Esiste una partita IVA agevolata per i giovani?
La precedente è una domanda che molto spesso riceviamo in fase di consulenza preliminare. Non sono pochi infatti i giovani italiani, che a differenza di come alcuni pensano, hanno la volontà di avviare una propria attività mettendosi in gioco.
Per rispondere alla domanda d’apertura, possiamo dire che: “Sì, esiste una partita IVA agevolata per i giovani, si chiama regime forfettario o flat-tax”.
Esiste una partita IVA agevolata per i giovani?
La precedente è una domanda che molto spesso riceviamo in fase di consulenza preliminare. Non sono pochi infatti i giovani italiani, che a differenza di come alcuni pensano, hanno la volontà di avviare una propria attività mettendosi in gioco.
Per rispondere alla domanda d’apertura, possiamo dire che: “Sì, esiste una partita IVA agevolata per i giovani, si chiama regime forfettario o flat-tax”.
Questo regime però, non è riservato solo ai più giovani (o gli under 35 come il vecchio regime dei minimi) ma è potenzialmente è accessibile a tutti coloro che ne possiedano i requisiti.
Inoltre, il regime forfettario, utilizzabile solo dalle persone fisiche (ditte individuali, lavoratori autonomi e freelance) è l’unica alternativa al regime ordinario.LA
Il regime forfettario, con la legge di bilancio 2015, ha di fatto sostituito tutti i precedenti regimi agevolati in vigore.
L’unico regime che, dopo l’introduzione del forfettario, di fatto è rimasto in essere è il vecchio regime dei minimi tuttavia, questo può essere però utilizzato fino a naturale scadenza da coloro che già vi aderivano al momento dell’introduzione del forfettario.
Oggi, con il regime forfettario flat tax, l’età del contribuente non ha più importanza. Questo regime infatti, può essere adottato dai giovani, così come anche dai pensionati. La novità sta nel fatto che l’età anagrafica del contribuente non costituisce un requisito d’accesso e successiva permanenza al nuovo regime agevolato forfettario.
Per i giovani che si mettono in gioco per la prima volta il forfettario risulta sicuramente il miglior regime fiscale. Ciò vale sia in termini di imposte e contributi da versare sia per la semplicità di utilizzo della partita IVA.
Dando subito qualche numero, per chi aderisce al forfettario si può arrivare a dover versare un’unica imposta con un’aliquota del 5% per i primi cinque anni.
Facciamo un passo indietro però e spieghiamo come si fa ad accedere al forfettario ed avere la possibilità di pagare un’unica imposta con aliquota del 5%.
In linea generale, il forfettario, per coloro che rispettano i requisiti d’accesso impone il versamento di un’unica imposta sostitutiva con aliquota del 15 %.
Per coloro che però si trovano in particolari condizioni, il regime diventa ancora più appetibile in quanto si ha il diritto alla riduzione di un terzo dell’imposta sostitutiva per i primi cinque anni che così passa dal 15% al 5%.
I requisiti (oltre ai tradizionali) per aderire a questo regime ultra agevolato, ribattezzato regime forfettario star-up, sono i seguenti:
Inoltre, in riferimento al primo punto, teniamo a precisare che se nel triennio precedente l’apertura si sono fatte prestazioni occasionali con ritenuta del 20%, non c’è nessun problema si può aderire al regime forfettario start-up.
L’imposta sostitutiva alla quale abbiamo accennato sopra, e che rappresenta l’unica forma di imposizione fiscale (non si paga né IRPEF, né IRAP e nessuna addizionale comunale o regionale) però, non rappresenta l’unico vantaggio per chi aderisce a questo regime fiscale.
Tra le altre molte agevolazioni è bene ricordare:
Le semplificazioni in materia di IVA
Il regime forfettario è un regime fiscale esente da IVA. Nelle fatture emesse dai giovani contribuenti quindi non sarà presente l’IVA. La mancanza dell’IVA oltre a permettere una maggiore competitività all’interno del mercato potendo praticare prezzi più bassi per le proprie prestazioni, porterà anche ad un risparmio dal punto di vista del professionista che seguirà la giovane partita IVA.
Il regime forfettario, oltre ad essere esente IVA, è esente anche dalla ritenuta d’acconto nel caso del giovane contribuente freelance. Con questo, regime non si dovrà inserire nessuna ritenuta d’acconto in fattura in quanto il professionista/freelance è soggetto ad un’unica imposta sostitutiva sui suoi ricavi che dovrà versare egli stesso. Ne consegue che su qualsiasi fattura verrà incassato il 100% dell’importo.
