Cosa può scaricare un professionista sono quelle spese che seguono i criteri di: effettività, inerenza e congruità.
Parliamo quindi di quei costi che sono strettamente legati alla tua attività. All’interno della tua contabilità dunque non può essere inserito qualsiasi costo a prescindere. Inoltre, in caso di accertamento, è tuo onere non solo mostrare la documentazione relativa agli acquisti (le fatture) ma anche provare che i costi sostenuti abbiano i predetti requisiti. Fai ben attenzione!
Prima di fare una lista però è importante sapere che cosa serve al fine di poter inserire un costo nella tua contabilità ovvero per farti scaricare il costo.
Devi essere in possesso della fattura di acquisto (in formato xml) se italiana o PDF se straniera, fattura che deve essere intestata alla tua partita iva e di tutte quelle che sono le pezze giustificative che possano esserti di supporto in caso di controlli. (Per pezze giustificative intendiamo ricevute, documenti di trasporto, biglietti ecc…).
Altra premessa prima di parlare di ciò che potrai scaricare è quella del momento in cui viene definita la deducibilità, ossia il momento in cui si scaricano. Il professionista infatti, in termini di deducibilità, come prescrive il TUIR (testo unico sulle imposte sui redditi) segue il principio di cassa. I costi vengono dedotti al momento del loro sostenimento.
Ovviamente, sono previste come al solito delle eccezioni in relazione alla tipologia di costo sostenuto, un’esempio su tutti sono l’acquisto di beni strumentali che utilizzerai per più anni e che verranno ammortizzati in più esercizi.
Partiamo adesso con un elenco di quelle che sono le spese deducibili al 100 %, ossia quelle spese che riducono il valore dell’imponibile nella misura complessiva del loro valore:
Non è raro che ci siano delle spese che possano essere imputate parte per la sfera lavorativa e parte per la sfera privata. Tali spese sono definite appunto spese promiscue. Questa spese si ritrovano molto spesso quando per lo svolgimento dell’attività ti avvali di mezzi privati come l’auto o utilizzi la tua residenza come ufficio/studio.
In queste situazioni ci sono delle regole specifiche per la deduzione dei costi. Tali spese infatti non sono deducibili/scaricabili al 100% ma in maniera ridotta.
Nella premessa che la casa-studio non è un immobile strumentale ma promiscuo e che tutte le spese debbano essere intestate a te, puoi dedurre i costi relativi a utenze, bollette, affitto, spese condominiali e altri costi per acquisto di servizi e beni nella misura del 50% dell’importo (articolo 54, comma 3, del TUIR).
Per usufruire di tale deduzione non è necessario dimostrare che tali spese siano state effettivamente sostenute durante l’orario di lavoro o verso dei clienti o fornitori.
Riguardo l’iva delle spese promiscue, il dibattito è sempre aperto. Per le spese promiscue infatti bisognerebbe valutare in maniera oggettiva la quota parte di iva pagata per lo svolgimento della propria attività, cosa praticamente impossibile (pensa alla bolletta del gas). In questi casi, prudenzialmente ti consigliamo di non detrarre l’iva su tali spese per evitare qualsiasi tipo di recupero dell’iva da parte dell’erario.
Oggi non si distingue più tra utenza fissa e mobile, si ha un criterio unico per la deducibilità del costo.
La deducibilità del costo per le spese telefoniche è prevista per l’80% del costo presente in fattura.
Capitolo iva invece, la detrazione al 100% della stessa è prevista solo nel caso di linea fissa esclusiva per l’attività. Nel caso di utenza cellulare la detraibilità è del 50%. Attenzione. Nel caso di abitazione–ufficio il costo promiscuo presente in bolletta invece è deducibile nella misura del 50% come abbiamo detto prima mentre l’iva prudenzialmente è bene non detrarla.
Potrai dedurre tali spese per il 75% del valore dei costi sostenuti nel limite del 2% del tuo fatturato. L’iva invece può essere detratta al 100%. Se la spesa invece è qualificata come spesa di rappresentanza il tetto si abbassa dal 2% all’ 1%.
Se utilizzi i buoni pasto, le regole sono le medesime. La fattura dell’azienda che emette i buoni che ti verrà consegnata ti darà la possibilità di dedurre il 75% del costo complessivo di tutti i buoni (sempre con il limite del 2% dei compensi annui) e detrarre interamente l’IVA.
Le spese di rappresentanza
Le spese di rappresentanza sono quelle spese relative a quegli acquisti per omaggi a clienti, attività promozionali, feste, ricevimenti, inaugurazioni ecc… Tali spese sono deducibili al 75% nel limite dell’1% del fatturato mentre l’iva NON è detraibile.
Per le spese legate all’acquisto di carburante e manutenzione dell’auto, la percentuale di deducibilità del costo è del 20% mentre l’iva è detraibile al 40% limitatamente ad un solo veicolo. L’appeal è veramente basso.
E’ importante, al fine di scaricare tali spese che tu paghi con mezzi tracciabili e che all’interno della fattura sia riportata anche la targa dell’autoveicolo oltre che i tuoi dati fiscali.
Rispetto all’acquisto dell’auto invece, hai la possibilità di avere sempre una deducibilità pari al 20% del costo per un valore max di € 18.000 circa. Oltre tale soglia non avrai diritto a dedurre l’eccedenza.
Le spese di viaggio e trasporto se inerenti all’attività sono interamente deducibili. In ogni caso però, se la trasferta è all’interno del tuo comune in cui ha la sede dell’attività, non potrai dedurre i costi. Se la trasferta avviene con l’utilizzo della tua stessa auto invece valgono le regole generali per la deducibilità dei costi per il carburante.
NB. rientrano nel limite annuale di deducibilità di € 10.000 le spese di viaggio e trasporto necessarie per partecipare a degli eventi formativi.