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Quando si fa lo scontrino e quando la ricevuta fiscale

Negli ultimi tempi la lotta all’evasione si è munita di strumenti tecnologici che potrebbero rivoluzionare i metodi di pagamento e probabilmente mandare in pensione lo scontrino e la ricevuta fiscale. Inoltre, l’approvazione di strumenti come stampanti digitali, che hanno ottenuto l’autorizzazione ad inviare telematicamente gli scontrini fiscali, aumenteranno la tracciabilità delle transazioni commerciali e quindi l’ipotesi di un addio allo scontrino non è poi così lontana. Con questo articolo però non ci occuperemo di questo. Oggi ci concentreremo, facendo chiarezza, su chi sono i soggetti tenuti a rilasciare lo scontrino o la ricevuta fiscale e quando devono essere emessi questi documenti.
Per la Legge italiana tutti i soggetti che non sono obbligati all’emissione di fattura devono rilasciare la ricevuta fiscale o lo scontrino tuttavia, essi sono obbligati all’emissione della fattura nel caso in cui il cliente la richieda preventivamente all’emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale. (art.12 comma 1 Legge 413/91).

19 Ott 2017

Partita IVA per professionisti che sono già dipendenti – chi paga i contributi?

In uno degli articoli precedenti abbiamo chiarito i dubbi riguardo la possibilità di mettersi in proprio, e quindi aprire una partita IVA, per coloro che siano anche lavoratori dipendenti. Abbiamo analizzato i casi di coloro che volessero intraprendere una strada da professionisti in maniera congiunta ad una situazione di lavoro subordinato vedendo quale era il regime fiscale più vantaggioso. Un problema, che mette in imbarazzo di frequente molti professionisti, è quello relativo ai loro obblighi previdenziali nel caso di svolgimento di attività che non possono essere inquadrate nelle Casse previdenziali professionali.

18 Ott 2017

Se il datore di lavoro ti obbliga ad aprire una partita IVA

Sempre in modo più frequente le aziende, quando cercano del personale, preferiscono affidarsi a professionisti con partita IVA piuttosto che a del personale con contratto di lavoro dipendente. Questo accade perché negli ultimi anni, dalla crisi in poi, il mercato del lavoro è cambiato drasticamente. Specialmente chi sognava il tanto caro “posto fisso” ha dovuto fare i conti con una prospettiva totalmente diversa dove la parola d’ordine è flessibilità.

Oggi, le imprese assumono il personale strettamente necessario (ed a volte nemmeno quello) per svolgere le attività garantite, mentre per le attività collaterali si rivolgono in maniere sempre più ricorrente a lavoratori temporanei o freelance con partita IVA. Il problema più grande però è che il confine tra lavoro dipendente subordinato e il lavoro con partita IVA è molto labile e molte volte la differenza quasi non esiste.

12 Ott 2017

Guai in vista per i contribuenti forfettari che non tengono la contabilità

Come abbiamo già detto più volte sia nei nostri ebook sul regime forfettario sia negli articoli del nostro blog, questo regime agevolato per i titolari di partita IVA rappresenta sicuramente una reale semplificazione amministrativa oltre a un risparmio enorme su imposte e contributi.

In realtà purtroppo ai fini della compilazione della dichiarazione dei redditi, le semplificazioni tanto decantate in tutte le sedi, si scontrano con gli obblighi di fornire tutta una serie di informazioni supplementari che spesso è difficile conoscere. Soprattutto se si è soli e non si è seguiti da un consulente. Stiamo parlando del quadro RS della dichiarazione dei redditi (ex modello unico) in cui vanno inseriti una serie di dati contabili che spesso è difficile possedere in mancanza di una tenuta contabile minima.

11 Ott 2017

Addio all’Iva con il Regime Forfettario

Se l’IVA risulta essere una delle imposte meno comprese e più odiate dai contribuenti, chi è nel regime forfettario può tirare un sospiro di sollievo. Quando emetterà fattura infatti non addebiterà alcuna IVA ai suoi clienti. In altre parole per una fattura con un totale di 1000 euro, ad esempio, non si dovrà procedere ad alcuno scomputo dell’imposta né calcolare aliquote del 4, 5, 10 o 22%.

29 Set 2017

Le imposte che non si pagano con il Regime Forfettario

Il regime forfetario risulta vantaggioso rispetto a quello ordinario non solo grazie alle numerose semplificazioni degli adempimenti, ma anche per via delle molte agevolazioni previste in materia fiscale. I vantaggi sono:

ai fini delle imposte dirette (IRPEF, IRAP, addizionali regionali, comunali, ecc.);
riguardo altri adempimenti, come l’esclusione dall’applicazione dagli studi di settore e un numero inferiore di adempimenti amministrativi e dichiarativi.

28 Set 2017
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