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Decreto Ristori, nuovi contributi a fondo perduto

Saranno oltre 460 mila le imprese interessate dalla nuova misura adottata dal Governo. L’accredito dell’indennizzo arriverà direttamente sul conto corrente dei contribuenti che avevano in precedenza inoltrato l’istanza.

Sommario

Contributi a fondo perduto

Proroga della CIG

Deroga al versamento dei contributi INPS

Credito d'imposta sugli affitti e abolizione seconda rata IMU

Misure per lo spettacolo, editoria, turismo ed export

Agricoltura e pesca

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Ieri pomeriggio, è stata convocata una conferenza stampa dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, per illustrare ai giornalisti il c.d. “Decreto Ristori”, approvato qualche ora prima. Il decreto-legge, varato dal Consiglio dei Ministri, introduce misure urgenti per la tutela della salute e per il sostegno ai lavoratori e ai settori produttivi. Ulteriori disposizioni riguardano, poi, la giustizia e la sicurezza legate all’emergenza sanitaria in corso.

Il presidente del Consiglio Conte ha così spiegato il provvedimento: “Queste misure sono necessarie per proteggere il sistema economico, produttivo, sociale ed evitare che venga danneggiato irreparabilmente. Ed è per combattere il nemico comune, che sta mettendo a dura prova l’economia, i tessuti produttivi dei Paesi -e, poi, ricordiamo non solo dell’Italia, c’è tutta l’Europa, adesso anche tutto il mondo in difficoltà- che noi dobbiamo continuare su questa strada, di grande responsabilità, di grande determinazione, di grande coraggio, di grande solidarietà con chi viene direttamente colpito da queste misure”.

Lo stanziamento predisposto dal Governo, dunque, è pari a 5,4 miliardi di euro di indebitamento netto, individuati già in bilancio, e 6,2 miliardi di saldo da finanziare (verosimilmente un debito aggiuntivo o un taglio di costi). Le risorse economiche, comunque, saranno destinate al ristoro delle attività interessate, come ristoranti, bar, palestre, e al sostegno dei loro dipendenti. Si stima che saranno oltre 460 mila le imprese interessate dalla nuova misura adottata dall’esecutivo.

Il ministro Gualtieri ha dichiarato in merito: “Abbiamo scelto le modalità più semplici e più rapide di ristoro e abbiamo anche deciso di rafforzare queste misure rispetto al passato. Il contributo a fondo perduto sarà erogato automaticamente senza bisogno di fare la domanda alle oltre 300 mila aziende impattate dal Dpcm che lo avevano avuto già in precedenza e, quindi, contiamo per la metà di novembre di avere tutti i bonifici effettuati da Agenzia dell’entrate. Abbiamo scelto di rafforzare alcune misure, per cui gli esercenti, le aziende riceveranno un multiplo superiore delle misure che avevano avuto in precedenza: 150%, 200%, in un caso specifico anche 400%”. Il ministro dell’Economia ha, nel corso della conferenza, ringraziato le categorie che ha incontrato: “Hanno compreso la necessità degli interventi, ci hanno aiutato a rafforzarli, a definirli in modo concertato. Quello del dialogo è un metodo molto importante che questo governo intende naturalmente proseguire anche in vista dell’approvazione della legge di bilancio, del suo passaggio parlamentare”.

Al ministro Patuanelli è toccato il compito di entrare nel dettaglio delle misure. Anche lui si è rivolto alle categorie colpite: “Voglio ringraziare tutti quegli imprenditori, ristoratori, baristi, pasticceri, quelli che in questi giorni ci stanno mandando dei messaggi dicendo ce la faremo, continueremo a lavorare, avremo qualche orario ridotto, qualche cliente in meno, ma cerchiamo di reiventarci. Ma voglio ringraziare anche quelli che sono andati in piazza per protestare contro il dpcm e lo faccio perché segnalano la voglia degli italiani di continuare a produrre, di continuare a dare lavoro ai loro dipendenti, di continuare a fare la loro attività”. Il ministro dello Sviluppo Economico ha poi affermato, riprendendo quanto già detto dal premier, che non esistono attività di serie A o di serie B, e che tutte hanno fatto il possibile per garantire la massima sicurezza dei cittadini che andavano a godere dei loro servizi. Il governo, però, deve predisporre delle limitazioni per scongiurare un nuovo lockdown generalizzato e intollerabile. Per fare ciò dovevano essere introdotti dei soldi veri per le attività economiche raggiunte dalle restrizioni.

