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Stress da partita iva, indipendenti o schiavi dei clienti? Ecco come difendersi

Il cliente ha sempre ragione! Questa frase è un ottimo punto di partenza per chi ha deciso di mettersi in proprio e di costruire la sua attività. I clienti, dopotutto, sono il carburante grazie al quale un’attività riesce a camminare e sopravvivere nel tempo. Attraverso il denaro che spendono per i nostri servizi o prodotti, i clienti ci aiutano giornalmente a migliorare, oltre che a fare degli utili chiaramente.

Sommario

Il cliente non ha sempre ragione

A volte è meglio lasciar perdere

Come trovare l'equilibrio

Come gestire i clienti difficili e non farci mettere i piedi in testa

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il cliente, però, ha sempre ragione perché senza di lui non potremmo sopravvivere oppure ci sono delle situazioni in cui il professionista o l’imprenditore deve prendersi la sua rivincita e saperne prendere le distanze?

Non parliamo dei casi delle grandi aziende, ma della vita lavorativa di tutti i giorni dei piccoli professionisti o delle piccole imprese che giornalmente lottano per mandare avanti la loro attività contro dei clienti molto difficili.

La vita del freelance è una vita dura, quando si decide di mettersi in proprio si deve prestare attenzione a moltissimi aspetti: la gestione del tempo, le finanze, i propri progetti, la propria vita privata e il rapporto con i clienti.

Oltre alla gestione della vita privata, il rapporto con i clienti spesso viene trascurato. Possiamo essere anche uno dei migliori professionisti in circolazione, ma, se non sappiamo gestire al meglio il nostro rapporto con i nostri clienti, rischiamo di essere sopraffatti.

Il cliente non ha sempre ragione

Dobbiamo pensare che la regola che il cliente ha sempre ragione non porta solo vantaggi ai clienti stessi, ma anche a chi lo accontenta, almeno da un punto di vista psicologico. Il cliente deve essere educato, deve essere portato dove vogliamo noi e bisogna creare con lui un rapporto empatico per raggiungere quello che è un compromesso.

Non dobbiamo fare in modo che diventi il nostro padrone. Con i mezzi che abbiamo a disposizione, dobbiamo avere un rapporto paritario, di rispetto.

Il cliente non deve avere sempre ragione, il professionista non deve abbassare sempre la testa a tutte le richieste del cliente. Deve anche far valere la propria posizione. Dopotutto, sono stati i clienti stessi a cercarci, e vi assicuriamo che quando si affida il proprio lavoro nelle mani di qualcun altro, si valuta per bene con chi interfacciarsi. Dobbiamo fare valere le nostre ragioni.

Chiaramente, possono esserci delle situazioni in cui siamo nel torto marcio o possiamo perdere le staffe. Beh, in quei casi bisogna essere sinceri, ammettere i propri errori e cercare di risolvere il problema.

Inoltre, nei momenti in cui il cliente non ha ragione, noi, da veri professionisti, non dobbiamo essere lì a tentare in tutti i modi di fargli capire che ha torto. Il nostro compito è fare il nostro lavoro, risolvere i problemi e fare in modo che, soddisfatto, il cliente torni a comprare da noi.

A volte è meglio lasciar perdere

Essere freelance significa star dietro sia alla parte amministrativa della nostra attività sia alla parte di front office. La nostra attività è tutta condensata nella nostra persona.

In queste situazioni il non saper dire di no ai clienti, essere sempre accondiscendenti potrebbe farci arrivare all’esasperazione. I clienti difficili, che chiedono sempre di più, che non gli sta mai niente bene sono una vera e propria spina nel fianco.

Dobbiamo sempre stare molto attenti ai reclami. Dare la possibilità di parlare male di noi, potrebbe toglierci alcune opportunità di lavoro.

In caso di lamentele, cerchiamo per quanto possibile di affrontarle. Andiamoci piano con gli sconti e gli omaggi pur di placare i clienti.

Tutto ciò ci costa tempo e denaro e spesso e volentieri non produce l’effetto sperato.

