oggi vogliamo parlare del funzionamento delle casse professionali analizzando i tratti comuni presenti tra loro. Attraverso questa guida potrai imparare come comportarti e cosa aspettarti dalla tua cassa.

L’iscrizione alla cassa previdenziale professionale

Se sei un professionista iscritto ad un albo/ordine che ha una cassa previdenziale propria sei tenuto all’iscrizione alla cassa subito dopo l’apertura della tua partita iva per essere in regola nello svolgimento della tua attività.

In ordine quindi dovrai iscriverti all’ordine, aprire partita iva e poi iscriverti alla cassa.

Per l’apertura della tua partita iva potrai decidere di procedere in autonomia oppure rivolgerti ad un servizio online come Partitaiva24 che offre il servizio di apertura gratuita per i suoi abbonati.

Per l’iscrizione alla cassa, in quanto professionista iscritto ad un ordine/albo, ci sono alcune eccezioni. Alcune volte infatti, anche se sei iscritto ad un albo/ordine hai la possibilità di non iscriverti o non è permessa l’iscrizione. Si tratta comunque di casi residuali e che devono essere approfonditi con il proprio consulente di fiducia.

Uno degli esempi, è quello degli ingegneri/architetti che svolgono oltre alla propria attività professionale con partita iva anche attività di lavoro dipendente. In tali casi, non puoi iscriverti ad INARCASSA ma devi contribuire alla gestione separata INPS per il tuo reddito prodotto con partita iva. Se vuoi approfondire tale tema ti lasciamo un contenuto dove ne abbiamo già parlato: Gestione separata per i professionisti già dipendenti.

Ci sono anche delle professioni che hanno un’ordine/albo ma non hanno una cassa previdenziale privata, es. fisioterapisti. In questi casi, in mancanza di una cassa professionale il riferimento contributivo è la gestione separata dell’INPS.

Oggi in Italia esistono 19 casse professionali private. Di seguito trovi l’elenco con i relativi siti web dove potrai reperire tutte le informazioni circa l’iscrizione e anche il versamento dei contributi di cui parleremo tra poco.

  1. cassa forense (avvocati)
  2. cnpdac (commercialisti)
  3. cassa ragionieri (ragionieri)
  4. cassa geometri (geometri)
  5. inarcassa (architetti e ingegneri)
  6. enpacl (consulenti del lavoro)
  7. enpam (medici e odontoiatri)
  8. enpav (veterinari)
  9. inpgi (giornalisti)
  10. eppi (periti industriali)
  11. enpap (psicologi)
  12. enpapi (infermieri)
  13. enpaf (farmacisti)
  14. epap (attuari, chimici, agronomi, forestali, geologi)
  15. enpab (biologi)
  16. Enasarco (agenti e rappresentanti)
  17. Enpaia (addetti in agricoltura)
  18. Cassa nazionale del notariato (notai)
  19. Fondazione FASC (agenti spedizionieri e corrieri)

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I contributi previdenziali delle casse professionali

I contributi previdenziali delle casse professionali differiscono da cassa a cassa per ciò che concerne minimali, massimali e percentuali ma solitamente seguono il seguente schema contributivo formato da:

Il primo, il contributo soggettivo, è destinato proprio alla pensione. Si tratta del contributo che andrà ad alimentare di anno in anno la tua posizione contributiva. Il secondo, il contributo integrativo invece, è destinato direttamente alla cassa per finanziare le proprie spese. Si tratta di un contributo che può essere addebitato in fattura al proprio cliente e non costituisce base imponibile per le imposte sui redditi. Non tutte le casse professionali prevedono tale tipo di contributo (es. ENPAM la cassa dei medici). Per ultimo, il contributo di maternità è solitamente un contributo fisso stabilito annualmente dalla cassa.

Inoltre, a seconda della cassa professionale alla quale dovrai iscriverti, è possibile che ti troverai a versare anche un contributo di solidarietà anch’ esso calcolato in maniera fissa annualmente.

Alcune casse professionali prevedono anche la possibilità di una contribuzione di tipo facoltativo. (es. ENPAB che permette all’iscritto di determinare la quantità di contributi da versare partendo da un’aliquota minima).

