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Motore di ricerca delle professioni con Partita Iva
Utilizza il nostro motore di ricerca proprietario per capire quale codice ateco, quali requisiti servono e come si apre la tipologia di partita iva che desideri.
Quando si sta per intraprendere la propria attività imprenditoriale uno dei temi più importanti da affrontare è quello legato all’intenzione o meno di assumere dei dipendenti all’interno dell’azienda.
È importante infatti capire se questi collaboratori di cui abbiamo bisogno per il nostro business saranno assunti con regolare busta paga o se si ci rivolge a freelance titolari di partita IVA che di conseguenza non sarebbero dipendenti ma personale esterno.
Per chi ha appena aperto una partita iva in regime forfettario e in passato è stato anche lavoratore dipendente è necessario prestare molta attenzione ad una delle cause d’esclusione dal regime introdotta qualche anno fa e tutto ora in vigore.
Parliamo della fatturazione prevalente nei confronti di uno o più ex datori di lavoro avuti negli ultimi due anni.
Operare con l’estero è diventato piuttosto comune, ma da un punto fiscale e contabile rimane una delle azioni più complesse per imprenditori e professionisti. Se non si conoscono bene le regole il rischio di sanzione è dietro l’angolo.
Una situazione concreta che spesso i contribuenti si trovano ad affrontare è quella delle plusvalenze derivanti da operazioni di compravendita di beni utilizzati all’interno della loro attività. Nel contenuto di oggi, vedremo, nello specifico, come sono da trattare le plusvalenze nel regime forfettario. Queste operazioni, infatti, portano alla creazione di un guadagno per il contribuente ma che deriva da un’operazione extra-ordinaria.
Le operazioni con l’estero per tutti i professionisti e le imprese oggi sono all’ordine del giorno. Ciò vale sia per le grandi realtà ma anche per le piccole imprese locali. Non è raro infatti acquistare prodotti o servizi online da società che hanno sede sia nell’unione europea ma anche al di fuori. Nel contenuto di oggi vogliamo parlare del primo caso, l’acquisto di beni o servizi da aziende europee e nello specifico del caso in cui questo acquisto sia effettuato da una partita iva forfettaria. Il caso del forfettario infatti è molto particolare perché nasconde un’insidia o per meglio dire un costo che si tende a dimenticare.
Quando si apre la partita IVA con il regime forfettario, come libero professionista o freelance, durante il primo esercizio non si sostiene alcun pagamento per contributi e imposte. Questo aspetto, sicuramente molto positivo nell’immediato, potrebbe generare l’aspettativa che con il regime forfettario non si paghi mai nulla.