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Il “trucco” per rientrare nel forfettario

Hai una partita iva in regime forfettario e quest’anno sei prossimo a superare il limite dei 65.000 euro?

Come ben saprai, se dovessi superare il fatidico limite di incassi annuali, salvo stravolgimenti legislativi dell’ultimo minuto, dal 1° gennaio del prossimo anno passerai al regime iva con una tassazione ordinaria, perdendo molte agevolazioni e semplificazioni.

Sommario

Primo aspetto positivo

Secondo aspetto positivo

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Hai una partita iva in regime forfettario e quest’anno sei prossimo a superare il limite dei 65.000 euro?

Come ben saprai, se dovessi superare il fatidico limite di incassi annuali, salvo stravolgimenti legislativi dell’ultimo minuto, dal 1° gennaio del prossimo anno passerai al regime iva con una tassazione ordinaria, perdendo molte agevolazioni e semplificazioni.

Ma non ci sono soltanto aspetti negativi.  Vediamone alcuni.

Primo aspetto positivo

L’ anno di sforamento del tetto massimo dei 65.000 euro diventa un “anno jolly”. Significa che potrai superare il limite degli incassi annuali e pagare sempre l’imposta forfettaria del 15% o del 5% se sei un forfettario startup.

Una particolarità del regime agevolato è, infatti, che durante l’anno di sforamento tutto l’incassato, quindi anche la parte eccedente, viene tassato con l’aliquota agevolata. A differenza del vecchio regime dei minimi, l’attuale regime forfettario non prevede la fuoriuscita durante l’anno in corso, qualsiasi sia il tuo volume di incassi o fatturato.

Ad esempio, se i tuoi clienti hanno il piacere o la convenienza di pagare i tuoi servizi in anticipo, ovvero prima della fine dell’anno, potresti fatturare loro anche le prestazioni di competenza dell’anno successivo.

In regime forfettario saresti tassato secondo il principio di cassa e, quindi, su tali importi pagherai sempre l’imposta agevolata. I tuoi clienti spenderanno meno, dal momento che nella tua fattura da forfettario non c’è per loro alcuna iva da pagare. Se, ad esempio, molti dei tuoi clienti non hanno la partita iva in quanto privati, non pagare l’iva sulle fatture ricevute fa la differenza, dato che non possono detrarre nulla. Abbiamo parlato del vantaggio di non applicare l’iva in regime forfettario in un altro contenuto presente sul blog. Se vuoi approfondirlo ecco il link: Regime forfettario, un regime fiscale senza iva.

Se hai dubbi o se volessi una consulenza per approfondire questo aspetto, contattaci per una prima consulenza gratuita. Compila il form di contatto sulla nostra homepage: Partitaiva24.it

Secondo aspetto positivo

Fatturando il più possibile durante l’anno dello sforamento, sarà anche più probabile non superare nuovamente la soglia di 65.000 euro durante l’anno del regime iva ordinario. Quindi, potresti tornare nuovamente al regime forfettario dopo appena 12 mesi.

Ecco il trucco! Chiaramente, questa situazione si può creare solo se hai una certa confidenza con i tuoi clienti e soprattutto se sono ben disposti a venire incontro alle tue esigenze.

Dato che la norma è scritta in questo modo e la tassazione avviene secondo il principio di cassa, tale comportamento è assolutamente lecito, sebbene porti evidenti effetti distorsivi.

Attenzione! Ricorda che non basta soltanto fatturare, ma è importante incassare le fatture che emetti. In regime forfettario si tassano soltanto gli incassi effettivamente percepiti nell’anno fiscale di riferimento e non il totale delle fatture emesse.

Se non puoi fare altrimenti e dovessi, comunque, mantenere anche per l’anno successivo il regime di tassazione ordinaria, cerca di sfruttare al massimo il tuo ultimo anno in forfettario. Come abbiamo detto prima, si tratta di un anno bonus. In ogni caso, per quanto possibile, cerca di pianificare al meglio i passi del cambio del tuo regime fiscale. Se dovessi effettuare acquisti per beni strumentali o, comunque, sostenere dei costi per la tua attività, rimandali a quando sarai in regime tradizionale per poterli portare in deduzione. Ricorda, infatti, che nel regime forfettario non sarà possibile scaricare alcun costo aziendale. Tutti i costi sono determinati a tavolino in base al coefficiente di redditività assegnato al tuo codice ateco.

Se vuoi sapere quali sono i principali costi che possono essere scaricati in regime ordinario, puoi dare un’occhiata a due nostri contenuti: uno per le imprese e uno per i professionisti. Clicca sui link per leggerli:

Per ricevere maggiori informazioni sul regime di tassazione ordinaria, qualora non avessi i requisiti per il regime forfettario, contattaci per una prima consulenza gratuita. Compila il form di contatto sulla nostra homepage: Partitaiva24.it

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 09/04/2021
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