Così come vale per INPS, anche le casse professionali annualmente stabiliscono minimali e massimali contributivi e delle contribuzioni minime obbligatorie.

I minimali valgono sia per il contributo soggettivo che per quello integrativo. In caso di iscrizione in corso d’anno, comunque, i contributi annuali soggettivi e integrativi minimi vengono ragguagliati in base al momento della tua iscrizione. Per essere più chiari, se ti iscrivi alla cassa nel mese di luglio, non pagherai l’intera annualità minima ma il tuo contributo minimo verrà ricalcolato in base alla porzione d’anno in cui sei stato iscritto.

Spesso sono previste delle agevolazioni contributive per i neo iscritti durante i loro primi anni di attività oppure per i pensionati.

Terminando questa prima parte è utile ricordare che generalmente sono previsti anche dei massimali contributivi, ossia che oltre un determinato livello di versamenti che corrisponde ad un determinato livello di reddito non è prevista della contribuzione. (Ci auspichiamo che tu raggiunga presto questo tetto).

Vediamo nel dettaglio adesso i diversi tipi di contributi citati sopra.

Contributo soggettivo

Il contributo soggettivo come abbiamo detto sopra è il contributo che verserai alla tua cassa professionale che è destinato al tuo montante pensionistico. Si tratta di un contributo che viene generalmente diviso tra una quantità minima richiesta indipendentemente dal reddito prodotto e una seconda calcolata in percentuale a partire dal tuo reddito imponibile. Le percentuali di riferimento variano per ciascuna cassa e si attestano solitamente dal 12 al 18%.

Se sei in regime ordinario ritroverai il tuo reddito imponibile all’interno del quadro RE della tua dichiarazione dei redditi al rigo RE21 col. 3 mentre se sei in regime forfettario ritrovi il tuo reddito imponibile nel quadro LM al rigo LM34.

Parlando di tale contributo è importante farti presente che se sei in regime forfettario e sei solito addebitare in fattura l’imposta di bollo al tuo cliente, tale valore è considerato a tutti gli effetti come un compenso (interpello Agenzia dell’Entrate 428/2022) di conseguenza costituirà per te un ricavo e di conseguenza base imponibile reddituale per il calcolo dei contributi.

Contributo integrativo

Il contributo integrativo, versato per alimentare il funzionamento della cassa professionale, è un contributo calcolato esclusivamente in percentuale rispetto al volume d’affari che produci annualmente. Tale contributo quindi varia in base al tuo fatturato e si attesta solitamente tra una percentuale tra il 2% e il 5%.

Se hai optato per il regime ordinario ritrovi il volume d’affari all’interno del modello iva al rigo VE50 mentre se sei in regime forfettario, il valore utile per calcolare il tuo volume d’affari è presente sempre all’interno della tua dichiarazione dei redditi. Nello specifico ritroverai il valore all’interno del quadro LM al rigo LM22 col. 3.

Come detto in precedenza, il contributo integrativo solitamente è un valore che viene addebitato al cliente in sede di fatturazione. Il suo incasso non costituisce per te aumento della base imponibile per il calcolo né delle imposte e dei contributi.

In fattura dovrai dunque dare evidenza al tuo cliente della percentuale e dell’importo addebitato. Si tratta di un valore che tu incasserai dai tuoi clienti e che dovrai accantonare per intero per il futuro versamento alla tua cassa professionale.

Il versamento dei contributi alle casse previdenziali professionali

Il versamento dei contributi alle casse previdenziali professionali differisce da cassa a cassa in base ai propri regolamenti interni. Le scadenze e le modalità di pagamento possono essere molto diverse tra loro. A differenza della gestione dei pagamenti dei contributi INPS che ti viene fornita dal commercialista infatti, la cassa professionale è importante che sia gestita direttamente da te.

In generale, così come l’agenzia dell’entrate, le casse professionali prevedono l’accesso ad un’area riservata personale al cui interno trovi tutta la tua storia come contribuente. Dalla stessa potrai procedere alla tua iscrizione, visionare i tuoi versamenti e procedere alla compilazione della modulistica utile per il calcolo dei tuoi contributi.