Dobbiamo riuscire a capire quali sono le lamentele da soddisfare e quali no. Educare i clienti a tenere il comportamento corretto nei nostri confronti.

Nei casi in cui il rapporto creatosi, però, non è veramente dei più rosei e siamo consapevoli che non valga la pena investire ulteriore tempo con quel cliente, possiamo decidere di interrompere la collaborazione.

Dopotutto, uno dei vantaggi del lavorare per conto proprio è quello di scegliere con chi lavorare.

Una regola molto importante è quella di non avere paura di perdere un cliente. Se questo non è rispettoso o semplicemente non ragiona, possiamo tranquillamente declinare il lavoro, girarlo a qualche nostro collega.

Come abbiamo detto, il principio è che il cliente ha sempre ragione, ma nella pratica dobbiamo fare ciò che è meglio per noi e per la nostra attività.

Bisogna scegliersi i capi giusti.

Come trovare l’equilibrio

Dobbiamo averlo ben impresso in mente che nel mondo del lavoro, specialmente quando si è da soli e alle prime armi, ci troveremo a non saper gestire in maniera calma e pacata tutte le situazioni.

Ma come in ogni problema, dobbiamo cercare di mantenere quante più variabili sotto controllo per trovare le soluzioni. Ecco, in caso di difficoltà, sono due le premesse che consigliamo di seguire prima di cominciare un lavoro per non farci mettere i piedi in testa dai clienti.

Come si suol dire: patti chiari e amicizia lunga.

Cerchiamo, quindi, fin da subito di essere autentici e trasparenti.

Essere onesti sin da subito con i clienti può avere un impatto devastante, quasi da farli rimanere spiazzati. Ve lo assicuriamo. Porterà i clienti da un lato a fidarsi di noi e dall’altro a comprendere anche le nostre esigenze, il nostro modo di lavorare e di essere.

Essere onesti ci porterà anche a rispettare i clienti e a cercare di non deluderli. Infatti, se i clienti scoprissero come portiamo a termine i lavori, nel caso di pratiche scorrette e sbrigative che nel lungo periodo sicuramente ci danneggerebbero, sarebbe mortificante.

Errare è umano, chi lavora sbaglia (si spera il meno possibile).

Come gestire i clienti difficili e non farci mettere i piedi in testa

Per concludere, ecco 7 utili consigli per evitare di farci mettere i piedi in testa dai nostri clienti.

  1. Rispettiamolo: se un cliente è arrabbiato per qualcosa che non possiamo controllare è semplice perdere la testa. Dato che  nel 99% dei casi non siamo noi la causa dei suoi problemi, lasciamolo sfogare.
  2. Ascoltiamolo: cerchiamo di non farci ripetere più volte le cose. In questo modo evitiamo lungaggini e ripetizioni che potrebbero farlo innervosire.
  3. Riformuliamo i problemi: se ci è stato esposto un problema, spieghiamo ciò che abbiamo capito. Questo ci permette di fissare il problema e non dimenticarlo. Cambiamo forma e parole dello stesso (non sia mai che si trovi subito una soluzione).
  4. Cerchiamo soluzioni facili: facciamo in modo che il cliente capisca che la soluzione è di semplice attuazione.
  5. Informiamo il cliente e frazioniamo il problema: se non c’è una soluzione semplice, cerchiamo di dividere il problema in alcuni pezzi e aggiorniamo il cliente passo dopo passo.
  6. Troviamo delle alternative: se non siamo la persona giusta per risolvere il problema, non ci danniamo. Cerchiamo qualcuno che potrebbe risolverlo, diamo indicazioni su come trovarlo. Il cliente si ricorderà di noi e non di chi effettivamente ha risolto il problema. Lo abbiamo portato noi lì.
  7. Facciamo sentire il cliente importante: sentiamo spesso il cliente, aggiorniamolo sullo status del progetto, in questo modo aumenteremo la sua fidelizzazione.

BONUS! Abbandoniamo: quando è troppo è troppo. Non dobbiamo avere paura di perdere un cliente, alla fine dei conti, dobbiamo fare ciò che è meglio per noi e la nostra attività, non ciò che è meglio per lui.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 04/11/2020
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