Per i commercianti e gli artigiani aderenti al regime forfettario, è prevista la possibilità di richiedere l’abbattimento del 35% della contribuzione INPS sia sulla quota fissa che a percentuale.
Ricordiamo che l’agevolazione non è implicita ma deve essere richiesta all’INPS. Se si è appena aperta la partita IVA va fatta richiesta immediatamente.
Per i professionisti e freelance che non hanno una propria cassa di previdenza non è previsto nessun sconto contributivo e la loro gestione previdenziale di riferimento sarà la gestione separata dell’INPS.
I consulenti marketing, i webdesigner, i fisioterapisti ecc… quindi, verseranno i propri contributi previdenziali alla gestione separata INPS la quale prevede un versamento in percentuale sul reddito prodotto durante l’anno. L’aliquota di riferimento, per il 2019, è del 25,72%.
Il vantaggio di questo trattamento previdenziale però è dato dall’assenza di un contributo minimale annuo da versare. (Cosa che non accade per i commercianti e gli artigiani che hanno una quota minimale annua da versare a prescindere dal loro reddito).
Vediamo con degli esempi quanto si pagherebbe in imposte e contributi con una nuova partita IVA regime forfettario.
Prima di passare a fare dei calcoli però è bene definire, come si determina il reddito imponibile in questo regime fiscale particolare.
Sicuramente avrete letto che il reddito viene calcolato effettuando la differenza tra i ricavi/compensi derivanti dall’attività ed i costi sostenuti. Bene nel forfettario non funziona così.
Nel regime forfettario, ad ogni attività, determinata in base al codice ATECO, viene assegnato un coefficiente di redditività. Moltiplicando questo coefficiente per il fatturato scaturirà la base imponibile sulla quale applicare l’aliquota dell’imposta sostitutiva e dei contributi previdenziali.
Il coefficiente di redditività è una percentuale decisa a tavolino dallo stato ed identifica appunto la redditività di una attività.
Facendo un brevissimo esempio, agli occhi dello stato l’attività di un consulente generico è redditiva al 78%, significa quindi che la sua base imponibile su un fatturato di € 10.000 sarà di: 10.000 x 78% = 7.800 €. La rimanente parte, il 22%, è intesa come costo inerente all’attività e quindi su questa parte non verranno pagate né tasse, né contributi.
Adesso che abbiamo un po’ fissato le idee, buttiamo giù un po’ di numeri e vediamo quante tasse si pagano con la partita IVA per i giovani, ovvero in regime forfettario.
Poniamo i casi del professionista/freelance e del commerciante, supponendo che entrambi aderiscano al regime forfettario star-up (5%).
Il sig. Bodoni, neolaureato in marketing decide di aprire una nuova partita IVA come freelance.
Dato che è in possesso di tutti i requisiti stabiliti dalla legge, il regime forfettario è il suo regime naturale.Inoltre, verificando anche le condizioni start-up, la sua imposta sostitutiva sarà del 5% per i primi cinque anni se continuerà di anno in anno a verificare i requisiti del regime forfettario start-up.
Se aprisse partita IVA nel 2019, quante imposte e contributi dovrà versare se fatturasse 8.500 €?
Procediamo al calcolo:
Fatturato €8.500
Coefficiente di redditività: 78%
Calcolo delle imposte: (8.500 x 78%) x 5% = € 331,50
Riguardo i contributi previdenziali da versare alla gestione separata dell’INPS, questi saranno calcolati sullo stesso imponibile calcolato sopra e l’aliquota di riferimento è pari al 25,72%.
Ricordiamo che per i contribuenti che fanno capo alla gestione separata INPS non c’è una quota fissa annuale da pagare. Il professionista infatti, verserà contributi solo se avrà conseguito dei ricavi.
Riprendendo il precedente fatturato quindi avremo:
Fatturato € 8.500
Coefficiente di redditività: 78%
Calcolo dei contributi previdenziali: (8.500 x 78%) x 25,72% = Euro 1.705
Nota importante! Nel caso in cui il professionista decide di aprire la partita IVA ad esempio nel 2019, imposte e INPS relativi al 2019 saranno pagati nell’estate del 2020, seguendo il meccanismo del saldo e dell’acconto.
Inoltre è bene precisare che a partire dal secondo anno di attività il nostro signor Bodoni, sulla sua base imponibile ai fini fiscali, potrà portare in deduzione i contributi previdenziali versati nell’anno precedente.
Il sig. Polisicchio, decide di aprire un e-commerce. Avendone i requisiti aderisce al regime forfettario start-up e subito dopo l’apertura della partita IVA procede a richiedere l’agevolazione contributiva del 35%.
Quante imposte e contributi dovrà versare il sig. Polisicchio per la propria nuova attività?
