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Tasse regime forfettario

Le tasse in regime forfettario forse sono le più basse che troviamo in Europa. Il livello di tassazione nel regime forfettario è del 15% o, a volte anche del 5% per i primi anni di attività.

Sommario

Come calcolare le tasse in regime forfettario

Esempio calcolo tasse regime forfettario

Tasse regime forfettario a cosa fare attenzione

I contributi per i lavoratori autonomi

I contributi per i commercianti e gli artigiani

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Come calcolare le tasse in regime forfettario

Poco sopra abbiamo detto che le tasse in regime forfettario sono forse le più basse tra quelle previste in Europa. Quanto detto è innegabile perché la percentuale dell’imposta è del 15% normalmente ma può arrivare anche al 5% a determinate condizioni per i primi cinque anni di attività.

Il calcolo di questa imposta è molto semplice e immediato. Per il calcolo le informazioni necessarie sono:

Il calcolo del fatturato è molto semplice, si desume dalla somma totale delle fatture emesse e incassate durante l’anno oppure, se siamo dei commercianti/artigiani la somma degli incassi totali dei corrispettivi giornalieri.

Se non sai la differenza tra fatture e corrispettivi di seguito trovi il link al contenuto dedicato: corrispettivi e fatture.

Il coefficiente di redditività invece è un dato che si desume dall’attività svolta dal contribuente in base al codice ATECO. Si tratta di un coefficiente che viene assegnato in base alla redditività prevista per l’attività svolta. Il prodotto tra il fatturato e il coefficiente di redditività determina il reddito imponibile ovvero quel valore sul quale verrà applicata l’imposta del regime forfettario.

Per conoscere il coefficiente di redditività di ciascuna attività bisogna prima conoscere il codice ATECO. Il codice ATECO è un codice alfanumerico che identifica l’attività economica svolta. I codici ATECO sono moltissimi e la scelta del proprio codice è fondamentale in fase di avvio di un’attività perché, tra le altre, determinerà l’inquadramento e appunto il coefficiente di redditività.

Per ultimo, prima di procedere al calcolo delle tasse in regime forfettario, è necessario conoscere l’aliquota dell’imposta che può essere del 15% o del 5%. Come si determina?

Può applicare il 5% e quindi aderire al regime forfettario start up chi possiede i cosiddetti requisiti di novità. I requisiti sono i seguenti:

Se si rispettano i requisiti di novità si ha diritto ad avere un’ulteriore tassazione agevolata per i primi cinque anni di attività. Decorsi i 5 anni se, si posseggono, sempre i requisiti per l’adozione del regime forfettario la tassazione passerà al 15%.

Esempio calcolo tasse regime forfettario

Visti dunque quali sono gli elementi necessari per calcolare le tasse in regime forfettario, passiamo ad un esempio di calcolo.

I dati necessari come abbiamo detto sono:

Supponiamo di aver fatturato durante l’anno 23 mila euro. Il nostro codice ATECO è il 70.22.09 a cui è associato un coefficiente di redditività del 78%. La percentuale d’imposta che possiamo applicare è del 15%.

Le nostre tasse in regime forfettario saranno pari a: (23.000 € * 78%) * 15% = 2.691 €.

Per un fatturato di 23.000 € quindi le tasse in regime forfettario con coefficiente di redditività del 78% e imposta del 15% sono di 2.691 €.

Il calcolo delle tasse come si può notare è molto semplice.

Se l’imposta invece fosse stata del 5%, le nostre tasse sarebbero state di soli € 897.

Se vuoi avere una proiezione aggiornata delle tasse regime forfettario attraverso il partitaiva24.cloud puoi effettuare tutte le proiezioni che vorrai per conoscere a seconda di quanto fatturato quante tasse dovrai pagare.

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Tasse regime forfettario a cosa fare attenzione

Come sempre non è sempre tutto semplice e, quando si parla di tasse in regime forfettario, non si devono trascurare i contributi.

Oltre all’imposta del 5% o 15%, infatti, ciascun contribuente deve far fronte anche ai contributi previdenziali. I contributi previdenziali rappresentano per certo la spesa più importante da sostenere per tutte le partite iva.

A seconda del profilo lavorativo, le regole contributive e il calcolo dei contributi sono diversi e quindi questo aspetto non deve essere dimenticato o preso sottogamba.

I contributi per i lavoratori autonomi

Per chi svolge un’attività di lavoro autonomo (es. consulente, social media manager, consulente informatico, designer, massaggiatore, ecc…), infatti, i contributi ammontano al 26,23% del reddito imponibile e sono da versare alla gestione separata INPS.

I contributi per i commercianti e gli artigiani

Se invece l’attività svolta è di tipo commerciale o artigianale (chi ha un e-commerce, falegname, impiantista, ecc…) è previsto un versamento minimo fisso di contributi all’INPS artigiani e commercianti di circa 4.000 € più eventuali contributi eccedenti il reddito minimo nella percentuale del 24% circa.

Parlando di regime forfettario esclusivamente per i commercianti e gli artigiani è possibile richiedere una riduzione del 35% sia per la parte fissa che per la parte variabile.

Per avere un quadro di insieme delle tasse in regime forfettario, semplice per quanto possa sembrare, la consulenza di un professionista che sappia guidare nella scelta della partita iva, del codice ATECO e del calcolo delle tasse è fondamentale.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 17/05/2023
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