Solitamente lo schema di versamento prevede il pagamento dei contributi fissi minimi durante l’anno di riferimento mentre i contributi in percentuale e del contributo integrativo sono versati l’anno successivo rispetto all’anno di riferimento a seguito della comunicazione dei redditi prodotti nell’anno di riferimento.

Facendo un esempio: nell’anno X verserai i contributi fissi minimi, nell’anno X+1, a seguito della tua dichiarazione dei redditi dell’anno X, comunicherai alla cassa il tuo reddito prodotto nell’anno X e di conseguenza pagherai i contributi in percentuale e il contributo integrativo riferiti sempre all’anno X.

Se sei un cliente di Partitaiva24 e sei iscritto ad una cassa professionale ti assisteremo nel processo di compilazione della modulistica valida per il calcolo dei tuoi contributi previdenziali dovuti.

Capitolo versamenti, tutte le casse prevedono la possibilità di rateizzare i contributi con modalità e termini previsti dal regolamento. Anche il termine per la presentazione della comunicazione annuale viene disciplinato dal regolamento.

In maniera pratica, su come si effettua il versamento dei contributi dipende da cassa a cassa. Alcune casse prevedono il pagamento dei contributi tramite F24 come INPS, altre richiedono il pagamento di un bollettino postale, altre tramite conto corrente, altre ancora tramite MAV bancario o anche attraverso PagoPA.

Di seguito una tabella riepilogativa per le maggiori casse professionali con tutti gli adempimenti richiesti.

CASSA% CONTRIBUTO SOGGETTIVOMINIMALE% CONTRIBUTO INTEGRATIVOSCADENZA COMUNICAZIONE REDDITON. RATEMODALITA’ DI PAGAMENTO
Cassa forense (avvocati)fino a 107.000 €: 15%3.185 €4%30/092F24/PagoPA
CNPDACfino a 186.300 €: 12%2.825 €4%1/124PagoPA/MAV/conto corrente
Cassa ragionierifino a 110.289 €: 15%3.357,21 €4%16/92F24/PagoPA
ENPACLfino a 157.512 €: 12%2.309 €4%30/094F24/PagoPA
INARCASSAfino a 125.450 €: 14,5%2.475 €4%31/123F24/PagoPA
CIPAGfino a 159.800: 18%3.405 €5%30/094PagoPA/conto corrente
ENPAMquota A: fissa in base all’età
quota B: fino a 105.014 €: 19,5%
1.733,72 €31/072/5bollettini/conto corrente
ENPAVfino a 96.350 €: 16,5%2.890 €2%30/116PagoPA
EPPIfino a 78.880 €: 18%1.867,68 €5%30/093F24/PagoPA/bonifico
ENPABfino a 78.880 €: 15%1.167€€4%27/104PagoPA/bonifico
ENPAFimporto fisso5.032€3PagoPA
ENPAPfino a 105.014 €: 10%780 €2%1/10libero entro il 29/2/x+1F24/PagoPA/bonifico
ENPAPIfino a 105.014 €: 16%1.600 €4%10/10libero entro il 10/12/xF24/pagoPA/bonifico
INPGIfino a 24.000 €: 12%
oltre 24.000: 14%
283,36 €4%31/103F24 accise/bonifico
EPAPfino a 105.014€: 10%634 €4%31/73F24/PagoPA/bonifico
Fonte refipraxim

Conclusione

Concludendo, in questo contenuto hai visto quali sono i punti in comune tra le diverse casse previdenziali professionali e quali sono i meccanismi che determinano il calcolo dei contributi ai fini pensionistici. Se sei un professionista con un albo/ordine e devi iscriverti alla tua cassa professionale è molto importante conoscerne il regolamento al fini di sapere quali sono le incombenze annuali e quanti contributi sono dovuti. A differenza di INPS che solitamente viene gestita direttamente dal tuo consulente, con la cassa professionale sarà tu a dover intrattenere i rapporti.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 19/10/2023
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