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Oggi ci andremo ad occupare di due novità riguardanti la cancellazione d’ufficio delle partite IVA inattive introdotte nel 2017.
La prima novità riguarda la cancellazione delle partite IVA inattive dette “dormienti”, ossia quelle che non operano da molto tempo. In merito alla seconda invece, trattando sempre della cancellazione d’ufficio delle partite IVA inattive, si rifarà al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 12 giugno 2017 n.110418/2017 attuativo delle disposizioni in materia di cancellazione delle partite IVA di cui al comma 15-bis dell’articolo 35 del DPR 633/72 introdotte dall’art. 22, D. Lgs. 21.11.2014 n. 175. Il documento prevede la cancellazione della partita IVA quando, a seguito dei controlli imposti dalla norma, emerga la mancanza dei requisiti soggettivi e/o oggettivi previsti dal DPR 633/72.
Molti nostri clienti che intendono intraprendere delle attività all’interno del settore alimentare frequentemente ci pongono la domanda su quale sia la differenza tra l’attività di somministrazione e l’attività artigianale di asporto cibi. In via molto generale la differenza può essere fatta facendo riferimento ad un esempio molto comune. La somministrazione di alimenti e bevande può essere associata ad una pizzeria o un ristorante dove si consuma sul posto, mentre l’attività artigianale per asporto cibi ad una pizzeria al taglio. Da questa prima distinzione si può notare che la differenza che salta all’occhio è il momento in cui viene consumato il cibo. La pizzeria con servizio ai tavoli è una attività di somministrazione. La pizzeria d’asporto, dove la pizza viene consumata generalmente in un altro luogo viene annoverata nelle attività artigianali.
In uno degli articoli precedenti abbiamo chiarito i dubbi riguardo la possibilità di mettersi in proprio, e quindi aprire una partita IVA, per coloro che siano anche lavoratori dipendenti. Abbiamo analizzato i casi di coloro che volessero intraprendere una strada da professionisti in maniera congiunta ad una situazione di lavoro subordinato vedendo quale era il regime fiscale più vantaggioso. Un problema, che mette in imbarazzo di frequente molti professionisti, è quello relativo ai loro obblighi previdenziali nel caso di svolgimento di attività che non possono essere inquadrate nelle Casse previdenziali professionali.
Sempre in modo più frequente le aziende, quando cercano del personale, preferiscono affidarsi a professionisti con partita IVA piuttosto che a del personale con contratto di lavoro dipendente. Questo accade perché negli ultimi anni, dalla crisi in poi, il mercato del lavoro è cambiato drasticamente. Specialmente chi sognava il tanto caro “posto fisso” ha dovuto fare i conti con una prospettiva totalmente diversa dove la parola d’ordine è flessibilità.
Oggi, le imprese assumono il personale strettamente necessario (ed a volte nemmeno quello) per svolgere le attività garantite, mentre per le attività collaterali si rivolgono in maniere sempre più ricorrente a lavoratori temporanei o freelance con partita IVA. Il problema più grande però è che il confine tra lavoro dipendente subordinato e il lavoro con partita IVA è molto labile e molte volte la differenza quasi non esiste.
Numerose figure professionali operano ormai da anni su internet senza aver mai incontrato personalmente i loro clienti. Utilizzando strumenti ormai scontati come e-mail, skype, video contenuti e sistemi cloud sono riusciti in pochi anni a diventare punto di riferimento nel mondo della consulenza 2.0 . Stiamo parlando di avvocati, consulenti, esperti di finanziamenti e bandi europei, docenti, dietologi, ecc.
Anche molti commercialisti oggi hanno rivoluzionato la loro professione cominciando ad effettuare un servizio di consulenza online. C’è chi ha chiuso completamente il canale tradizionale e si è spostato su internet, come nel caso dei consulenti di Partita Iva 24, c’è chi invece ancora è in una fase di improvvisazione telematica e certamente non fa onore all’intera categoria.
In un mercato del lavoro sempre più dinamico e imprevedibile chi è costretto a mettersi in proprio si trova di fronte allo scoglio dell’apertura della partita IVA. Siccome a scuola non ti insegnano nulla o quasi su questi aspetti importanti che regolano la vita di migliaia di persone, ci si trova spesso impreparati. Vedremo in questo articolo alcuni aspetti importanti rispondendo alle domande più comuni sulla partita IVA: Quanto costa? Quali sono le pratiche da sbrigare? È necessario un commercialista? Posso far da solo?
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