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I codici ateco per la gestione separata INPS sono un gruppo ristretto di codici ateco che danno la possibilità di iscriversi e versare i contributi alla gestione professionisti. Se stai pensando di aprire partita iva come professionista e iscriverti alla gestione separata INPS potrai quindi attingere ad un numero ristretto di codici ateco e quindi la scelta deve essere effettuata molto attentamente.
La scelta del codice ateco, ancora una volta, è molto importante perché identificherà la tua attività ai fini previdenziali e potrà determinare se l’attività che intendi svolgere deve essere di tipo professionale oppure rischi di doverti iscrivere necessariamente alla gestione commercianti e artigiani dell’inps pagando dei contributi fissi.
In questo guida andiamo ad analizzare quali sono i codici ateco iscrivibili alla gestione separata INPS e quali sono i risvolti dello scegliere un codice rispetto ad un altro ai fini previdenziali.
Perché scegliere la gestione separata INPS? La gestione separata INPS è diventata negli ultimi tempi è diventata un mito per coloro che si apprestano ad aprire partita iva.
Si cerca di essere a tutti i costi inquadrati come professionista poiché questa gestione non prevede dei minimali contributivi ma, una contribuzione solo in base al reddito effettivamente prodotto. Senza dubbio l’assenza di minimale contributivo per chi avvia una nuova attività rappresenta un bel vantaggio. Essere più flessibili e non dover sostenere importanti costi previdenziali senza nemmeno cominciare a fatturare di sicuro da una grossa mano. Ovviamente ciò non è sempre possibile.
Esiste una lista di codici ATECO per la gestione separata? La risposta alla domanda è sì, tuttavia la questione non è così semplice poiché non è tanto il codice ATECO il discrimine per identificarti come lavoratore autonomo/professionista o imprenditore (ditta individuale) quanto piuttosto come è organizzata la tua attività.
La linea di demarcazione tra un’impresa ed un lavoratore autonomo infatti a volte è molto sottile e spesso per delinearla bisogna ritornare al concetto di imprenditore.
L’imprenditore, secondo il codice civile, è quell’individuo che esercita un’attività economica in maniera organizzata al fine di produrre o scambiare beni e servizi.
Ne segue che, al di là del codice ATECO, per determinare se sei un imprenditore o un lavoratore autonomo bisogna capire se la tua è un’attività organizzata o meno, se fai affidamento in maniera organizzata a capitale e lavoro (i fattori produttivi fondamentali) oppure se la tua attività è frutto esclusivamente della tua professionalità.
Prima ancora della scelta dell’ATECO quindi è necessario capire come sarà organizzata la tua attività attività e, solo in un secondo momento, sceglierai il codice ateco. Ovviamente vista la difficoltà di inquadramento di alcune attività non possiamo non consigliare la consulenza di un esperto per la scelta dello stesso.
Per capire comunque se il codice ateco che hai identificato è iscrivibile alla gestione separata ti lasciamo la lista aggiornata dei codici iscrivibili alla gestione separata.
Parlando di codici ateco gestione separata INPS e regime forfettario rientriamo in un argomento che ruota attorno al coefficiente di redditività.
Ovviamente, al momento della scelta, quando possibile, si tende a scegliere il codice ateco che ha un coefficiente di redditività più basso. Il motivo è chiaro, risparmiare su tasse e contributi. A parità di fatturato un coefficiente di redditività più basso produce un imponibile più basso e quindi imposte e contributi inferiori.
Tale volontà ovviamente si scontra con la possibilità di alcuni codici di essere iscritti alla gestione separata o meno.
Quanto detto fino ad ora su codice ateco e inquadramento previdenziale fa intendere che in primo luogo si determina il tipo di attività e solo dopo il codice ateco più adatto.
Spesso semplicisticamente ci si focalizza sul codice ateco perdendo di vista il tipo di attività svolta.
Di norma, se l’attività svolta dal futuro titolare di partita IVA è di tipo professionale, l’obbligo dal punto di vista previdenziale è quello di iscriversi e contribuire alla gestione separata INPS, (vengono fatti salvi i casi dei professionisti muniti di cassa previdenziale che hanno l’obbligo di iscriversi alla propria cassa di riferimento). Nel caso di attività di impresa, artigianale o commerciale invece sorge l’obbligo d’iscrizione alla gestione INPS artigiani/commercianti. E fin qui pochi dubbi.
Per le attività già consolidate ci sono pochi problemi nella scelta di un codice rispetto a un altro e alla coerenza dell’attività.
I problemi di inquadramento più importanti in fase d’apertura ricadono nella scelta del codice ateco per tutte quelle nuove professioni nate negli ultimi anni con l’avvento di Internet e più in generale del digitale.
L’elenco degli ATECO, datato 2007, ad oggi con il nascere quasi giornalmente di nuovi servizi e professioni risulta spesso fuorviante e la consulenza di un professionista risulta di vitale importante in fase d’apertura per riuscire ad inquadrare l’attività.
Concludendo, nel contenuto abbiamo visto quali sono i codici ateco iscrivibili alla gestione separata INPS e quali sono le conseguenze della scelta di un codice rispetto ad un altro.
Ricapitolando, parlando della partita IVA in regime forfettario, la scelta di un codice ATECO rispetto ad un altro ha ripercussioni sul coefficiente di redditività assegnato all’attività economica. L’altra conseguenza invece è l’inquadramento. Infatti, un codice non iscrivibile in gestione separata INPS determinerà l’inquadramento di tipo imprenditoriale del contribuente con conseguente necessità di iscrizione in camera di commercio, gestione INPS commercianti/ artigiani (ed INAIL per gli artigiani).
Avrei bisogno di aiuto per una situazione molto particolare di modifica codice ateco. È una consulenza che fate?
Grazie
Cordialmente
Laura Rosa
Buongiorno Laura,
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