Prima di procedere ad effettuare i calcoli, è bene ricordare che, come detto in precedenza, ad ogni attività viene assegnato un coefficiente di redditività al fine di calcolare il reddito imponibile del sig. Polisicchio. Nel caso dell’ecommerce questo coefficiente è pari al 40%.
Inoltre, per avere un quadro completo su imposte e contributi da versare per il commerciante, anticipiamo che terremo in considerazione i primi due anni di attività.
2021
Ipotizziamo che nel 2021 il fatturato totale (ovvero i ricavi lordi annuali) ammonti a € 35.000.
Ricordiamo che il pagamento delle imposte relative al reddito del 2021 sarà a partire da fine Giugno 2022 in concomitanza della prima dichiarazione dei redditi utile. Mentre, sarà dovuto il versamento dei contributi fissi già nel 2021 a rate.
I contributi fissi generalmente ammontano a € 3.700 annui ma, con l’agevolazione del 35% scendono a circa € 2.500. Questi, dovranno essere versati in 4 rate. Nel caso in cui si apra a Gennaio, la prima rata INPS da pagare sarà quella di Maggio. Riportiamo le scadenze per il versamento dei contributi fissi INPS.
Nel 2021 quindi il sig. Polisicchio verserà solo i contributi fissi per un esborso pari alle rate di Maggio, Agosto e Novembre (1.800 euro circa).
2022
Il sig. Polisicchio sarà tenuto al versamento dei contributi fissi e al versamento delle imposte come saldo 2021 e acconto 2022. Ricordiamo che per il calcolo delle imposte possono essere portati in deduzione i contributi.
Fatturato 2019: € 35.000
Contributi versati durante il 2019: € 1.800 circa
Calcoliamo l’imponibile ai fini fiscali: € 35.000 x 40% = € 14.000
A questi € 14.000 dobbiamo dedurre i contributi versati che hanno un valore di € 1.800 circa. Facendo la differenza l’imponibile impositivo per il sig. Polisicchio sarà di € 12.200.
Imponibile fiscale 2019: (€ 35.000x 40%) – €1.800= € 12.200
Imposta 2019: € 12.200 x 5%= € 610
Ricordiamo che in fase di pagamento delle imposte sarà dovuto anche l’acconto per l’imposta del 2020. Il valore dell’acconto sarà pari al 100% del saldo dell’imposta del 2019 nello specifico, altri € 610.
L’ acconto per il 2022 potrà essere suddiviso in due parti: il 40% a Giugno e il restante 60% a Novembre.
Riassumiamo tutto attraverso una tabella con le relative scadenze.
Data | Azione | Valore | Rilevanza per il calcolo delle imposte 2019 |
---|---|---|---|
1/1/2021 | apertura | ||
16/05/2021 | versamento prima rata INPS 2019 | € 625 | si |
22/08/2021 | versamento seconda rata INPS 2019 | € 625 | si |
16/11/2021 | versamento terza rata INPS 2019 | €625 | si |
31/12/2021 | chiusura esercizio, fatturato totale | €35.000 | si |
16/02/2022 | versamento quarta rata INPS 2019 | € 625 | no |
16/05/2022 | versamento prima rata INPS 2020 | € 625 | no |
30/06/2022 | versamento imposta 2019 + 40% acconto imposte 2020 | € 610 + € 244 possibile rateizzare tale importo in 6 rate fino al 16/11 | no |
22/08/2022 | versamento seconda rata INPS 2020 | € 625 | no |
16/11/2022 | versamento terza rata INPS 2020 | € 625 | no |
30/11/2022 | versamento 60% acconto imposte 2020 | € 366 non è possibile rateizzare tale importo | no |
31/12/2022 | chiusura esercizio 2020, fatturato totale | € 35.000 | no |
N.B. ricordiamo che per tutti gli artigiani vige l’obbligo dell’iscrizione INAIL (di solito qualche centinaio di euro l’anno in base all’attività svolta e al profilo di rischio).
Buongiorno, sono un ing. Ho aperto la partita iva ad agosto 2016 fino a quando potrò usufruire del regime agevolato al 5%?
Grazie
Antonio
Buongiorno Antonio,
potrai usufruire dell’aliquota del 5% per i primi cinque anni di attività. Se hai aperto p. iva nel 2016, il tuo ultimo anno al 5% è stato il 2020.
Se apro una partita Iva da artigiano (muratore) quanto mi costa ogni anno il mantenimento se guadagno circa 2000 al mese?
Grazie
Buongiorno Giuseppe,
per rispondere alla tua domanda ti consiglio di richiedere una consulenza gratuita sul nostro sito, compila il form in home page:https://partitaiva24.it/