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Alla fine di ogni anno si ripropone per i contribuenti titolari di partita IVA la questione a quale regime fiscale poter adottare per l’anno successivo. La domanda che ci pongono sempre i nostri clienti è: “si può passare da un regime ad un altro”? Oggi proveremo a rispondere chiaramente a questo quesito prendendo come riferimento il regime forfettario.
Per i contribuenti che aderiscono al regime forfettario, come esposto in alcuni articoli precedenti, oltre alle agevolazioni in termini di IVA e di imposte, sono presenti degli sconti in materia di contributi previdenziali. Con l’articolo di oggi vedremo come calcolare i contributi per i contribuenti assoggettati al regime agevolato.
Come più volte ripetuto, per l’accesso al regime forfettario il contribuente deve rispettare certi requisiti. Senza dubbio uno dei requisiti, che nel 2018 metteva in crisi i contribuenti nel momento dell’adesione al nuovo regime agevolato, era quello dei limiti riguardo i beni strumentali.
Come se non bastasse, a mandare ancor più in confusione i nostri clienti erano le differenze che questi limiti avevano con i vecchi come il regime dei minimi ormai scomparso.
Vi comunichiamo che dal Gennaio del 2019 non ci sono più limiti di acquisto per beni strumentali.
Senza dubbi, uno dei vantaggi del regime forfettario per i contribuenti è l’imposta sostitutiva. Infatti, se si rispettano i requisiti, il contribuente che vi aderisce ai sensi dell’art. 1, comma 64 della legge n. 190/2014 è assoggettato ad un’imposta sostitutiva di:
IRPEF; addizionali regionali; IRAP.
In misura pari al 15%.
Come abbiamo già detto più volte sia nei nostri ebook sul regime forfettario sia negli articoli del nostro blog, questo regime agevolato per i titolari di partita IVA rappresenta sicuramente una reale semplificazione amministrativa oltre a un risparmio enorme su imposte e contributi.
In realtà purtroppo ai fini della compilazione della dichiarazione dei redditi, le semplificazioni tanto decantate in tutte le sedi, si scontrano con gli obblighi di fornire tutta una serie di informazioni supplementari che spesso è difficile conoscere. Soprattutto se si è soli e non si è seguiti da un consulente.
Se l’IVA risulta essere una delle imposte meno comprese e più odiate dai contribuenti, chi è nel regime forfettario può tirare un sospiro di sollievo. Quando emetterà fattura infatti non addebiterà alcuna IVA ai suoi clienti. In altre parole per una fattura con un totale di 1000 euro, ad esempio, non si dovrà procedere ad alcuno scomputo dell’imposta né calcolare aliquote del 4, 5, 10 o 22%.
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