Vediamo quali sono le principali novità che riguardano per appunto le imprese.

Contributi a fondo perduto

In particolare, per le imprese raggiunte dalle nuove restrizioni è previsto un contributo a fondo perduto da conseguire mediante la medesima procedura utilizzata dall’Agenzia delle entrate per gli indennizzi del decreto “Rilancio”. I destinatari sono, nello specifico, anche le aziende con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. Per dette imprese, il ristoro sarà pari al 10% del calo registrato.

Per le imprese di minori dimensioni l’importo del nuovo contributo, che arriverà per l’appunto entro il 15 novembre per chi in precedenza aveva fatto domanda, varierà dal 100 % al 400 % di quanto già previsto e relativamente al settore di attività. Entro dicembre per gli altri.

Il contributo a fondo perduto spetterà condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Per le imprese che hanno avviato la loro attività a partire dal dal 1° gennaio 2019 è stata inserita una clausola di salvaguardia, queste infatti riceveranno il contributo anche in assenza dei requisiti di fatturato.

Per poter usufruire di tale nuovo contributo i destinatari devono avere una partita iva attiva alla data del 25 ottobre 2020.

Di seguito il link con la tabella dei codici ateco e le relative percentuali di contributo spettante: Allegato 1 – codici ateco decreto ristori.

Proroga della CIG

Sono state stabilite altre 6 settimane di cassa integrazione ordinaria, legate all’emergenza Covid-19. Potranno essere usufruite dalle imprese che le hanno esaurite nel periodo compreso tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 e da quelle interessate dalla chiusura o dalle nuove limitazioni.

L’intervento economico è pari a 1,6 miliardi. Sulla base della riduzione del fatturato, viene fissata un’aliquota contributiva addizionale differenziata. Per i datori di lavoro che hanno subito una diminuzione dei ricavi pari o superiori al 20%, la cassa integrazione è gratuita. Stessa disposizione è stata prevista per quelle imprese che hanno avviato l’attività a partire dal 1° gennaio dell’anno scorso e per quelle raggiunte dalle ultime restrizioni.

Deroga al versamento dei contributi INPS

Ad eccezione delle imprese del comparto agricolo, il decreto-legge del governo approvato ieri riconosce l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro che hanno dovuto sospendere o ridurre l’attività a causa dell’emergenza del Coronavirus. Il periodo massimo fissato dalla norma è di 4 mesi e riguarda i contributi INPS fruibili entro il 31 maggio 2021.

La perdita di fatturato in base alla quale si può ricorrere all’esonero è pari al:

Credito d’imposta sugli affitti e abolizione seconda rata IMU

È stato esteso fino a dicembre il credito d’imposta sugli affitti. Il provvedimento, per tre mesi a partire da ottobre, è allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro e che hanno subito un calo del fatturato del 50%. È possibile cedere il credito al locatore.

È stata, inoltre, eliminata la seconda rata dell’IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui le imprese, interessate dalle restrizioni, svolgono le loro attività.

Misure per lo spettacolo, editoria, turismo ed export

Il decreto “Ristori” ha disposto un’indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo e la proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo. Sempre per quest’ultimo comparto sono stati stanziati 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator e 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale. Sono, invece, 100 i milioni destinati all’editoria, fiere e congressi. Per il sostegno all’export e alle fiere internazionali sono stati riservati 400 milioni di euro.

Agricoltura e pesca

Per aiutare le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, raggiunte dalle misure restrittive, è stato istituito un fondo da 100 milioni di euro. Per le attività avviate dopo il 1° gennaio 2019 e che hanno subito un calo del fatturato superiore al 25% nel novembre 2020 rispetto al novembre 2019, quindi, viene concesso un contributo a fondo perduto.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 28/10/2020
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